Successo della mostra di Michelangelo Manente
Ha suscitato giudizi lusinghieri l'allestimento presso la Fabbrica di San Domenico della mostra dell'artista molfettese Michelangelo Manente. Apprezzatissimo vignettista di “Quindici” (tutte le illustrazioni satiriche esposte sono state pubblicate sul nostro giornale), in una personale, che si avvale del medium satirico senza “Niente di… personale” nei confronti dei politici castigati col sorriso, Manente ci accompagna in una sapida cavalcata sulle orme degli eventi di palazzo che hanno caratterizzato il quinquennio dell'amministrazione Minervini.
L'ex-sindaco Tommaso Minervini, sulla scorta dei 'topoi' del genere satirico, diviene oggetto di garbati e spesso irriverenti accostamenti umoristici. Passa dalle vesti di faraone, col singolare nome di Tummaskamen, nel momento dell'insediamento tra Cleopatre facenti vento e numi tutelari all'orizzonte a quelle di Spiderman per realizzare “la città a rete”…
E poi ancora scopriamo un sindaco-Romeo, inginocchiato ai piedi di una seducente (e 'minuta') Giulietta, Babbo Natale, piccolo Bonaparte impegnato in una minuziosa ricerca di 'terreni di conquista', bimbetto bizzoso raffigurato nell'atto di costruire la città ideale… Professore ostaggio di una torturante maggioranza nel novembre 2002 o alle prese nel luglio dello stesso anno con una travagliata foto di gruppo.
Le vicende della piscina comunale si riverberano in uno spassoso tuffo a rotta di collo: l'ironia domina anche nell'affrontare temi delicati come quello della sanità, tra le note più dolenti nella Molfetta del quinquennio...
La dissacrazione del Palazzo non investe con simpatia soltanto l'ex-sindaco: a farne le spese l'intero sottobosco amministrativo, assessori dallo squisito senso civico, candidati sindaci del passato e del presente.
E tra molfettesi GF, buffe quadriglie di voltagabbana ed epiche partite di bowling tra il senatore Azzollini e Tommaso Minervini il mondo della politica si tramuta in ring, in altalena, in alchimia di strategie 'fashion'.
E il sorriso, a tratti amaro, germoglia su gioie e dolori di una Molfetta al bivio...
Autore: Gianni Antonio Palumbo