Un editoriale che fa riflettere
Caro Direttore, vorrei ringraziarti per il bellissimo editoriale del mese scorso “Il Signor refuso episcopello”. Sì voglio ringraziarti perchè mi hai dato occasione di riflettere e condividere tutto quello che hai scritto. Ne abbiamo discusso anche fra amici e tutti hanno apprezzato la tua riflessione. Per rinnovare il nostro paese c’è bisogno di persone che ci aiutino a ragionare su alcuni temi trascurati, ma importanti, della vita politica. Siamo troppo presi dal lavoro e dimentichiamo che lasciare in mano a politici incapaci la gestione dello Stato, significa affidare a loro anche il nostro futuro, che può essere peggiore o migliore a seconda di quelli che lo gestiscono. E loro sono i peggiori e quindi il nostro futuro è nero. Grazie per scrivere queste cose che nessuno più scrive. Oggi un giornale locale deve anche contribuire alle analisi nazionali e lei è l’unico che lo fa. Anche dalla periferia, soprattutto dalla periferia deve cominciare il cambiamento. Ritroviamoci, riflettiamo, organizziamo un dibattito a Molfetta che parta dalle riflessioni del suo articolo e interroghiamoci sul nostro futuro. Non aspettiamo che lo facciano i politici, perchè loro pensano a perpetuare se stessi. Serve la società civile e un giornale come “Quindici” può mettersi alla testa di questo riscatto e rinnovamento civile e politico (anche la sinistra ha deluso, non sa fare opposizione). Non è stato questo lo scopo per cui è stato fondato, non è questo l’obiettivo che continua ancora oggi come voce della società civile? Bene, diamoci da fare e mobilitiamoci.