Tragedia Truck center di Molfetta: accertamenti tecnici irripetibili per capire le cause dell'incidente
MOLFETTA - Si svolgeranno nella forma degli accertamenti tecnici irripetibili, nel contraddittorio tra le parti (cioè con la partecipazione dei consulenti di accusa e difesa degli indagati), le analisi di tutte le campionature di ogni tipo di sostanza, liquide e solide, eseguite dai carabinieri del reparto operativo – quarta sezione scientifica – per scoprire perchè nel “Track center” di Molfetta, il 3 marzo scorso, siano morti cinque uomini in un incidente sul lavoro.
Il sostituto procuratore inquirente della procura di Trani, Giuseppe Maralfa, ha conferito ieri al prof. Roberto Gagliano Candela, docente di tossicologia forense all'Università di Bari, l'incarico di svolgere le analisi di tutti i reperti con i consulenti delle parti.
Da domani il prof. Roberto Gagliano Candela ritirerà i campioni – ora affidati alla sezione scientifica dei carabinieri – e darà avviso alle parti. Il tempo affidato per svolgere gli accertamenti è di 30 giorni, ma si prevede che entro sette-dieci giorni possano essere già nota un'anticipazione dei risultati.
Le analisi riguarderanno in primo luogo tutti i campioni prelevati nella cisterna di Fs logistica che ha causato la morte dei cinque uomini e tutti i campioni prelevati in un'altra cisterna che era parcheggiata il giorno dell'incidente sul lavoro nel deposito ferroviario di Bari ed era stata lavata nel Truck center di Molfetta due giorni prima dell'altra.
Saranno inoltre analizzati tutti i campioni prelevati nell'area del Truck center adibita al lavaggio delle cisterne: campioni presi in tubi dell'acqua, serbatoi, lance a pressione che emettono acqua vaporizzata ed acqua calda, negli attrezzi connessi sia col sistema portatile di lavaggio sia con quello fisso pendente dal soffitto del capannone nel quale venivano lavate le cisterne.
Complessivamente sarebbero una quarantina i campioni da analizzare per cercare di capire se la sostanza letale sia stata prodotta da una combinazione chimica formatasi all'interno della cisterna per qualche procedura errata di lavaggio o se essa fosse invece già contenuta nella cisterna all'arrivo nell'autolavaggio.
Proprio per gli accertamenti tecnici irripetibili affidati ieri, e per consentire di nominare consulenti di parte, sono formalmente indagati i responsabili delle aziende che hanno a che fare con la cisterna della morte: due dirigenti di Fs logistica (società di Ferrovie dello Stato proprietaria della cisterna), Alessandro Buonopane e Mario Castaldo, un dirigente della Cemat Puglia, Vincenzo Polito che gestisce il deposito delle cisterne a Bari, due dell'azienda “La Cinque Biotrans”, Pasquale Campanile (amministratore) e Filippo Abbinante (autista), con la quale Fs logistica ha un contratto di manutenzione e gestione delle cisterne utilizzate.