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Talos Festival 2017. Un’esplosione di cultura, contaminazione e energia musicale
14 settembre 2017
RUVO
- Si è concluso quello che è ormai da 25 anni il festival più importante che abbiamo nella nostra Regione e che quest’anno si è superato, forse perché, avendo effettuato nel 2016 un anno di stop per motivi di riorganizzativi (così ha detto Monica Filograno assessore alla cultura del Comune di Ruvo intervenendo nell’ultima serata insieme al Sindaco Pasquale Chieco), doveva sommare l’energia di due anni, e grazie soprattutto alla premiata ditta P. Minafra/L. Minafra, ormai esperta nel regalare emozioni agli amanti della Musica con la M maiuscola. Direttore Artistico Pino Minafra, (ad averceli Direttori Artistici come Pino), per primo a credere nel progetto Talos da sempre, coraggioso pieno di energia, preparatissimo, perfetto nella scelta dei musicisti, oltre ad essere un grande trombettista che molti ci invidiano, capace di invitare artisti del calibro di John Surman, Michel Portal, Evan ParKer, Michel Godard, Ihab Radwan, Ernst Reijseger, Vincent Peirani, Nicola Pisani, Livio Minafra, Roberto Ottaviano, Faraualla, Beppe Barra, Eugenio Colombo, Canzoniere Grecanico Salentino, l'Orchestra Sinfonica della città Metropolitana di Bari con Dario Cecchini; come anche nelle rassegne precedenti dove il festival ha ospitato Keith e Julie Tippet, Luis Moholo, Fanfara di Tirana, Transglobal Underground, Maya Homburger , Pasquale Innarella, Tankio Band, Antonello Salis, Instant Composers Pool Orchestra, Gianluigi Trovesi, Han Bennink, Klaus Paier e Asia Valcic Duo, Cesare Dell'Anna e Girodibanda, Moni Ovadia, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi & Roberto Taufic, Vince Abbracciante, Enver Izmailov, Kocani Orkestar, Taraf De Haidouks, Orchestra di Piazza Vittorio, Boban e Marko Markovic Orkestar, e tanti altri. Seguito dal solito pubblico numeroso, curioso, attento alle novità e alle contaminazioni che la manifestazione propone da sempre, il Talos si è diviso, come sempre, in due parti: l’anteprima 3/6 Settembre e la parte internazionale 7/10. L’anteprima è stata un articolato programma dedicato al fenomeno culturale della banda con concerti, produzioni originali, presentazioni di dischi, Masterclass mostre fotografiche di Enzo Paparella, Raffaele Puce e Maria Pansini e proiezione la del cortometraggio “Tama Kelen - il viaggio che insegna” di Michele Pinto. Grande novità di questa edizione è l'incontro tra musica e danza contemporanea, con le coreografie curate da Giulio De Leo e dalla Compagnia Menhir che ha regalato ai tanti che hanno assistito emozioni forti. La parte internazionale, la più attesa, ha visto appunto le esibizioni live di artisti che sono ormai ritenuti dei Miti della Musica Europea come John Surman che oltre a arricchire la scena Jazz Europea e quella chiamata di “Canterbury“ è stato il primo a sperimentare il connubio tra elettronica e fiati, con album che hanno fatto la storia del genere, (un album su tutti “Private City“), oltre a proporre da sempre quella che appunto si definisce “Contaminazione“ fondendo musica Europea a quella di altri continenti. Ascoltare dal vivo “Edge Of Illusion“ ha reso Magica l’atmosfera nella Piazza delle Monache dove tutti in religioso silenzio hanno gustato il brano per di 10 minuti. Grande e umile Surman che si aggirava dopo l’esibizione come uno dei tanti spettatori, firmando Lp, Cd e facendo contenti tutti con foto. Michel Portal e Vincent Peirani che hanno dato vita ad un’ora circa di grande musica, sax e fisarmonica connubio perfetto; il primo uno tra i più grandi Jazzisti francesi di tutti i tempi, il secondo giovane fisarmonicista virtuoso e molto ma molto bravo, erede sicuramente del grande Richard Galliano. Il Duo Michel Godard (Tuba e Serpentone) e Ihab Radwan (Oud) che hanno creato atmosfere classiche orientaleggianti: il primo affermatissimo strumentista e compositore che si è sempre distinto