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Sul Porto Guglielmo Minervini replica al segretario di Forza Italia di Molfetta “Inquietante mancanza di senso delle istituzioni”
09 giugno 2007

MOLFETTA - Non si è fatta attendere la replica di Guglielmo Minervini al comunicato stampa di Antonio Camporeale, segretario locale di Forza Italia, che aveva duramente attaccato l'assessore regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva sulla vicenda del Porto di Molfetta, accusandolo di aver prima ostacolato la realizzazione della nuova infrastruttura e, ora, di volerla scippare ai molfettesi inserendola nell'ambito dell'Autorità Portuale del Levante. “Ciò che colpisce – ha dichiarato Guglielmo Minervini – nell'intervento del locale segretario di Forza Italia è lo scarso senso delle istituzioni, inquietante se si considera che si tratta del partito di riferimento della coalizione al governo della città nonché partito del sindaco. Replicare con la rissa a uno specifico orientamento strategico della programmazione regionale significa di fatto aprire uno scontro istituzionale e porre la città fuori dalle direttrici dello sviluppo che si vanno disegnando. Invito, pertanto, l'amministrazione, che – è bene ribadirlo - agisce in regime di competenza delegata e non propria, a considerare con pacatezza e responsabilità le proprie valutazioni in ordine agli strumenti di governo del sistema portuale che si vanno riconfigurando per elevare la competitività dell'intero territorio regionale. Come cittadino, invece, continuo a dolermi del fatto che, nonostante i lunghi anni e non mesi ormai trascorsi, siamo ancora lontani, molto lontani dalla disponibilità di un progetto esecutivo e, quindi, dall'inizio concreto dei lavori. Tecnicamente siamo ancora all'effetto annuncio. Non v'è dubbio che responsabilità di questo enorme ritardo sia direttamente riconducibile alla continua oscillazione delle scelte della locale amministrazione. Solo per fornire un contributo di verità storica, ricordo ai cittadini molfettesi che la regione Puglia, governata dal centrodestra, impiegò quattro anni per esaminare il Piano Regolatore Generale della città, mentre l'attuale amministrazione ha impiegato meno quattro mesi per approvare il piano del porto. E, sempre per una lineare verità storica, vorrei ricordare che già nell'ambito della pianificazione generale della città, l'allora amministrazione di centrosinistra svolse la decisione strategica di assorbire il piano del porto. In forza di quella scelta, il procedimento successivo ha potuto svilupparsi rapidamente. Dunque, alla scoperta del valore del porto per lo sviluppo di Molfetta, il centrodestra arriva buon ultimo e solo per la strada di un finanziamento ottenuto. Sempre come cittadino – ha concluso l'assessore regionale –trovo, infine, davvero assai singolare che l'accusa di clientelismo provenga da parte di una stazione appaltante che non nasconde la sua preferenza, fuori da ogni logica di mercato, per una gestione in regime di monopolio del nostro porto, come limpidamente è emerso proprio nell'incontro promosso dalla Margherita.”
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Volevo ribadire al sig.re/ra che ha risposto al mio intervento, che non ho mai parlato di fare il bastone all'autorità portuale di Bari, ma semplicemente di aprire un tavolo di confronto sull'iniziativa dell'autorità portuale del Levante, tavolo da cui ci si può alzare in qualsiasi momento qualora non ci fossero le condizioni per una adeguata visibilità del nostro porto. Aggiungo che se è vero, come lei dice, che il nostro porto ha grandi potenzialità, non vedo nulla di strano che in un immediato futuro possa essere il punto di riferimento di tutta l'autorità portuale del Levante; in un gruppo si inizia ad apprendere e poi si emerge diventando il leader. Inoltre ho letto nel suo intervento che una società portuale si sposterà da Molfetta a Bari; quindi conferma la mia tesi che la coperta è corta e che la torta da spartire è sempre quella, cioè nessun avanzamento dei porti del nostro bacino. Sono sempre più convinto che si realizza una inutile concorrenza, dannosa per tutti, ed intanto i porti spagnoli e del Northern-Range ci fregano il traffico. Non stiamo parlando dell'apertura di un bar che può fare concorrenza ad un altro distante soli trenta metri; stiamo discutendo di una grande infrastruttura, che mi auguro possa essere sfruttata in ogni suo angolo per la crescita economica di tutta la terra di Bari. L'obiettivo della autorità portuale del Levante è creare anche delle specializzazioni portuali: Bari si potrebbe concentrare nel croceristico, Molfetta, considerando l'espansione della Zona Industriale, si potrebbe concentrare nelle merci offrendo servizi sempre più mirati e di qualità. Il rischio è di fare tutto e niente. Cerchiamo di creare sin da ora un contenitore che non sia vuoto, e sono felice che si inizi a discutere.

