Tutto l’azzurro del mare
La raccolta di racconti di Giovanna Sgherza
Dopo l’esordio in narrativa con la raccolta di racconti Fiori di bucaneve, Giovanna Sgherza propone al pubblico un delicato romanzo dal titolo Tutto l’azzurro del mare, edito nel 2023 da Fides, marchio del Gruppo Editoriale Les Flâneurs Srl. Il volume presenta una bella copertina curata da Angela Di Liso, in linea con il plot dell’opera. Molfettese, Giovanna Sgherza è docente di Matematica presso l’IISS “Galileo Ferraris” di Molfetta e dedita alla scrittura poetica e narrativa, con già numerose affermazioni in concorsi nazionali e internazionali. È attiva all’interno dell’Accademia delle Culture e dei Pensieri del Mediterraneo per la quale, insieme a Marta Pisani, ha ideato e conduce il format “Leggere è un’arte. Coltiviamola”. L’azzurro del mare rappresenta un po’ il Leitmotiv di una narrazione che s’inscrive nel genere del romance, romanzo sentimentale incentrato, in questo caso, sulla storia d’amore tra Jean Claude, professore universitario di origine italo- siriana, e la protagonista Danielle, francese. La vicenda si apre negli scenari stupendi del Parco naturale delle Calanques, con Cassis che diviene teatro del primo incontro tra i due personaggi. La famiglia di Jean Claude, agiata e affiatata, molto diversa da quella della giovane donna, è attiva nella Marseille Foundation for Syrian Kids e coinvolge Danielle nell’organizzazione di una mostra i cui proventi saranno devoluti al Centro di accoglienza per bambini a Latakia, gestito da Amal, volitiva sorella del professore. Durante un viaggio a Latakia, Danielle e Jean Claude conosceranno il piccolo Karim e cercheranno, instaurando con lui un rapporto speciale, di aiutarlo a superare il vulnus determinato dalla perdita della madre e della sorellina nei bombardamenti di Aleppo. Proprio Karim fornisce una delle chiavi di volta per accostarsi al romanzo, quando dice: “Vorrei tanto disegnare il mare con tutte le sfumature di azzurro che ci sono”. Per lui, ciò equivale a voler cristallizzare un momento di felicità – dopo tanta sofferenza – in un’immagine imperitura. Inizialmente, però, avverte una frustrazione in questo suo intento, perché, per quanto si sforzi, non riesce a catturare l’essenza dell’icona pelagica, nelle sue continue trasformazioni. Sarà, del resto, Danielle a ritornare, in un momento di sconforto, a riflettere su come l’azzurro marino somigli paradossalmente alla vita. Come il mare, quest’ultima “non ha un’unica tonalità di azzurro (…) e alcune sono proprio scure, e se durano poco le dimentichi presto”. Il mare diviene così ipostasi della tensione verso l’infinito, del sogno d’amore, del desiderio di una vita azzurra, anche nell’attraversamento delle tempeste ch’essa determina. Centrale, in tal direzione, il titolo della mostra che Danielle organizza, esponendo alcune tele realizzate da Jean Claude e fotografie di paesaggi o ritratti che riconducano ai rispettivi milieu di Cassis e Latakia. La denominazione dell’esposizione è Matchings, perché essa stabilisce ‘corrispondenze’ tra il vissuto francese e il suo paesaggio e quelli, vulnerati, della realtà siriaca. L’opera tutta si delinea lungo questi due scenari: ammiriamo la finezza dei loft, degli allestimenti, delle cene in ristoranti lussuosi in cui si muovono personaggi occidentali e, d’altro canto, constatiamo la povertà, la paura, la diffidenza verso il genere umano, un sordo rancore che può tradursi in delinquenza il cui contrappunto è la profonda umanità maturata in chi soffre (vedi Karim). Dimensioni che non rimangono separate, ma s’intrecciano per effetto della solidarietà e della sensibilità di chi, sapendosi privilegiato, non si arrende alle disuguaglianze del mondo e cerca di donare calore umano ai meno fortunati. E, del resto, continue sono le vices delle umane sorti e il raffinato professore, un domani, potrebbe trovarsi in un tugurio a lottare per la vita al pari dei bambini di Aleppo… Ogni sezione del romanzo reca in apertura una poesia dell’autrice e ciascuna insiste sul potere fascinatorio del mare, sui serbatoi inesauribili di bellezza che in esso riposano, tra cui i sassolini colorati che Danielle raccoglierà e che, ricomposti in un mosaico, assurgeranno a emblema della storia sua e di Jean Claude. Tutto l’azzurro del mare è un’opera che si muove in sordina, con un ritmo simile a un canto sommesso, in un gusto del dettaglio frutto di un’attenta opera di tessitura nella partitura di una storia ‘soave’, com’è stata definita, ed emozionante. © Riproduzione riservata