E' da diverse estati che maturiamo una convinzione: i molfettesi non amano le spiagge pubbliche della loro città. Negli ultimi anni la domanda dei lidi balneari è in continuo aumento insieme ai prezzi che si è disposti a pagare per godere dei vantaggi, per la verità pochi, che questi complessi offrono.
Ad esser sinceri i molfettesi non hanno molte alternative alla spiaggia a pagamento.
Torre Gavetone è sicuramente lo spazio di costa libera più ambito. Nonostante le continue voci sui rischi relativi a ordigni bellici, gran parte dei quali già disinnescati, “Il Gavetone” è sempre stracolmo e difficilmente, a meno di improbabili levate mattutine, ci si riesce a “ritagliare” uno spazio, quantomeno per un asciugamano. Dalla partita restano, dunque, escluse le famiglie che cercano in spiaggia un po' di relax.
La “Bussola” (tratto di spiaggia alla fine del lungomare) non è di certo una di quelle coste segnalate da Goletta verde in quanto a pulizia. Inoltre lo sguardo dei passanti dal lungomare sembra inibire i molfettesi (soprattutto i più giovani) che disertano, a parte rare eccezioni, questo spazio di costa.
Ma la vera novità di quest'anno, viene dalla spiaggia forse più famosa di Molfetta: la “Prima cala”. Gli amanti del cemento saranno entusiasti del nuovo “muretto antierosione” dal Comune appositamente costruito per loro, in collaborazione con il Wwf.
La frequentazione di questa costa era piuttosto scarsa e limitata a famiglie “forestiere”, ed è difficile che questa “iniziativa” dell'amministrazione comunale porti più gente sulla già bistrattata spiaggia molfettese.
Non resta quindi che mettere mano al portafoglio e scegliere, accuratamente visti i prezzi, dove passare l'estate.
Abbiamo visitato tutti i lidi raggiungibili dai nostri concittadini (la maggior parte dei quali sono sulla statale 16, l'adriatica per intenderci) e abbiamo anche chiesto un po' di opinioni in giro, ai frequentatori abituali degli anni passati.
I lidi che abbiamo “esaminato” (in rigoroso ordine di ubicazione da Bisceglie verso Giovinazzo) sono: Nettuno, Park Club, Scoglio d'Inghilterra, Belvedere, Marina Piccola, Algamarina, Nautilus, La Fayette. Abbiamo cercato di capire un po' come questi lidi cerchino di rispondere alle esigenze dei loro clienti e ci siamo permessi anche di stilare una nostra personalissima graduatoria di merito.
La situazione dei parcheggi
Parametri oggettivi per il confronto tra i vari lidi sono quelli relativi ai servizi “fisici” che lo stabilimento offre, primo fra tutti il parcheggio. Un'altra cattiva abitudine di noi molfettesi, infatti, è quella di non abbandonare mai la macchina neanche durante la bella stagione (anche se scolorita Molfetta dovrebbe avere una pista ciclabile, ndr). Importante quindi è avere qualcuno che ci custodisca adeguatamente l'amata vettura. Il “Park Club”, l'unico raggiungibile a piedi, non ha un parcheggio custodito e sfrutta, per coloro che nonostante la vicinanza non vogliono abbandonare l'auto, l'ampio parcheggio adiacente al campo sportivo.
“Algamarina”, “Nettuno”, “La Favette” e “Nautilus” hanno ampi parcheggi custoditi sensibili alle esigenze dei loro bagnanti, mentre poco convincente ci è sembrato quello del “Lido Belvedere” che non sembra, oggettivamente, in grado di poter contenere molte vetture. Ma i problemi più grandi in questo senso li ha sicuramente lo “Scoglio d'Inghilterra”, che non ha parcheggio custodito ed è costretto a dividersi gli spazi con i bagnanti “free” della “Prima cala”.
Anche “Marina piccola” non ha un parcheggio custodito, ma qui va fatto un discorso a parte. Il piccolo lido (che sorge a poco più di 1 Km dall'ingresso di Molfetta sulla SS 16) non è propriamente aperto a tutti, per accedervi bisogna tesserarsi al Dopolavoro Ferroviario a cui il lido appartiene. Il tesseramento costa solo 10 euro, e il simpatico gestore ci ha assicurato che questa tessera assicura altre favorevoli convenzioni oltre quella con il lido.
Le infrastrutture
Il più attrezzato è senza dubbio il lido “Nettuno” con la sua grandissima piscina, con scivoli e trampolini annessi, e due campi da beach volley. Campi da beach volley anche per “La Favette” e “Belvedere”. Si gioca sul cemento invece al “Park club” e all'Algamarina dove in compenso, però, si può giocare, oltre che a volley, anche a calcetto e a basket. Come il Nettuno anche la Fayette, l'Algamarina e il Nautilus hanno delle belle piscine, tra le quali però la più curata ci è sembrata proprio quella del Nautilus. In generale il lido giovinazzese ci è sembrato il più attento ai particolari e non solo per quanto riguarda la piscina. L'american bar esterno e la sala giochi all'interno sono arredati e sistemati con gusto e attenzione, anche se, per quanto riguarda il loro funzionamento, non abbiamo elementi per valutare. Più o meno spartani tutti i lidi hanno il loro bar e i loro spazi per i videogame, e c'è anche chi ne ha più di uno (come l'Algamarina e il Nettuno) così da poter meglio arrotondare le già cospicue entrate delle tessere. Per i più esigenti, campi da tennis sia al Nautilus che al Park Club, anche se pare che l'utilizzo non dovrebbe essere compreso nel costo della tessera. Non pervenuta la voce infrastrutture per quanto riguarda Marina piccola e soprattutto per lo Scoglio d'Inghilterra che, se non fosse per la recinzione e per qualche cabina sparsa qua e là, non si distinguerebbe dalla spiaggia libera, come era fino a due anni fa, prima che anche qui fosse autorizzato il cemento sulla costa dalla Capitaneria di porto e dal Comune.
