Tommaso Minervini ancora incerto sul suo futuro: candidato Cdl o del “terzo polo”?
In un quadro politico ancora molto confuso, una delle poche cose certe è che l'epoca del “progetto civico”, e cioè quella ambigua alleanza tra la Casa delle Libertà e spezzoni consistenti provenienti dal centrosinistra che si affermò alle elezioni amministrative del 2001 sotto la guida di Tommaso Minervini, è definitivamente e ingloriosamente terminata.
Da questo dato occorre partire per cercare di ricostruire quanto sta accadendo, in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, all'interno della coalizione che ha governato la città negli ultimi anni e che si sta preparando alla imminente competizione elettorale.
Il nodo resta ancora la collocazione del sindaco uscente, Tommaso Minervini, che, al momento in cui andiamo in stampa, non ha ancora sciolto la riserva sulla sua collocazione e non ha reso noto quali siano le sue determinazioni a riguardo.
La situazione è, a dire la verità, alquanto paradossale dal momento che l'attuale primo cittadino parrebbe essere il candidato di due diverse coalizioni. Da un lato, infatti, il sen. Antonio Azzollini di Forza Italia, l'on. Francesco Amoruso di An e tutti i rappresentanti della “Casa delle Libertà” continuano a ripetere che il sindaco uscente sarà senza alcun dubbio il loro candidato, dall'altro Franco Visaggio consigliere regionale del “Nuovo Psi” e Sergio Azzollini, segretario politico del movimento “Molfetta che Vogliamo”, dopo aver ribadito in mille circostanze che la loro alleanza con il centrodestra è terminata, fanno altrettanto, dichiarandosi fiduciosi nel fatto che Tommaso Minervini deciderà di rilanciare il progetto civico del 2001, ponendosi a capo di un “terzo polo” alternativo sia al centrodestra che al centrosinistra.
Il tutto mentre il diretto interessato continua a nicchiare ed a rinviare il momento della decisione, comportandosi come quella dama vezzosa cui piace ritrarsi e lasciarsi corteggiare da due spasimanti troppo impazienti.
Il punto è che questa scelta, in ogni caso, di certo non sarà indolore per il primo cittadino: da un lato c'è la possibilità di dare continuità alla sua amministrazione abbracciando una volta per tutte e definitivamente la Casa delle Libertà e “assoggettandosi” (politicamente parlando, ben inteso…) al sen. Antonio Azzollini, vero padre-padrone della coalizione, l'unico in grado in questi anni di tenerla insieme, talvolta anche con modi bruschi; dall'altro ci sarebbe una avventura, quella del “terzo polo”, di sicuro più incerta dal punto di vista meramente elettorale ma politicamente più allettante e maggiormente in linea con quel tanto evocato “progetto civico” di cui il sindaco ha sempre dichiarato di essere espressione, al punto da ribadirlo pubblicamente, e senza mezzi termini, anche in occasione dell'ultima crisi amministrativa.
Il fatto è che lo stesso sen. Azzollini, questa volta, di progetto civico non vuole neanche sentire parlare ed ha posto come condizione al sindaco per la ricandidatura con Forza Italia e An, non solo un suo pubblico atto di adesione alla Casa delle Libertà, ma anche un impegno concreto ed effettivo in favore del centrodestra in occasione della campagna elettorale per le consultazioni politiche del prossimo 9 aprile.
Franco Visaggio, d'altro lato, vero regista dell'ipotetico “terzo polo” (cui, oltre a “Nuovo Psi” e “Molfetta che Vogliamo”, sarebbero interessati anche l'Udc e l' “Italia dei Valori”) offrirebbe a Tommaso Minervini una prospettiva sicuramente più accattivante dal punto di vista squisitamente politico e cioè la possibilità di ricongiungersi alla sua storia socialista (proprio attraverso il “Nuovo Psi”, di cui lo stesso Visaggio è, in Puglia, la massima espressione istituzionale) in vista di un possibile ritorno, nel corso della prossima legislatura, nell'alveo del centrosinistra, coalizione alla quale, politicamente, lo stesso primo cittadino si è sempre sentito intimamente più vicino.
A questo richiamo del “vecchio cuore socialista” Tommaso Minervini è apparso abbastanza sensibile e si è preso ancora qualche giorno per rispondere. Occorre altresì dire che, al sindaco, lo stesso Visaggio pare abbia fatto anche un discorso di carattere molto più pragmatico: Tommaso Minervini – è il ragionamento del consigliere regionale del “Nuovo Psi” – ha poco più di cinquant'anni e nel centrodestra non avrebbe grosse prospettive politiche, dopo l'eventuale secondo mandato da primo cittadino (che, storicamente, termina sempre in anticipo a causa delle fibrillazioni che iniziano a nascere subito dopo i primi due anni), dal momento che, è inutile negarlo, nella Casa delle Libertà viene vissuto come un corpo estraneo. Nel “Nuovo Psi”, invece, Minervini sarebbe a casa sua (nessuno dimentica le origini socialiste, nella corrente lombardiana, dell'attuale primo cittadino) e potrebbe quindi avere un futuro sia come dirigente che come parlamentare, per non parlare dell'eventualità di ottenere un incarico di sottogoverno alla Regione (ipotesi di cui si è lungamente parlato anche nei mesi scorsi).
Insomma, Visaggio offre a Tommaso una prospettiva di medio-lungo periodo che potrebbe anche passare da una eventuale sconfitta alle elezioni amministrative della prossima primavera, il sen. Azzollini, invece, mette a disposizione del sindaco uscente il suo considerevole bagaglio elettorale per la rielezione sulla poltrona più alta di Palazzo di Città, ma, per il futuro, non può davvero garantire nulla, perché, diciamolo chiaramente una volta per tutte, il massimo rappresentate di Forza Italia, di Tommaso Minervini, non si è mai fidato del tutto e fino in fondo.
Cosa farà il diretto interessato? Difficile fare previsioni anche se dalle indiscrezioni che circolano avrebbe già deciso. Lui vuole a tutti i costi continuare a fare il sindaco e la Casa delle Libertà al momento (e visto lo stato di profonda crisi in cui versa il centrosinistra) è quella che offre maggiori garanzie in questa direzione. E se questa scelta dovesse comportare la rottura di quel saldo legame umano e politico che lo ha legato in questi anni a Franco Visaggio, pazienza. In politica non c'è spazio per i sentimenti ed i tradimenti sono all'ordine del giorno. Tommaso Minervini lo sa bene.
Giulio Calvani
giulio.calvani@quindici-molfetta.it