per aver scelto di suonare strumenti molto particolari come appunto il serpentone da cui riesce a far uscire suoni morbidi e atmosferici. Il secondo egiziano e bravo nel suonare l’Oud, strumento molto difficile da suonare e tra i più antichi del mondo. L’Orchestra Sinfonica della città Metropolitana di Bari (ex Orchestra della Provincia di Bari) diretta dal maestro Giovanni Rinaldi con le Faraualla (Loredana Savino-Gabriella Schiavone-Maristella Schiavone-Teresa Vallarella), quartetto vocale a cappella che ci invidiano tutti, bravissime, riescono a creare intrecci vocali stupendi e che solo loro sanno fare perfettamente, con il percussionista Luigi Morleo (compositore e arrangiatore dei brani insieme Gabriella Schiavone) e di Maurizio Lampugnani con il progetto “SudJembé“. Ospite Ernst Reijseger, Violoncellista tra i migliori in Europa. Ernst Reijseger si è anche esibito solo evidenziando il suo virtuosismo allo strumento, violoncellista e compositore olandese ha cominciato a suonare il violoncello all'età di 8 anni e dagli anni settanta ha cominciato a suonare jazz e a dedicarsi all'improvvisazione musicale e alla musica classica contemporanea; fantasioso nel modo di usare lo strumento, vuoi percuotendolo, pizzicando le corde o usandolo come una chitarra. Peppe Barra Cantante, attore teatrale napoletano da sempre, pur essendo nato a Roma, in precedenza membro della Nuova Compagnia di Canto Popolare dove ha affinato il suo stile partenopeo di cantare e recitare storie e poesie napoletane. Bravi i musicisti che lo hanno accompagnato, ha fatto cantare a squarcia gola tutto il pubblico (soprattutto “Tamurriata Nera“), accorso numeroso ad ascoltarlo. Memorabile rimarrà il brano di Bob Marley “No Woman No Cry“ in napoletano, con l’inserimento di qualche simpatico turpiloquio partenopeo che nei suoi brani e nelle sue storie ritorna sempre. La Notte della Banda dove alcuni brani sono stati diretti da Eugenio Colombo, noto jazzista romano della vecchia guardia, da Dario Cecchini che oltre ad essere un bravo sassofonista è anche l’ideatore della Street Band grazie alla quale è richiestissimo all’estero, e lo stesso Livio Minafra che ha eseguito una composizione dedicata al musicista Ruvese che ha perso la vita l’anno scorso nel famoso incidente della Bari Nord. Inoltre ospiti sono stati Michele di Pippo, Faraualla, Ihab Radwan, Peppe Barra, e Pino Minafra che ha condotto tutti in un finale esplosivo come suo solito. E Ancora nella serata finale il Canzoniere Grecanico Salentino formazione di musica popolare salentina nati nel lontano 1975 e reduci da una turnè negli Usa. Formazione di una potenza musicale spettacolare pur avendo pochi strumenti, Mauro Durante,
tamburi a
cornice
,
violino
,
voce
,EmanueleLicci,
bouzuki
,
chitarra
,
voce
, Alessia Tondo, voce,tamburi a cornice, Silvia Perrone, danza, Giulio Bianco, armonica a bocca, zampogna. flauti, Massimiliano Morabito, organetto, Giancarlo Paglialunga,
tamburello
,
voce
; musica popolare di altissimo livello, dove la taranta è parte della scaletta e in alcuni brani la danzatrice bravissima aggiungeva magia alla band con coreografie stupende. Non poteva mancare logicamente il finale come da 25 anni accade al Talos, dove il Canzoniere dopo la sua esibizione unendosi al Talos Bass Brass Ensemble ha ospitato tutti quanti nel proseguo del concerto: Nicola Pisani, che ha arrangiato e diretto 4 loro brani, Livio Minafra che ha arrangiato e diretto anche lui, Peppe Barra, che ha divertito il pubblico con la novella “La Vecchia Scorticata“, Roberto Ottaviano, Michel Godard e le Faraualla. Finale all’insegna de “La melodia la ricerca la follia” scopo appunto dello stesso Festival e del Grande Pino Minafra che ha la capacità di superarsi ogni anno, proponendo ad ogni manifestazione il meglio della musica europea Jazz e non solo. Logicamente siamo tutti curiosi di cosa il Talos ci riserverà il prossimo anno.
Antonio Pisani
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