Stefano Bollani al Teatro Petruzzelli, un musicista fuori da tutti gli schemi
BARI - Ci sono due modi principali di interpretare l'arte sia essa Musica, Teatro, Cinema, Pittura, ecc., essere negli schemi, nelle regole, nei canoni ed invece non seguirne nessuno cioè essere fuori da tutto ciò che è stabilito. Stefano Bollani è un artista al di fuori di quelle che sono le convenzioni, gli schemi, interpreta a modo suo tutto quello che ha a che fare con l'universo musicale (note, spartiti) innovando e personalizzando e spesso migliorando quello che decide di suonare.
Poco importa se un brano famoso come "Tristezza" venga o meno riconosciuto dal pubblico che lo ascolta, anche se solo dopo un bel po' viene accennata alla melodia famosa, dopo averlo stravolto e riempito di note fino all'inverosimile, una tempesta piacevole di note che piovono delicatamente sul pubblico alla velocità della luce, ed è un immensa gioia farsi avvolgere e coccolare da esse, piacere che poche, pochissime volte si prova ad un concerto.
Virtuoso, irrequieto, ironico, simpatico e soprattutto autoironico, Bollani dà spettacolo solo col suo pianoforte posto lì al centro del palco, che sembra aspettare il momento di essere piacevolmente suonato da un grande pianista, e non capita tutti i giorni.
Il concerto comincia con due brani suonati divinamente che hanno il compito di dimostrare il genio dell'artista, mentre subito dopo comincia lo show vero e proprio, con brani suonati senza i tempi classici ma interpretati al momento, con il problema di non avere tasti abbastanza da suonare, fossero stati il doppio sarebbero stati suonati tutti, e quindi via col percuotere corde, lato del piano, dimenandosi e inginocchiandosi su uno sgabello che a tutto serve tranne che a sedersi.
Tristezza, Let it be, Rapshodie in blu, sono alcuni dei brani suonati, e il Pubblico applaude corposamente ogni fine brano ed interagisce col musicista.
Ad un certo punto dello spettacolo, Bollani, rivolgendosi al pubblico, chiede quali canzoni vorrebbero che suonasse, e allora giù una lista di brani tra i più curiosi. Alcuni conoscendo il gioco che Stefano fa in giro da molto, hanno provato a metterlo in difficoltà con Heidi, Marina, e addirittura l'Uomo Tigre, ma niente da fare, segnati i brani su un foglio, una decina in tutto, comincia a suonarli dando ad ognuno una vena ironica.
Cultura Musicale spaventosa, bravura quasi al limite della perfezione, ha concesso 2 bis anche perché' il pubblico (Petruzzelli gremito in ogni ordine di posto ), estasiato, sembrava non voler andare più via tanto era speciale la serata.
Della bravura di Bollani si sapeva già, Discografia, Articoli, programma Rai "Sostiene Bollani", ma vi assicuro che dal vivo sono momenti che difficilmente si riescono a dimenticare. Quindi per una volta al bando gli schemi, le convenzioni, gli spartiti, generi, un Artista come Stefano Bollani, lui si, se lo può permettere.
Un plauso va anche all'organizzazione del Teatro Forma ( Michelangelo, Livio, ecc. ), impeccabile nel gestire un evento così importante che ha portato 1.400 persone al Petruzzelli, e che da tempo ci delizia con rassegne dei migliori artisti contemporanei.
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