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Un gatto nero in eredità che inverte la superstizione Successo della commedia in vernacolo dell’Associazione Eirène
15 marzo 2023

Diversamente giovani. Una definizione che il dott. Domenico Silvestri attribuisce ad un gruppo coeso, affiatato che ha fatto ridere e riflettere. E non ci può essere definizione più calzante se la sala gremita dell’Auditorium Regina Pacis ha visto un pubblico partecipe ed eterogeneo. “Ci ave a ceffa cu gatte negr, po nen sape chere ca l’aspette”, un titolo che apre a diverse interpretazioni. Il dott. Silvestri illustra, con emozione, l’attività dell’Associazione Eirène, un’associazione culturale, di informazione e divulgazione. La rappresentazione teatrale, programmata nell’anno 2020, rimandata a causa della situazione pandemica, ha visto la presenza dell’avv. Anna Capurso, assessore alla socialità, pari opportunità, consulta femminile, qualità della vita, promozione del centro storico, segno di un riconoscimento dovuto verso chi promuove un patrimonio culturale e storico, testimone delle radici: il vernacolo. Credenze ancora attuali, come quella secondo la quale la sfortuna è rappresentata da un gatto nero. La storia si sviluppa nell’arco di una giornata: quattro fratelli, guidati dal primogenito, svolgono l’attività di imbianchini. E’ il giorno del compleanno del genitore novantaduenne, e per i quattro fratelli la giornata non inizia sotto i buoni auspici: inconvenienti, ritardi, piccoli infortuni, fanno registrare malumori e battibecchi e scatenano risate. E dopo il lavoro, i quattro, accompagnati dalle rispettive consorti, si ritrovano a casa del genitore, nostalgico garibaldino, ove la madre e la sorella, “signorinagrande”, non lesinano frecciatine alle consorti dei familiari, le quali si lamentano di difetti, veri o presunti dei rispettivi mariti. Il genitore avverte un malessere, e prontamente soccorso dalla dottoressa, riacquista lucidità. Ma la serata è ulteriormente movimentata dall’arrivo di un notaio che comunica che i presenti sono eredi di un gatto nero, unico affetto di uno zio emigrato in Australia. Tutti rifiutano l’eredità costituita dal gatto tranne la sorella e un solo fratello che accetta nonostante il rifiuto della moglie. E dopo aver accettato formalmente l’eredità... colpo di scena. Il notaio comunica che i due fratelli e solo loro, accettando di prendere in adozione il gatto nero, sono destinatari di un patrimonio considerevole che cambierà la loro sorte. Repentinamente tutti chiedono di avere parte dell’eredità e i due fratelli, prima di partire per l’Australia con jet di proprietà, acconsentono magnanimamente. I luoghi comuni sono difficili da estirpare. Il gatto nero, giunto dall’Australia, ne è esempio. Leggera ma non superficiale, la commedia scritta e diretta da Onofrio Mezzina, che lo vede anche protagonista, è scoperta di attori appassionati, veraci che trasmettono entusiasmo e invitano alla riflessione. Cosimo Ayroldi, Rosa Piergiovanni, Anna Ragno, Giacomo De Bari, Teresa Mezzina, Mauro Brunetti, Maria Domenica De Biase, Gianna De Manna, Carlo Cirilli, Dorotea Cappelluti, Lucrezia Bufi, Cosmo De Cesare, questi i nomi degli attori che hanno dato colore e calore ad una serata e che hanno insegnato senza saccenza ma con la potenza e l’orgoglio di una molfettesità troppo spesso dimenticata. E la morale ci insegna che i soldi non devono disunire le famiglie ma unirle. Bravi.

Autore: Beatrice Trogu
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