MOLFETTA - «Vorrei chiedere a codesta redazione se esiste un movimento cittadino intenzionato a costituirsi parte civile nella vicenda "Altomare".
Ritengo che dovremmo emulare il comportamento civile dei cittadini di Parma che, armati di utensili di cucina, hanno richiesto le dimissioni dei responsabili degli abusi commessi dagli amministratori cittadini, sindaco in primis.
Mi chiedo quando, noi cittadini molfettesi avremo una "botta" di civile indignazione? Grazie distinti saluti».
Carmela Azzarita
Questa lettera ci è giunta in redazione, con la richiesta ai molfettesi di un cittadino, che si ribella alla decisione dell’amministrazione comunale di centrodestra del sindaco-senatore Antonio Azzollini di non costituirsi parte civile nella inchiesta della Procura della Repubblica sullo scandalo “Mani sulla città” che ha visto principale indagato (attualmente agli arresti domiciliari a Potenza) dirigente dell’ufficio Territorio del Comune di Molfetta, ing. Rocco Altomare, per presunti illeciti urbanistici.
La coraggiosa signora, chiede ai molfettesi onesti di reagire a questa situazione scandalosa e di costituirsi parte civile.
Come risponde la città e l’opposizione di centrosinistra, al di là delle condanne verbali? Perché non offre un primo segnale di reazione costituendosi anch’essa parte civile come chiedono i cittadini di Molfetta, aprendo così la questione morale?
A che punto è l’inchiesta della magistratura? C’e chi teme il rischio che con l’eventuale chiusura delle indagini l’inchiesta si fermi, come è avvenuto altre volte davanti alla soglia della politica? Occorre fare chiarezza fino in fondo, se ci sono responsabilità politiche, che emergano, se non ci sono, si dica chiaramente che è stato un errore aprire l’inchiesta.
Certo, pesanti responsabilità degli indagati emergono dalla lettura dei capi di imputazione, che “Quindici” ha riportato nel numero scorso (nella foto, la copertina), andato a ruba in edicola, con richieste di altre copie che, malgrado l’aumento della tiratura, non siamo stati in grado di soddisfare. Ma i cittadini si chiedono: possibile che i politici fossero all’oscuro di tutto? Come hanno potuto i tecnici operare all’insaputa degli amministratori? In questo caso la loro colpa dovrebbe essere più grave. Troppi nodi sono ancora da sciogliere.
I cittadini di Molfetta sono stanchi delle vessazioni subite in tanti anni nell’acquisto della casa, hanno fiducia nella magistratura e si augurano che faccia il proprio lavoro fino in fondo, ripristinando la legalità ove questa fosse stata violata.
© Riproduzione riservata