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Un lettore di Quindici denuncia: nella zona cimitero di Molfetta non c'è un servizio di trasporto urbano "Anziani e bambini sono costretti a percorrere chilometri a piedi per raggiungere la prima fermata"
23 maggio 2009

MOLFETTA - Gli abitanti della zona cimitero di Molfetta (comparto 16), uno dei nuovi quartieri realizzati a Molfetta, si sentono emarginati e abbandonati dall'amministrazione comunale che li lascia senza servizi. «Oltre a sopportare non pochi disagi per la carenza di servizi e di negozi nella zona – scrive un abitante a “Quindici” – per cui siamo costretti a recarci ogni giorno al centro per poterci anche approvvigionare, dobbiamo subire il disagio della mancanza di un servizio di trasporto pubblico. Infatti, siamo costretti a fare chilometri per raggiungere la fermata più vicina e questo è un assurdo soprattutto per anziani e bambini. Come sempre a Molfetta, le opere di urbanizzazione, il servizio di raccolta rifiuti e di trasporto urbano vengono realizzati con anni di ritardo, dopo che il Comune incassa i soldi dai nuovi proprietari e lucra sugli interessi che guadagna prima di poter realizzare concretamente le opere. Si tratta di milioni, tenuto conto che ogni proprietario versa circa 8.000 euro che sommati insieme fanno una cifra enorme, soprattutto quando si pensa che passano anni prima di vedere i primi lavori, mentre il Comune si tiene i nostri soldi in banca. Ma mi chiedo, come si fa a non prevedere una rete di trasporto urbano per le nuove zone di espansione? Che modo di amministrare è questo? Si gestisce con i piedi una città grande come Molfetta e si pensa solo a tenere insieme una maggioranza litigiosa e poco concreta. Mi auguro che dopo questa lettera l'assessore incaricato (il sindaco è sempre impegnato a Roma per rispondere) ci sappia fornire notizie sulla predisposizione di un servizio di trasporto urbano nel comparto 16. Noi abitanti siamo stanchi di aspettare: invece di mettere quelle brutte panchine a Corso Umberto, mettete una circolare per aiutare gli abitanti delle zone nuove!».
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Da profano di ...cose di mobilità urbana, ma semplicemente usando il mio ragionamento, che potrebbe essere confutabilissimo, io la vedo così: 1) Le "urbanizzazioni" che, sembra, i Cittadini paghino ora per averle fra chissà quanto, e nel frattempo l'Amministrazione ci lucra! quest'ultima considerazione non mi convince molto). Io la attribuirei piuttosto ad una congenita disorganizzazione tecnico logistica, che permette di costruire ma non rendersi conto nel contemo, che un immobile non può considerarsi finito ed agibile, se non ha strade, fogne, energie, acqua, trasporti (perché la città si amplia e, grazie a Dio, non tutti vogliono usare l'auto per recarsi in centro). 2) La creazione di nuove linee urbane. Beh, quì la faccenda è un pò più pruriginosa. Non tanto per la stesura del percorso, quanto per la disponibilità del mezzo. Mi spiego, o si copre la nuova tratta con quello che si ha sotto mano, ed allora ci sarà un allungamento dei tempi delle corse, con una conseguente rarefazione delle stesse. Oppure si acquistano nuovi veicoli - tanto i soldi già ci sono! (o i soldi non ci sono più?). I veicoli urbani non sono delle semplici automobili che si acquista presso i Concessionari, ma vengono acquistati da Fabbriche specializzate che li elaborano e che hanno i loro tempi tecnici, che possono essere anche di molti mesi, in funzione dei programmi di produzione. Allora quello che si può ragionevolmente concludere, salvo errore è che si tratta sempre della solita storia: diamo la casa, non importa in quali condizioni a contorno, poi si vedrà!

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