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Sinistra italiana Molfetta: l’amministrazione Minervini è al capolinea, il Partito Democratico esca dalla maggioranza e stacchi la spina. I disastri nella gestione della città
03 ottobre 2020

MOLFETTA – La scandalosa presenza del Pd e dei suoi esponenti nell’amministrazione di centrodestra di Molfetta che ha sostenuto alla Regione Puglia il candidato presidente sconfitto Raffaele Fitto, dopo un clamoroso voltafaccia trasformistico a pochi giorni dal voto col tradimento del presidente vincitore Michele Emiliano, continua a destare perplessità. L’attaccamento alle poltrone del presidente del consiglio Nicola Piergiovanni, del consigliere comunale e provinciale Gianni Facchini e dell’assessore della giunta Minervini Gabriella Azzollini è oggetto di critiche anche da parte di tutto il centrosinistra, a dimostrazione di come il Pd non sia più in quest’area, ma nel centrodestra.

Una situazione che impedisce la ricostruzione di una unità a sinistra, con un partito che non può più definirsi di centrosinistra.

L’ultimo attacco a questo Pd e ai suoi esponenti arriva dal circolo cittadino di Sinistra Italiana:

«Ci siamo lasciati, prima dell’estate, con il cambio di fronte del gruppo consiliare di maggioranza “NOI” che sostiene il sindaco Tommaso Minervini e con l’imbarazzo del PD locale che si è trovato all’improvviso, ma non a sua insaputa, in una coalizione che appoggiava il candidato presidente del centro destra alla Regione Puglia, lo sconfitto Raffaele Fitto.

Ci sono state diverse prese di posizione su questa vicenda, ma manca ancora quella ufficiale del PD cittadino che, ad oggi, ha ancora i suoi consiglieri, assessori e presidente del consiglio comunale, saldamente ancorati alla coalizione di centrodestra al Comune. Ci chiediamo: com’è possibile continuare su questa strada?

Nel frattempo, alla luce del risultato delle elezioni regionali in città, in molti hanno avviato la corsa alla “ricostruzione del centrosinistra” a Molfetta. Un progetto politico che andrebbe riattivato subito, ma che per noi resta ancora lontano viste le divisioni oggettive delle parti politiche in maggioranza e in opposizione. Noi di Sinistra Italiana, in questo quadro politico, restiamo convintamente all’opposizione in consiglio comunale. Lo abbiamo ribadito anche durante la campagna elettorale delle regionali con la lista “Puglia Solidale e Verde” e con l’appoggio al candidato consigliere Nico Bavaro. Non vogliamo avere nulla a che fare con questa amministrazione priva di idee per il futuro socio economico della città, ma solo molto attiva ad aprire cantieri e invadere col cemento ogni angolo del territorio.

È di questi giorni il riacutizzarsi del fenomeno degli incendi notturni di autovetture. E di fronte a questa perdurante emergenza il sindaco non sente nemmeno l’esigenza di convocare d’urgenza un consiglio comunale monotematico. Ogni giorno l’Amministrazione si inventa un nuovo impegno. Nelle scorse ore è stata annunciata la realizzazione di un nuovo palazzetto dello sport nel quartiere Ponente, ma in tre anni il tetto in eternit del Palafiorentini è ancora lì che minaccia le abitazioni vicine.

La città attende la ripresa dei lavori alla Piscina comunale, in completo stato di abbandono, con i lavoratori dimenticati e i genitori delle famiglie dei bambini e ragazzi con disabilità costrette a viaggiare nelle città vicine ogni giorno. Eppure a due passi dalla piscina si assiste alla veloce realizzazione dei palazzi-palafitta a due passi dal mare, uno scempio urbanistico, a disprezzo di qualsiasi sensibilità ambientale verso la nostra costa.

Da tre anni il quartiere 167 aspetta l’avvio dei lavori per la riapertura del Parco Baden Powell (cosiddetto Parco di Mezzogiorno). Tre ettari di polmone verde con strutture per il tempo libero e per le attività all’aria aperta. Lasciammo nel 2016 il progetto pronto ad andare in gara. Oggi basta passare davanti al parco: è tutto in abbandono.

Da tre anni la città vede in decadenza l’area dei Cantieri Navali.  Il settore è in crisi, ma Spiaggia Maddalena resta un’area di grande pregio, oltre a un insediamento produttivo legato a cantieristica e nautica, e più volte ne abbiamo proposto la riqualificazione, mettendo a valore le suppigne e insediando in zona un Museo del Mare all’altezza della storia della nostra città, con uno spostamento della zona cantieri verso Secca dei Pali. Oggi l’amministrazione avvalla una progettualità molto impattante e ogni idea di spostamento dei cantieri e di insediamento del Museo sembra decaduta. E il porto turistico? E il futuro del porto commerciale, di cui siamo rimasti ormai gli unici a occuparci?

E ancora: da anni si parla di “Sistema della preistoria”, a partire dalla riqualificazione del Pulo, ma ad oggi - e solo dopo le nostre battaglie, che non si sono mai fermate -  si “sperimenterà” d’inverno, dopo tre estati di Pulo ancora chiuso, con una formula poco chiara e fumosa, la riapertura del sito neolitico in carenza di servizi per i visitatori e senza integrarlo col Museo Civico (scandalosamente aperto solo in orario d’ufficio e chiuso nei week end) e con il Fondo Azzollini.

Le periferie hanno ancora difficoltà a collegarsi con il centro cittadino: sia i percorsi delle circolari che le piste ciclabili non hanno previsto collegamenti rapidi ed efficaci per chi non vuole utilizzare l’automobile, ma servirsi di sistemi più ecologici per gli spostamenti interni.

Seguiamo con preoccupazione anche quanto sta accadendo a via Monsignor Bello, dove quella che doveva essere un’area attrezzata per spostare il mercato è diventata un cantiere abbandonato e pericoloso, con spese che rischiano di superare il milione di euro.

E nelle ore in cui salgono i casi di positivi al Covid in tutta Italia, non comprendiamo come sia stato possibile autorizzare un luna park cittadino!

Noi di Sinistra Italiana pensiamo che questa amministrazione sia al capolinea, sul piano politico e della gestione della città. Molfetta merita altro. Sia il Pd a uscire da questa maggioranza senza ulteriori esitazioni e a staccare la spina. Soltanto dopo, si potrà riaprire una discussione sul futuro politico del centro sinistra a Molfetta». 

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