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Ultimo giorno di campagna elettorale Ieri sera hanno parlato Azzollini, Di Gioia e Minervini. Stasera a Corso Umberto chiude D'Ingeo
26 maggio 2006

MOLFETTA - Ultimo giorno di campagna elettorale oggi. Ultimi manifesti e volantinaggi, anche un ultimo comizio, quello del candidato Matteo d'Ingeo, stasera a Corso Umberto, altezza Liceo, e non al Lungomare, come precedentemente annunciato, date le condizioni climatiche non favorevoli. Gli altri tre, Azzollini, Di Gioia e Minervini, hanno concluso ieri sera in tre piazze della città. Maria Antonia Tulipano non ci ha riservato, a meno di un clamoroso colpo di scena entro la mezzanotte, il piacere di poterla ascoltare o anche solo vedere e di poter essere così sicuri che un candidato donna ebbene sì, vi sia stato. Chiusura ieri sera, quindi, per Azzollini, Di Gioia, e Minervini Il Sen. Antonio Azzollini a Corso Umberto, orfano anche per quest'ultimo incontro con la città di un qualsiasi appoggio di esponenti nazionali della Casa delle Libertà; sul palco assieme a lui solo il parlamentare di An, Francesco Amoruso, e il deputato europeo, Marcello Vernola. È sembrato o è voluto apparire, sicuro vi sia la possibilità di vincere anche al primo turno, sbaragliando i contendenti e soprattutto il suo ex alleato, Tommaso Minervini, su cui si sono appuntati la maggior parte dei suoi strali polemici. Di Gioia a Piazza Paradiso, con l'intervento del neoministro alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, e dell'assessore regionale, Guglielmo Minervini. Un comizio di quelli classici, teso a ribadire le differenze dagli avversari, i principali punti programmatici per una “città bella da vivere" e a ringraziare la coalizione, con i rappresentanti delle 11 liste che lo sostengono, schierati alle sue spalle. Tommaso Minervini, non certo casualmente, ha scelto come luogo del comizio di chiusura Piazza Municipio, rivendicando i meriti di quando lì ha governato e probabilmente volendo dar quasi l'impressione di esserci già nuovamente, quasi sentendosi già al ballottaggio ed oltre. Scenografia sfarzosa, soliti toni vagamente apocalittici, anche nel presentare il prossimo voto come un referendum, e meno male che non si è spinto fino al giudizio celeste, per una nuova era di democrazia. Quella di ieri sera è stata in fondo solo la celebrazione di un rito, che forse i candidati stessi sentono allo stesso tempo e contraddittoriamente inutile, ma indispensabile. Difficile, oltre questo, tracciare un bilancio di questo mese di fuoco, dire per cosa questa campagna elettorale si sia contraddistinta Rimane poco nella memoria. Solite cose. La cassetta della posta che si è andata gonfiando giorno dopo giorno di santini di perfetti sconosciuti, folgorati sulla via di Damasco della politica; la plance dove i manifesti si sono in ingranditi sempre di più con il passar dei giorni, fino ad esibire giganteschi i volti dei candidati sindaci. Forse l'unica novità è da rintracciare nell'uso dei moderni mezzi di comunicazione: i siti internet, il cd e il dvd di Minervini e Azzollini (ci piacerebbe sapere in quanti li hanno visti) e, ci si conceda un commento che pare tirare acqua al nostro mulino, quello di un informazione puntuale, in tempo reale, di tutto quanto accaduto, che è servita ad alimentare il dibattito, grazie a questo ed altri giornali on line. In cui ci sarebbe piaciuto scrivere, no, denunciare anche altro, ad aver avuto qualcuno che ce ne fornisse le prove. Anche stamani, in coda dal fruttivendolo, non si parlava d'altro, dell'elezione del prossimo sindaco, ma non parteggiando per l'uno e l'altro candidato in base ai programmi, alla posizione politica, anche solo alla simpatia personale. I clienti aggiornavano piuttosto il “borsino voto” e si chiedevano l'un l'altro: “Tu cosa hai avuto?”. Una parlava della distribuzione ieri al mercato del giovedì da parte di un non meglio precisato candidato addirittura dei grattini per il parcheggio – e si può rinunciare ad esprimere liberamente il proprio voto per un grattino da 60 centesim? – che si aggiunge alle schede telefoniche ed agli intramontabili buoni benzina, un'altra di un omaggio proveniente dal macellaio, altri delle “mangiate” gratis. Sembrava un carnevale, non un'elezione.
Autore: Lella Salvemini
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