Teatro, satiriche rappresentazioni della società borghese
Una serata tutta all'insegna dell'ironia e della comicità a volte pungente, tipica della commedia dell'Arte e di Plauto, quella dello scorso 4 novembre a Teatro Don Bosco, il Collettivo teatrale “Freedom” ha messo in scena due opere del grande Dario Fo, “La Marcolfa” e “Non tutti i ladri vengono per nuocere”, sotto la regia del prof. Onofrio Antonio Ragno e la partecipazione di Marco Gadaleta, Daniela Germinario, Domenico Lunanuova, Gabriella Manente, Mauro Massari, Gabriella Napoli, Antonio de Candia, Alessandro Pasculli, le suggeritrici Iolanda Caccavo, Erica de Pinto, Alessandra Lucivero e Claudia Sasso, responsabile della coreografia.
Lo spettacolo, oltre a voler regalare un sorriso agli spettatori, ha contribuito al sostegno di una nobile causa, devolvendo il ricavato dalla vendita dei biglietti al Centro Cardiochirurgico di Emergency a Karthoum in Sudan.
È proprio con questo spirito, con la voglia di voler “dare”, nel senso di voler trasmettere un messaggio, che nei mesi passati il collettivo ha cercato di trovare provando e riprovando quell'atmosfera, quei toni e sentimenti della società nobile-borghese della “Marcolfa”, una società decadente nei veri valori e forte nella meschinità, nello sfruttamento e nello sfinimento di chi semplice uomo o donna comune, come appunto la serva Marcolfa, rimane intrappolata nel miraggio di una falsa ricchezza, che a far beffa di tutti alla fine si rivela vera, ma lontana.
Non mancano situazioni comiche in questa satira della prepotenza.
Non da meno è la seconda commedia, “Non tutti i ladri vengono per nuocere”, in cui l'equivoco regna sovrano intrecciato a colpi di scena ed evidenti ipocrisie. Una comicità più immediata forse, perché specchio della società, degli intrighi anche amorosi, degli scandali dei “piani alti” e delle false morali che ci divertono o stupiscono quotidianamente e che proprio grazie all'immediatezza e al vivo e diretto contatto con il pubblico, che solo il teatro garantisce, sono venuti alla luce rovesciando, con le battute ironiche, un sistema sociale e morale in cui, come ha ribadito lo stesso Tonino Ragno alla fine «a volte è più onesto un ladro che un benpensante».
Autore: Alessandra Lucivero