Sindaco sotto accusa illegalità diffusa, ma ignora il fenomeno criminale
INTERVISTE. Parlano le forze politiche di opposizione. Incapacità di gestire l’emergenza
Il fenomeno della criminalità diffusa a Molfetta sembra essere sottovalutato dall’amministrazione comunale, che ignora l’allarme sicurezza e gli appelli dei cittadini sempre più preoccupati dell’escalation degli episodi criminali. L’omicidio della giovane Antonella Lopez al lido Bahia ha fatto cadere ogni dubbio sulla diffusione della delinquenza e dello spaccio di droga sul territorio. Il Procuratore capo di Trani dott. Renato Nitti aveva già lanciato l’allarme definendo la città come “Terra di mafia” in un convegno del Rotary promosso da chi scrive. Da allora non si è fatto nulla, per timore di perdere consensi. Ora non è più possibile ignorare l’emergenza. Ecco perché come giornale, unico media a lanciare da tempo l’allarme sicurezza, abbiamo deciso di dedicare una buona parte della rivista all’omicidio Lopez, ma soprattutto proporre una riflessione alle forze politiche di opposizione che a Molfetta sono sia di destra che di sinistra a conferma di come l’amministrazione Minervini (da noi definita “ciambotto”) abbia dimenticato la qualità della politica e dei partiti per imbarcarsi nel coacervo delle liste civiche, etichettate come progetto civico, ma in realtà accozzaglia politica tenuta insieme più da obiettivi di potere e di poltrone, che da reale spirito di crescita di una comunità della quale sono ignorati i problemi e le istanze. Nasce di qui l’idea di queste interviste per scoperchiare la pentola e mettere in evidenza una realtà che si vuole nascondere, mentre Molfetta ancora una volta è finita sulle prime pagine dei giornali nazionali e sui media italiani, ricavandone un’immagine negativa che non merita e che offende la correttezza e la dignità della maggior parte dei cittadini.