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Stadio appena inaugurato a Molfetta con spogliatoi in rovina, docce fatiscenti e senza acqua calda. Atto di accusa del Movimento “Area Pubblica” di Bepi Maralfa contro il sindaco Tommaso Minervini
Il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini
30 agosto 2018

MOLFETTA – Atto di accusa di “Area Pubblica” nei confronti del sindaco di Molfetta Tommaso Minervini e dell’amministrazione di destracentro dopo l’apertura dello Stadio Paolo Poli.

A farlo è il movimento politico Area Pubblica che fa capo all’ex vice sindaco Bepi Maralfa che denuncia le carenze degli spogliatori. Si è preferito fare propaganda ingannando i cittadini solo per fare scena e prendersi meriti per uno stadio ancora incompleto. E ora si è scoperto il "trucco".

Ecco la denuncia: «Stadio Paolo Poli. Dopo la inaugurazione del bellissimo manto in erba sintetica, della fiammante pista di atletica e della riqualificata tribuna del nostro Stadio comunale, uno dei simboli sociali che ci accomuna, apprendiamo non senza sconcerto, che sarebbero in atto trattative per l'affidamento in gestione della detta struttura sportiva, anche finalizzate alla partenza di attività privatistiche e non gratuite, quali quelle delle scuole calcio, senza che neppure il Sindaco abbia reso noto alla città (ed agli atleti che già usufruiscono della struttura) che i locali adibiti a spogliatoi, infermeria, bagni e docce, sono allo stato nella stessa condizione in cui erano anni addietro.

Con l'aggravante che gli atleti stessi, pur le loro società di appartenenza avendo pattuito lauti canoni di tassazione comunale da versare all'ente pubblico, si sono trovati dinanzi all'indecoroso spettacolo di locali fatiscenti ed in condizioni igieniche non buone (alcuni dei quali adibiti a deposito di masserizie), docciandosi con acque gelide.

Tutto molto strano. Specchio di una gestione amministrativa che punta più al sembrare che all'essere, di una politica che si interessa della materia prima ma trascura ancora una volta le esigenze primarie di chi è al centro del mondo: l’uomo.

Ebbene, fintantoché si fa a tempo, e prima di far scoppiare su questa gestione ballerina l'ennesimo casus belli cittadino, sarebbe opportuno che chi ci governa rendesse noti i risultati dell'azione amministrativa, la direzione e soprattutto la meta cui le politiche sociali e del fare tendono, senza ancora una volta nascondersi dietro ingannatorie manifestazioni di mero popolare strepito ma che orbitano su buchi neri ed imperscrutabili. Signori amministratori ma non riuscite proprio a far entrare nel vostro DNA le regole dell'uguaglianza, della trasparenza e dell'onestà politica? Vai Sindaco: pronti, posti, pum!».

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