Non parlo per interessi politici, o per esigenze di clientelismo politico, ma da studente dell'università degli studi di Bari che sta realizzando, per la tesi di laurea, uno studio sul cluster portuale italiano. Da cittadino innamorato di Molfetta, che si augura un positivo sviluppo economico-sociale e culturale dela città dalla imminente realizzazione del nuovo porto, auspico che il sindaco e l'attuale maggioranza valutino con attenzione l'eventuale adesione all'autorità portuale del Levante. Da quello che ho potuto accertare, da analisi statistiche , il traffico marittimo avrà una crescita impressionante nei prossimi anni, considerando l'evoluzione altrettanto impressionante del mercato globale, che richiede un trasporto di merci su scala sempre più grande. I porti della Puglia hanno una collocazione strategica nel Meditteraneo e si candidano ad intercettare i nuovi traffici commerciali provenienti da Cina ed India. Ma il nostro sarà un nuovo porto senza alcuna esperienza, che rischia di rimanere schiacciato dall'evoluzione frenetica dei mercati. Diverse realtà portuali si stanno alleando per fondere risorse economiche,finanziarie, umane, Know-how, in modo da realizzare una programmazione unica ed essere pronti alla competizione con i porti del Nord-Europa. Loro sono più avanti di noi comme tempi di carico e scarico e come servizi offerti alle compagnie marittime; il rischio, rimanendo piccoli ed isolati, e di perdere i vantaggi logistici di cui godono i porti pugliesi. Per una competizione globale bisogna essere di grandi dimensioni; il tradizionale nanismo industriale italiano ci ha portato a perdere tutte le sfide con le economie emergenti. Recentemente,ed il settore bancario ne è un esempio, sono in atto grandi fusioni ed aggregazione per essere pronti ad affrontare la competizione globale. Quindi anche in ambito portuale e da sciocchi fare concorrenza a porti distanti meno di trenta meglia; invece l'unione delle forze, un sistema ed una programmazione unica può giovare a tutti compreso il porto di Molfetta. In questa politica di sistema portuale, ascoltando pareri di docenti universitari del settore, la Pugla è avanti rispetto ad altre regioni come Toscana e Liguria. Per cui, caro sindaco, la proposta del presidente dell'autorità portuale di Bari, Mariani, ovvero l'Autorità portuale del Levante è una grande opportunità per il porto di Molfetta ed eviterebbe il rischio, che la nuova infrastruttura diventi una cattedrale nel deserto. Non si lasci travolgere dall'esigenza di collocare, per ragioni di attribuzione di incarichi politici, qualcuno dei suoi fede lissimi ad una eventuale autorità portuale di Molfetta (anche se difficilmente credo che il porto avrà le caratteristiche per diventare sede di autorità portuale); la partecipazione di Molfetta all'autorità portuale del Levante, aumenterebbe anche le entrate per il porto, considerando l'autonomia finanziaria delle autorità portuali prevista dall'ultima finanziaria. Pensi al bene di Molfetta ed a quanti giovani molfettesi potranno trarre giovamento dalla realizzazione della nuova struttura portuale, di cui lei (e riconosco i suoi meriti)ne è un grande fautore. Certo della sua sensibilità la saluto cordialmente.

Caro Roberto Spadavecchia, potrei darti ragione se alla base della volontà di inserire Molfetta nell'Autorità del Levante, ci fosse un vero interesse a far crescere il nostro porto. In realtà, non so se ne sei a conoscenza, la loro inquietudine è quella di veder crollare il traffico al di sotto dei tre milioni di tonnellaggio ( al momento superano di poco i 5 quindi stanno lì lì) il chè li porterebbe per legge allo smantellamento ovvero all'eliminazione dell'autorità, così come avvenuto a Manfredonia. Quindi questo è un problema più di una loro esistenza che di un vero interessamento del nostro porto. Ciò spiega l'aversi assicurato il tonnellagio che porteranno i porti di Manfredonia e Barletta, come dire raccimolando qua e là e ci mettiamo al sicuro. Logisticamente e struttutalmente Molfetta schiaccierà bari e aver un concorrente vicino al di fuori del loro controllo li preoccupa e non poco. Prova a collegarti sul sito dell'Autorità del Levante e leggi la relazione dello sviluppo da loro previsto per i prossimi anni: stranamente sono citati tutti i porti tranne Molfetta se non riportando il dato che al momento possono attraccare solo navi di 7000 tonellate a causa del basso fondale (da questo si nota come ci snobbano ma allora mi chiedo pechè fanno comizi solo da noi). Devo dirti che sono molto incazzati sopratutto perchè la Spamat dirotterà il traffico su Molfetta quindi non c'è problema di essere inesperti, il resto lo faranno i colossi mondiali della logistica che si stanno insediando alla zona ASI (prova a veder chi è la kuehe & nagel, o cosa fa e di cosa si occupa la Fruttital o Imolalegno ect. ect). Questi pensano solo a loro, e l'aver ostacolato il progetto porto ne è una dimostrazione. Ma non pensare che si arrendono perchè lotteranno ancora e sempre più duramente per i prossimi anni. Ci saranno colpi di scena. Ci saranno comunicati a iosa per i prossimi anni e ricoreranno ad ogni pelo che troveranno nell'uovo. Se pensiamo che abbiamo cittadini molfettesi che attaccano molfetta è tutto dire qual è la posta che c'è in ballo.


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