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Tosca di Puccini a Molfetta. Centrone: turismo e valorizzazione dei talenti nostrani L'opera lirica in scena lunedì 23 sul sagrato della Cattedrale alle ore 21 patrocinato dal Comune di Molfetta, dalla Fondazione Valente, dall'Associazione “La Macina” e dall'Accademia Dvorak
20 agosto 2010

MOLFETTA - Arrivano a Molfetta Floria Tosca e Mario Cavaradossi, due dei personaggi principali della Tosca, melodramma eroicomico in 3 atti di Giacomo Puccini, in scena lunedì 23 sul sagrato della Cattedrale di Molfetta (ore 21). Un appuntamento che arricchisce e completa il cartellone di concerti e spettacoli dell’estate molfettese 2010, patrocinato dal Comune di Molfetta, dalla Fondazione Valente, dall’Associazione La Macina e dall’Accademia Dvorak.

«Un’operazione coraggiosa, per gli amanti della musica lirica e delle grandi opere italiane», le prime parole di Pietro Centrone (nella foto con il soprano Marilena Gaudio) presidente della Fondazione Vincenzo Maria Valente, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento musico-culturale.
Il sagrato della Cattedrale sarà il palcoscenico dell’opera per la sua suggestione monumentale e scenografica, come ha sottolineato il regista Luigi Travaglio, in particolare per il primo atto «quando il prigioniero politico Cesare Angelotti, evaso da Castel Sant’Angelo, cerca rifugio nella chiesa di Sant'Andrea della Valle».
La scelta è ricaduta su questa location per «innestare l’opera nel cuore della città, invece di utilizzare palcoscenici periferici come l’Anfiteatro di Ponente - ha continuato Pietro Centrone - con lo scopo richiamare la viva partecipazione della cittadinanza e non solo».
Incentivare il richiamo turistico, dunque, favorito dalla gratuità dell’ingresso, e potenziare l’indotto economico e commerciale di Molfetta, in particolare, della zona compresa tra la villa comunale e il porto. Non solo, ma valorizzare anche i nostri talenti che spesso sono costretti a emigrare, ha ribadito l’attrice e soprano Marilena Gaudio (Floria Tosca): 120 elementi, tra attori e comparse, addetti alle quinte e musicisti, di cui 5 attori e 20 componenti del coro della città di Molfetta.
 
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Autore: Marcello la Forgia
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IO E ER PICCIONE - Come ar solito prima de rientrà a casa, me faccio 'ncamparino. A la salute mia. Er bare 'ndò vado da quarant'anni è chiuso. Me fermo an bare co' li tavolini e me metto a sède. M'ariva er Campari, che pe' mè è come er vino sull'artare, e comincio a beve. Mentre bevo, vedo n'piccione che me gira 'ntorno e me viè de daje due tre noccioline, lui me core quasi sotto li coijoni, me guarda come se aspettasse... Poi doppo 'npò me fa: Ahò! C'hai finito le noccioline??? Arimango senza parole come 'ncojone... Ahò! To detto... che hai finito le noccioline??? Ma che parli???... Quanno ce la fame che ciò io 'mpari puro a parlà!!! Ma si so tre ora che te vedo beccà 'ndo sta 'sta fame??? Si ma 'mbecco 'ncazzo faccio finta de magnà cosi me passa... Ma com'è nun trovi gnente??? No de magnà ce nera tanto, ma so' arivati li stranieri... Come li stranieri??? E prima Roma era tutta nostra mò ce so li Gabbiani. Le cornacchie e ce leveno da magnà!!! Certo è 'na vitaccia sete deboli 'ndifesi, puro noi ommini Ve se semo magnati, ciavemo fatto er tiro a segno e ve se semo serviti puro pe' la posta, pe lo Spirito Santo, pe... Guarda si la poi fa' finita damme n'antre du noccioline... Mentre magna ... E poi io faccio nà cosa che tu 'npoi fà... Io posso fa tutto sei tu che 'npoi fa ncazzo!!! Te dico che na cosa nun la poi fà!!! E che dè'??? Nun poi cacà 'ntesta a la gente... e visto c'ài finito e noccioline... te saluto!!! Ma guarda tè sto fio de na mignatta che mà messo 'ntesta!!!... Certo penzai che bellezza arivà in volo a Palazzo Grazioli Scenne 'npicchiata e in mezzo a venti guardaspalle piallo in pieno sulla pelata... mamma mia cheorgasmo!!!... Oppure arivà a Piazza S. Pietro e mentre er Papa l'attraversa ... arivaje sopra e centrallo su la papalina... artro orgasmo!!!... Oppure... è mò basta sinnò te cachi l'anima!!! Me arzo sto pe annammene e penzo... Certo 'a vita de 'npiccione è dura... però potè cacà su tutti quelli che te stanno sur cazzo... voi mette!!!

Bisogna riconoscre al Dr. Pietro Centrone, Presidente della Fondazione Valente, competenza, cultura, professionalità, capacità organizzativa... Non si vedeva da parecchi anni a Molfetta, uno sforzo di così alta portata... Certo rimangono molti dubbi sul perché o per come la fruizione di molti spettacoli, sia praticamente sempre e soltanto attraverso l'acquisto del biglietto... ma voglio guardare oltre... voglio pensare positivo... E' evidente che è uno che ci capisce, un operatore di cultura certamente intelligente, caparbio, preciso... Però, una piccola critica la voglio fare, anzi, più che una critica un suggerimento: cercare di evitare di dare un'immagine di questi spettacoli, "alto borghese", "aristocratica", "glamour"... Forse, questo, va nella giusta direzione, almeno spero... Se non ho capito male, la fruizione è libera... Può essere una mia sensazione forse errata, è una sensazione, si badi bene, ma ho voluto affidala alla vostra valutazione. Le "barriere"... no, ci siamo capiti, evitiamo di dare anche l'immagine visiva, dello stacco sociale... So essere il Dr. Centrone, persona intelligentissima, che certamente coglierà il senso vero, autentico... di questa critica? Chiamiamola esternazione di questa sensazione a pelle che molti hanno, oltre a me. Evitiamo di dare l'impressione di organizzare spettacoli solo per ricchi, Giudici, Avvocati, Notai, Imprenditori... sempre seduti sulle prime file... Magari si inventi un sistema di sorteggio, per le prime file, per i comuni mortali, e non sempre per i soliti, che strumentalmente poi in questi anni hanno fatto spocchiso sfoggio di questa cosa, di questo privilegio. Mi sbaglio, forse... ma non penso del tutto... Lei che ne dice?

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