Truffa porto Molfetta, Legambiente Puglia: rimuovere bombe
Per gli ambientalisti un'altra emergenza è il completamento dell'opera
MOLFETTA - ''Urge fronteggiare due emergenze: la rimozione delle migliaia di bombe presenti sui fondali del porto e il completamento dell'opera con nuove modalità che garantiscano la sicurezza dei lavoratori del mare, dei cittadini e dell'ambiente''. Lo sostiene Legambiente Puglia, dopo la notizia sulla maxitruffa da 150 milioni di euro per il nuovo porto di Molfetta.
''L'inchiesta coordinata dai sostituti procuratori Giuseppe Maralfa e Antonio Savasta - sottolinea Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - fa emergere con prepotenza l'urgenza di trovare una soluzione al porto di Molfetta. E’ evidente che è necessario terminare la bonifica dell'area dalle migliaia di ordigni bellici che giacciono sui fondali e, se fossero confermate le notizie che stanno circolando in queste ore, bisognerà contemporaneamente affrontare e risolvere la questione della colmata realizzata con materiali inquinanti''.
Va garantita - pertanto, secondo Legambiente - ''la sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini evitando la pericolosa dispersione di inquinanti nell'ecosistema marino. Tenendo conto di queste priorità , bisognerà poi pensare a come completare quest'opera faraonica in maniera intelligente''. Infatti adesso ''il pericolo è che questo cantiere diventi una delle ennesime opere incompiute che punteggiano il nostro panorama nazionale. Per questa ragione dovremo tutti sforzarci di trovare una formula che ne garantisca la sostenibilità sia sotto il profilo economico e sia sotto quello ambientale''.