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Studiare fuori? Scelta diffi cile, vita di sacrifi ci e pochi divertimenti
15 dicembre 2007

Scegliere di andare a studiare a quasi mille chilometri di distanza da casa è una decisione diffi cile, soprattutto per le conseguenze che comporta nella vita di tutti i giorni. Quando ho deciso di andare a studiare a Milano per specializzarmi nell'indirizzo economico della Facoltà di Giurisprudenza della “Statale”, sapevo già che sarebbe stato diffi cile separarsi dalle persone care. Nonostante la lontananza da casa, ho avuto la fortuna di poter contare su mia cugina, che vive con la sua famiglia proprio a Milano. Grazie a lei ho potuto ammortizzare quel distacco “violento” che presumo abbiano vissuto e vivono quegli studenti che, in pochi giorni, si ritrovano a poter contare solo su se stessi. La vita del fuorisede che sta comunque in famiglia è certamente molto più semplice, si può sempre contare sull'aiuto di qualcuno, soprattutto all'inizio, quando non sai neanche dove puoi fare l'abbonamento per i mezzi pubblici o quale tram prendere per arrivare in ateneo. La sera si esce poco, anche perché dopo una giornata passata in facoltà tra lezioni mattutine, studio in biblioteca e lezioni pomeridiane, la forza e la voglia per ritirarsi a notte fonda vengono a mancare. Tanto più che a Milano, a differenza di quanto succede qui da noi, i negozi chiudono intorno alla 19.30, anche in Piazza Duomo. Verso le 20 iniziano i mitici (o famigerati) happy hour. In sostanza si trascorre un'ora o un'ora e mezza bevendo un aperitivo e mangiando di tutto un po' senza limiti, ascoltando musica di quart'ordine. Il tutto a prezzi che variano dai 7 ai 12 euro tutto compreso. Naturalmente, le occasioni per fare la bella vita all'ombra della Madunina non mancano, dalle classiche discoteche sparse per la città, alle feste organizzate in enormi case private in centro. Personalmente ho legato poco con i colleghi dell'università, sia per il turn over di gente ad ogni lezione (la statale conta quasi 100mila studenti nella sola Milano), sia perché torno spesso a Molfetta, città dai mille difetti, ma della quale non riesco a fare a meno.
Autore: Vito Piccininni
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