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“SINDACO SORDO ALLE RICHIESTE DEI CITTADINI” (Annamaria Gagliardi, consigliera comunale dell’opposizione di sinistra - Con Drago sindaco)
15 ottobre 2024

1 - L’allarme sicurezza non è dato solo dalla nostra percezione ma è contenuto e ampiamente descritto nella relazione che annualmente la Direzione Investigativa Antimafia presenta in Parlamento. I gruppi criminali presenti sul territorio del nord barese, Molfetta compresa, sono quelli del clan Capriati. Questo è un dato di fatto. I cittadini si rendono ben conto dell’insicurezza che vivono sulla propria pelle, mentre l’Amministrazione comunale tace. E lo fa da sempre. Ha abbandonato il controllo del centro cittadino eliminando il presidio della polizia municipale dall’ormai famosa piazza Vittorio Emanuele per confinarlo nelle nuova zona di espansione. Da anni non viene convocato il Comitato di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali che potrebbe almeno mettere a confronto le preoccupazioni dei commercianti, i timori dei singoli cittadini, i problemi posti dalle associazioni di categoria e dai sindacati. Tutto tace. È questo il primo esempio di carenza di legalità. Impedire il funzionamento degli organi comunali preposti per una chiara volontà politica. Il motto di questa Amministrazione è: “ignorare il problema”. Le cause di una situazione problematica arrivano da lontano. Carenza di interventi sociali sulle famiglie a rischio. Inesistenza di centri sociali dedicati ai minori che più di altri oggi sono protagonisti di episodi di bullismo e aggressione. Mancanza di controllo delle zone più a rischio della città, dal centro alla periferia. Quando non si previene adeguatamente e si elude ogni intervento, non c’è cura che tenga. 2 - Le parole del Procuratore Nitti fotografano la realtà. Sta alle istituzioni comunali, in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, prima fra tutte LIBERA, promuovere luoghi di confronto e di azioni di contrasto alla criminalità piccola e grande. Ripeto. La domanda che pongo io al primo cittadino è: “Si può ignorare quanto affermato dal documento della Direzione Investigativa antimafia?” Se viene meno il ruolo dello Stato, rappresentato dal Comune, le associazioni e i movimenti privi di sede, potranno solo fare il possibile con i pochi mezzi a disposizione. Sarebbe auspicabile la concessione di sedi alle associazioni che nel loro Statuto si occupano di legalità, promozione sociale, prevenzione. 3 - Ritengo urgentissima la convocazione del comitato comunale di monitoraggio dei fenomeni delinquenziali, inattivo dal 2020. I presidenti del consiglio comunale si susseguono ma tutto resta fermo. Ho già parlato del ruolo di questo comitato che mette insieme rappresentanti del comune e della società civile, delle associazioni di volontariato dedite alla prevenzione di devianza, illegalità e criminalità e rappresentanti delle categorie professionali e del lavoro e della salute. Si tratta solo di volere che funzioni. E tale volontà di que-sta amministrazione comunale, noi non la ravvisiamo. 4 - Ricordiamo tutti quanto è accaduto a Capodanno e nulla è cambiato se non che siamo tornati nuovamente in prima pagina di tv e giornali per l’efferato omicidio della ragazza barese in una discoteca. Con i risvolti criminali evidenziati dalle prime indagini. Ecco, io mi chiedo quanti altri episodi dovranno accadere prima che l’amministrazione comunale si renda conto che esiste un’emergenza sicurezza a Molfetta? Gli unici a parlare e promuovere incontri, sit in, iniziative di ogni genere, sono le associazioni e alcune forze politiche di opposizione. Imbarazzante è il silenzio della civica Amministrazione. Vorrei proporre al Direttore Felice de Sanctis di promuovere una tavola rotonda, magari pubblica, sui temi di questa intervista, chiamando intorno ad un tavolo di confronto i soggetti rappresentativi della città e l’istituzione comunale. 5 - Le nostre proposte sono quelle contenute nel programma del nostro candidato sindaco. Va riproposto e applicato il Progetto per la sicurezza tra il Comune di Molfetta, le Forze dell’Ordine e la Prefettura di Bari e il Protocollo di intesa per il controllo di vicinato. Istituzione di piccoli presidi di sicurezza, a cura della Polizia locale municipale, in varie zone della città, con istituzione di immobili adibiti a Vigili di quartiere o di prossimità Apertura di centri sociali per minori e giovani. Istituzione di un posto di polizia/ carabinieri presso l’immobile ex Dogana sito in piazzetta Catacombe (delibera di giunta n. 110 del 30 aprile 2016). Mi lasci dire, però che sino a quando sindaco e giunta saranno sordi e dimenticheranno che l’ascolto attivo è il sale della democrazia, ogni nostra proposta verrà regolarmente ignorata. E ne abbiamo avuto un chiaro esempio nella vicenda dell’abbattimento degli alberi in via don Minzoni!

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