Stangata sulle famiglie
È il primo ritocco dal 2000 per risanare i conti disastrati lasciati dalla precedente amministrazione di centrodestra. Molfetta ha l'Ici più alta dei Comuni vicini: 7 per cento. Il sindaco Azzollini: ci assumiamo la responsabilità politica di questi aumenti. L'assessore Corrieri: costretti a farlo per non ridurre la spesa sociale. L'opposizione all'attacco: riducete gli assessori da 10 a 6, risparmiando 100mila euro
Aumento delle tasse comunali per i cittadini molfettesi. In attesa della discussione sul bilancio di previsione per l'esercizio 2007, l'ultima seduta di consiglio comunale ha visto la maggioranza approvare compatta alcuni provvedimenti finanziari preliminari, riguardanti le aliquote dell'imposta comunale sugli immobili e quelle sui redditi delle persone fisiche. In particolare, l'Ici è rimasta invariata rispetto ai termini dell'anno precedente con un'aliquota di base del 4,5% sulla prima casa; l'addizionale Irpef, invece, è passata dallo 0,3 allo 0,5%, con una fascia di reddito esentata di 7.500 euro. Quasi un raddoppio, dunque, per una tassa che incide direttamente sui redditi delle famiglie e che, per i lavoratori dipendenti e per i pensionati, si applica “alla fonte” e cioè sulla busta paga percepita mensilmente. Si tratta del primo aumento di questa aliquota dal 2000 ad oggi. A motivare tale scelta da parte dell'amministrazione guidata da Antonio Azzollini la precaria situazione dei conti pubblici comunali che, com'è noto, vivono un momento particolarmente difficile, sfociato nello sforamento del patto di stabilità dello scorso anno. Questo inasprimento delle tasse da parte dell'amministrazione comunale dovrebbe portare una boccata di ossigeno nelle casse del Comune con un gettito stimato attorno ai 900.000 euro. Una scelta della quale «Ci assumiamo la responsabilità politica », ha fatto sapere il sindaco, Antonio Azzollini. «Il nostro obiettivo per il 2007 è rispettare il patto di stabilità, nella cui misura quest'anno si considera anche la spesa sociale», ha aggiunto l'assessore al Bilancio, Mimmo Corrieri, affermando, inoltre: «Abbiamo ridotto la spesa corrente intervenendo su tutti gli sprechi e su tutte le spese considerate non strettamente necessarie. Tuttavia, se non avessimo fatto questa manovra avremmo dovuto ridurre la quantità e la qualità dei servizi per le fasce meno abbienti della popolazione. La nostra scelta, invece, è stata quella di non comprimere la spesa sociale». Una decisione contro cui ha dato battaglia, in consiglio comunale e fuori, l'opposizione di centro sinistra, per la quale, piuttosto, sarebbe stato più opportuno ridurre il numero degli assessori, con un notevole risparmio per le casse comunali. «Noi dell'opposizione – hanno reso noto i consiglieri di opposizione - abbiamo anche tentato di proteggere le categorie a basso reddito formulando un emendamento che stabiliva una soglia di esenzione di 12.000 euro sotto la quale l'addizionale non doveva essere corrisposta, ma la maggioranza di centrodestra ha votato contro ». Sulla riduzione del numero degli assessori ha replicato a nome dell'amministrazione il responsabile delle Finanze, l'assessore Mimmo Corrieri, che ha ricordato come: «Azzollini oggi non percepisce alcuna indennità di sindaco e che cinque dei suoi assessori non avendo scelto l'aspettativa percepiscono la metà dell'indennità per loro prevista. Il che per le casse comunali si traduce in un risparmio che è già superiore ai 100 mila euro, che è decisamente molto di più di quanto si risparmierebbe dal ridurre da dieci a sei la composizione della Giunta». Nessun commento o motivazione in merito alla scelta della fascia di esenzione, rispetto alla quale, per i Democratici di Sinistra di Molfetta «è del tutto irrilevante per i lavoratori dipendenti ed i pensionati l'aver stabilito una fascia di esenzione per i redditi fino a 7.500 euro, in quanto è la legge che fissa, per questi contribuenti, la totale esenzione sia dell'addizionale comunale sia dell'addizionale regionale. Mentre per un pensionato o un lavoratore dipendente senza carichi di famiglia sarà sufficiente avere un reddito di 8.500 euro per dover pagare oltre 40 euro di addizionale comunale. I cittadini molfettesi non possono consolarsi neanche pensando agli altri tributi comunali in quanto la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti urbani è una delle più alte tra quelle dei paesi limitrofi, così come l'aliquota ICI sia sulla prima casa - Molfetta 4,50%, Bisceglie, Giovinazzo e Trani 4% - sia sulle altre abitazioni - Molfetta 7%, Bisceglie 6%, Trani e Giovinazzo 5,5%».