Lo stato della costa
La più bella è sicuramente quella di cui godono il Lido Belvedere e Marina piccola (che sono praticamente affiancati). Mare pulito e belli scogli fanno della costa il punto di forza di questi due lidi. Lo stesso non si può certo dire per Nautilus, La Fayette e Algamarina che rimediano, ad una mancanza di costa naturale utilizzabile, con larghe distese di cemento su cui sono sistemati ombrelloni e sdraio. Perlomeno in ciottoli sono le spiagge di Park Club e Nettuno anche se, tra i due, la costa più bella, e soprattutto, il mare più pulito, è quella del lido molfettese. Vecchio, ambitissimo sito dei bagnanti della prima cala, ora, la costa dello Scoglio d'Inghilterra, è l'unico punto di forza di un lido a pagamento che i molfettesi sembra ancora non abbiano digerito molto.
Che tipo di animazione viene offerta
Sulla carta l'Algamarina dovrebbe essere la più attiva. La biondissima titolare ci ha accolti elencando una innumerevole serie di attività previste per questa stagione, così tante che abbiamo fatto fatica a segnarle tutte. Ma la politica ci insegna che le promesse fatte durante la “campagna promozionale” molto spesso non sono facili da mantenere. A detta di molti vecchi clienti, infatti, l'animazione dell'Algamarina non è mai stata entusiasmante ed alcuni ne avrebbero fatto volentieri a meno gli anni passati.
Questa è un'opinione piuttosto diffusa in tutti i lidi balneari: tutti giocano un po' troppo a fare i villaggi turistici pur non avendo né i mezzi, né, tantomeno, la necessità di farlo. L'animazione dovrebbe essere mirata e differenziata a seconda del tipo di clientela e delle sue esigenze.
Il Park Club e il Nettuno sono quelli che hanno avuto, gli scorsi anni, una clientela più giovane e gli unici che dovrebbero puntare su una animazione un po' più dinamica. Agli altri consigliamo un po' meno frenesia, perché, la voglia di conquistare il mercato dei giovani, potrebbe vedere poco soddisfatte le esigenze di relax dei suoi clienti un po' più grandi (che molto spesso sono in maggioranza). Proprio per queste esigenze, ormai, quasi tutti i lidi offrono un servizio di ludoteca per i più piccoli, così da poter lasciare i grandi a godersi il sole in santa pace. Tra i meglio funzionanti menzioniamo quelli dell'Algamarina e del Nettuno. Spinning, aerobica, corsi di ballo sono previsti un po' dappertutto, ovviamente, non possiamo prevedere a priori chi riuscirà ad organizzarsi meglio. Marina piccola e lo Scoglio d'Inghilterra non dovrebbero avere attività di animazione, continuiamo quindi a far fatica a distinguerli da comuni spiagge libere (se non per il costo della tessera).
Costi e prezzi
Arriviamo, finalmente, alla nota dolente: il costo delle tessere. Il più caro è il lido Nautilus 190 euro per l'intera stagione, segue la Fayette con 186 euro. Il prezzo è molto alto, indubbiamente, ma la clientela abituale di questi due lidi (solitamente) non ha problemi di liquidità. Piuttosto alto ci è sembrato il prezzo della tessera stagionale all'Algamarina (180 euro) e al Lido Belvedere (140 euro) soprattutto in relazione alla palese volontà di questi due stabilimenti di conquistare una fascia di clientela più ampia. Prezzi alti anche al Park Club (175 euro) anche se la somma comprende la possibilità di partecipare alle attività serali del lido (la tessera solo mare costa 130 euro) che sembrano essere molto apprezzate dalla giovanissima clientela. Da rilevare lo sconto accordato, dai gestori dello stabilimento molfettese, agli studenti universitari: 100 euro invece di 175 euro per la tessera totale. 68 euro più il tesseramento al Dopolavoro Ferroviario (10 euro) per poter godere della spiaggia di Marina Piccola e 90 euro per poter fare il bagno sul vecchio, caro, una volta gratuito Scoglio d'Inghilterra.
Sempre molto alto, ma relativamente più equilibrato, ci è sembrato il costo della tessera al Nettuno che ha fissato il prezzo a 160 euro, quasi 10 euro in meno dell'anno scorso. E' stato l'unico a ridurre i prezzi, gli altri, più o meno, hanno tutti approfittato della confusione post-euro per fare dei ritocchi in aumento ai costi delle tessere. Facendo due conti, mediamente, una famiglia con due ragazzini dovrà sborsare all'incirca 600 euro, più o meno quanto un week-end per 2 in Kenya in bassa stagione (sbizzarritevi pure con altre alternative possibili).
Queste, quindi, sono le offerte che gli stabilimenti balneari fanno a chi si appresta, questa stagione, ad entrare nella grande famigli dei bagnanti “pay” molfettesi.
Se non ve lo potete permettere poco male, in alternativa c'è sempre la nuova “oasi di cemento” della prima cala.
Fabrizio Fusaro