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Stiamo riaprendo una partita che pensavano chiusa: l'entusiasmo di Gianni Porta (candidato sindaco a Molfetta) e dei suoi sostenitori
10 giugno 2017

MOLFETTA – Musica folk e raggae, calore ed entusiasmo hanno segnato la chiusura della campagna elettorale della coalizione che vede candidato alla carica di sindaco Gianni Porta.

Sul palco allestito dinanzi al Liceo Classico hanno portato il sostegno al candidato di sinistra Gano Cataldo (Sinistra Italiana), anche nella veste di moderatore, Vito Antonacci(Coordinamento Provinciale art. 1 MDP Bari); e l’on. Eleonora Forenza (Europarlamentare Rifondazione Comunista - L'Altra Europa),

«Le campagne elettorali sono belle perché la politica è bella» ha esordito Gano Cataldo. L’imperativo è quello della speranza e dell’ottimismo, non a caso ha invitato a «Essere matti e visionari: se una cosa difficile è già accaduta può accadere ancora», ovviamente con l’intento di «proseguire il percorso di cambiamento già avviato»

«Lavorate tutti, casa per casa, azienda per azienda, strada per strada» è stata l’esortazione di Vito Antonacci, citando quello che ha definito il testamento morale di Enrico Berlinguer, le ultime pronunciate dal segretario del Pci prima di accasciarsi sul palco 33 anni fa.

«Molfetta deciderà come sarà governata questa città» ha aggiunto esortando i cittadini a riflettere non solo sul “chi” ma anche sul “come”, sui programmi.

Eleonora Forenza, riprendendo la testimonianza di De Magistris, ha affermato: «Stiamo andando verso la realizzazione di un sogno. Non siamo nuovi, siamo differenti. Pensiamo sia giunta l'ora di prendersi una responsabilità collettiva di cambiamento».

Ha voluto tracciare un « Primo bilancio di questo viaggio durato anni, durato mesi» Gianni Porta che ha ringraziato i 62 candidati al Consiglio comunale che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco, gli attivisti e le attiviste ma anche i loro familiari, che hanno accettato di essere un po’ “trascurati”. Ha voluto ringraziare anche tanti piccoli presenti perché «ci indicano la strada del presente per il futuro».

Cita Sant’Agostino, ricordando che «La speranza ha due figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per le cose come sono e il coraggio per cambiarle».

Ha evidenziato alcune realizzazioni della passata amministrazione, come la liberazione di piazza Municipio e del sagrato del Duomo San Corrado dalle auto, l’istituzione della linea di trasporto verso la zona artigianale e industriale, la sperimentazione dei cantieri di servizio, l’incremento di raccolta differenziata, gli interventi di ristrutturazione delle palazzine comunali nel quartiere Madonna dei Martiri oltre alla ristrutturazione della palestra della scuola “Don Cosmo Azzollini”.

Ma ha tracciato anche alcuni punti del programma per i prossimi anni: interventi per far rifiorire il commercio non solo nel quadrilatero storico (corso Umberto – corso Margherita) ma anche nei quartieri di Levante e di Ponente e nelle zone di nuova espansione; un regolamento per i cantieri di servizio perché non vi sia discrezionalità nell’affidamento, rimettere al centro l’Istituzione pubblica.

Non ha risparmiato critiche agli altri candidati alla carica di Sindaco e, , ritenendo di essere sulla “strada giusta”, quella della coerenza per riaffermare l’esigenza di far valere diritti e dignità al posto dei favori, ha evidenziato «Stiamo riaprendo una partita che pensavano fosse conclusa».

In questo clima appassionato, però, è mancata una figura che in tanti hanno ricordato e alla quale erano dedicate le bandiere con i segni del lutto: l’avvocata Francesca La Forgia, scomparsa nei giorni scorsi.

© Riproduzione riservata

Autore: Isabella de Pinto
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