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Siamo orgogliosi delle nostre origini. “IO SONO MERIDIONALE”, le risposte dei giornalisti di “Quindici” alle offese di Vittorio Feltri
Beatrice Trogu, giornalista di "Quindici"
02 maggio 2020

MOLFETTA – I giornalisti di “Quindici”, la nostra bella redazione, della quale siamo orgogliosi, dopo la campagna “RESTATE INFORMATI MA RESTATE A CASA”, tornano in pista con la campagna “IO SONO MERIDIONALE”, per esprimere le loro opinioni, rispondendo alle offese di Vittorio Feltri direttore editoriale del quotidiano “Libero”, il quale nella trasmissione “Fuori dal coro” di Rete 4 condotta da Mario Giordano, ha offeso i meridionali dicendo che non soffrono di complessi di inferiorità, ma sono inferiori.

Le reazioni a questa campagna di odio, insulti e diffamazione sono state immediate, sia sul piano penale, sia su quello disciplinare con la richiesta all’Ordine dei giornalisti (abbiamo firmato anche noi) di radiare Feltri, indegno collega e indegno cittadino italiano.

Cominciamo con Beatrice Trogu, giornalista di punta di “Quindici”, ecco la sua risposta agli insulti di Vittorio Feltri:

 

I have a dream. Voglio credere che anche il mio pensiero, inutile e non richiesto, giunga al destinatario, certa che sarà ignorato o deriso. Ma io sono meridionale e non mollo.

Dott. Feltri, da meridionale inferiore, devo ringraziarla. Porto con me, i segni del DNA delle mie origini, la doppia elica è costituita dalle successioni di natura pugliese e sarda. Porto dentro di me l’orgoglio di questa provenienza, l’accoglienza insita della gente di Puglia e l’orgoglio, testardo, dignitoso di un’Isola che tenacemente ha custodito dentro un territorio aspro e difficilmente malleabile, un cuore scevro da atteggiamenti falsi, di convenienza, ma puro e sincero in tutte le sue manifestazioni.

Sono talmente orgogliosa delle mie origini da non sentire alcuna mancanza verso culture diverse dalla mia, ma aperta verso chi non ne condivide origini ed idee. Potrei banalmente ricordare la ricchezza culturale di questo Sud ove sono sorte le prime prestigiose Università, la prima banca, il primo codice della navigazione e continuare ma vengo da terre dominate da sempre, in cui si sono mescolate culture eterogenee, ove Greci, Fenici, Romani, Bizantini hanno lasciato la propria impronta culturale e non insisto.

Siamo da sempre abituati a rinascere, a circondarci di cose essenziali, a gioire di quello che si ha, a godere dell’amicizia sincera e disinteressata di chi apprezza il nostro spirito.

La nostra, dott. Feltri, non è superficialità, è prendere con la nostra filosofia, ciò che la vita ci riserva ma mai con rassegnazione. Si chiama spirito di adattamento, quello che ha caratterizzato i nostri concittadini partiti dalle nostre terre per lavorare nelle fabbriche del Nord, con spirito di cooperazione, mai di competizione. Integrazione, accoglienza, sono termini talmente radicati in noi da non ricordarne l’etimologia.

Accoglienza è lo spirito col quale si apre la propria casa all’ospite arrivato improvvisamente nelle nostre case , mettendo a disposizione i nostri spazi, i nostri averi, il nostro tempo, perché “dove si mangia in quattro , si mangia in cinque”, dove si ripiega in quattro, l’asciugamano steso in spiaggia per far posto all’amico ritardatario, dove si apre una brandina in salotto per lasciare la cameretta libera per l’amico che vorrebbe dormire in un b&b, dove prima di pagare la consumazione , il barista chiede al nostro accompagnatore se  al suo ospite è permesso pagare.

Non è sacrificio perché, per noi meridionali, è più gratificante la condivisione piuttosto che il gioire da soli. E ci stupiamo dello stupore dei nostri amici del Nord. Sa Dott. Feltri, è bello sentirsi inferiori in terre baciate dal sole, dalla cultura, dalla storia, è bello essere inferiori mentre si cammina in centri storici, custodi di memorie, godere di un mare a due passi da casa. E se il godere di queste piccole cose low cost, offerteci dalla natura benevola come una madre protettrice, di sorrisi sinceri di volti rugosi e segnati dal sole implacabile di estati torride, se si gioisce di serate in riva al mare in compagnia di quegli amici che sono diventati famiglia molto allargata, è sinonimo di essere inferiore, allora sì, dott. Feltri, sono inferiore. Orgogliosamente.

Venga, dott. Feltri, a trovarci nelle nostre case, l’aspettiamo come si aspetta un ospite atteso, con lo stesso spirito di accoglienza, senza nessuno spirito di rivalsa, perché una nostra caratteristica è che dimentichiamo presto, perché a tutti concediamo un’altra possibilità, senza alcuna presunzione, senza l’obiettivo di farle cambiare idea, perché noi esseri inferiori siamo così. E’ la nostra forza.  

© Riproduzione riservata

Autore: Beatrice Trogu
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