Storie, personaggi ed interpreti di uno strano teatro
L'ultima pubblicazione di Gennaro Gadaleta sull'Arciconfraternita di S. Stefano
Beata tempora atque boni mores! Oh tempi beati e buone costumanze. Questa citazione, contenuta nell’ultima pubblicazione di Gennaro Gadaleta, racchiude la nostalgia per un tempo passato e vissuto con la passione per la “Passione”. Il gioco di parole può sembrare una forzatura ma è invece significativo per provare a spiegare cosa realmente è stato, per molti confratelli di Santo Stefano, appartenere a quella che era considerata “l’Arciconfraternita dei Signori”, “appellativo autenticamente vero un tempo ma che suona ironico e canzonatorio ai giorni nostri…”. Gennaro Gadaleta alla sua terza esperienza editoriale, ritorna a servirsi dei suoi ricordi per deliziarci con episodi, legati al prestigioso Sodalizio, che il tempo non ha cancellato. Tutto si svolge all’interno del Gran Teatro di “San Estèban” alla fine di marzo, quando in un irreale silenzio “estraniandomi dalla realtà, cominciai a vivere al di fuori del tempo, della storia e dello spazio. Personaggi e interpreti di questa “commedia”, pur essendo ormai scomparsi, risultano vivi perché rimane vivo nell’autore, il ricordo dei loro gesti, il timbro della loro voce, le frasi diventate famose. La lettura di queste “memorie” è da consigliare ai più giovani, magari in compagnia del nonno o della nonna, o comunque di una persona che ha vissuto i tempi narrati per capire e apprezzare appieno “gli attori” di questo teatro “consapevoli o inconsapevoli del ruolo o della parte in commedia che andavano a recitare”. Lettori ancor più interessati potranno essere soprattutto figli, nipoti e pronipoti dei personaggi narrati che si sono resi protagonisti di questo teatro il cui sipario si è ormai chiuso su un’epoca. “E la nebbia… di colpo… sparì!!!” Prosit!
Autore: Leonardo de Sanctis