Spazzatour a Molfetta, città dell’immondizia, ancora rifiuti segnalati dai lettori a “Quindici”
Rifiuti in via Pomodoro
MOLFETTA – Continua lo Spazzatour di “Quindici” con la collaborazione dei lettori che ci inviano foto di una città sempre più sporca, “Molfetta, città dell’immondizia”, ormai destinata a scalare le classifiche dei Comuni italiani più sporchi.
Un triste primato documentato da alcune di decine/centinaia di situazioni di incuria e inciviltà della cittadinanza e latitanza dell'amministrazione di Molfetta.
Una lettrice ci invia "la situazione della nuova piazzetta tra via Mezzina e via Pomodoro, qui il vicino panificio ha istituito quasi un'isola ecologica privata dove conferisce a qualsiasi ora tutti i suoi rifiuti (naturalmente i vicini della zona ne approfittano per buttare il loro indifferenziato cartoni e quant'altro). E' normale tutto ciò? Anche i cartoni potrebbero essere conferiti diversamente e non lasciati sui marciapiedi: è anche questione di organizzazione da parte dell'Asm, che consente tutto ciò.
La seconda foto si riferisce alla situazione nella centralissima piazza Effrem forse per l'effetto take away dal vicino bar".
Ma l’amministrazione comunale controlla? La polizia locale nei suoi giri in auto non passa mai da queste piazze? E gli addetti dell’Asm non conoscono queste situazioni, siamo di fronte a una condizione di igiene pubblica e di decoro della città, ormai insostenibili. Il presidente dell'Asm Paparella dovrebbe dimettersi di fronte ad una evidente incapacità di gestione della situazione. E il sindaco Minervini provvedere ad affrontare una emergenza che si aggrava sempre di più.
Se lo chiedono i cittadini sempre più stanchi di questo continuo abbandono di rifiuti senza alcuna sanzione che faccia da deterrente per gli altri.
Ma Molfetta oltre alla città dell’immondizia è anche la città delle libere regole, ognuno si fa la propria e così aumentano i consensi e i voti della maggioranza che governa la città, senza disturbare nessuno, per continuare a galleggiare senza problemi, con l'appoggio di un Pd che non sa più dove mettere la faccia.
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