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Sentenza TSAP, il commento politico di Rifondazione Comunista
22 febbraio 2012

MOLFETTA - «Finalmente un verdetto inappellabile contro l'Amministrazione Azzollini delle cause perse». Così Rifondazione Comunista (che nel maggio 2009 aveva elaborato il dossier «LAME E PIP. Storia in tre atti di un conflitto istituzionale»)commenta la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che il 15 febbraio scorso ha respinto il ricorso del sindaco senatore Antonio Azzollini contro le perimetrazioni e le cartografie dell'Autorità di Bacino (nell'immagine uno stralcio della perimetrazione sulla zona industriale e ASI).
«L'Amministrazione Azzollini e il dirigente del settore Territorio ing. Altomare avevano impugnato queste perimetrazioni, fatte a tutela del territorio e della sicurezza dei cittadini e dei loro beni, perché con esse sarebbe stato impossibile avere il parere positivo per la terza espansione della zona produttiva artigianale e la costruzione speculativa di due megatorri in cemento da 100 metri l'una - spiega il Prc -. Dopo la storia del ricorso perso al Consiglio di Stato sulla presenza di donne in giunta, dopo l'invio alla Corte dei Conti da parte del Tar sulle ordinanze (rigettate di sosensione dei lavori di costruzione della nuova capitaneria, dopo il Consiglio dell'Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici che ha censurato il Comune sulla costruzione del nuovo porto inviando gli atti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica, adesso è la volta della rovinosa sconfitta in un altro giudizio».
Non poteva mancare il riferimento all’inchiesta “Mani sulla città”. «Ma prima di essere sconfitta in tribunale, questa Amministrazione è stata sconfitta politicamente a causa degli scandali di “Mani sulla città” che hanno macchiato la città e svelato l'andazzo dell'urbanistica nell'era Azzollini - continua il comunicato del Prc -, ed è sconfitta ogni giorno quando ogni cittadino si rende conto della qualità della vita che peggiora (illegalità diffusa, assenza di controlli, strade colabrodo, ritardi delle urbanizzazioni nelle zone di espansione sono solo alcuni esempi) mentre gli interessi del sindaco si concentrano tutti sulla megaopera del porto che già rappresenta un semifallimento finanziario oltre che di prospettiva economica».
Nessuno ha dimenticato «le frasi “clownesche” e volgari del sindaco che più volte in questi anni ridicolizzava le perimetrazioni dell'Autorità di Bacino definendole “lago Michigan”, imitato servilmente da assessori vari», come pure il tecnicismo «miope e interessato» dell'ex dirigente del Settore Territorio, scelto dal sindaco Azzollini e suo uomo di fiducia, e le affermazioni dei «tecnici di parte dell'Amministrazione del tipo “non c'è alcun rischio perchè negli ultimi mille anni non è morto nessuno per un allagamento”».
«In un paese normale queste persone avrebbero la decenza di farsi da parte, ma noi non contiamo molto sul loro buon costume istituzionale (per alcuni c'è stato bisogno dell'intervento della magistratura), per cui continueremo il nostro impegno affinché invece di affari e cementificazioni varie dell'agro la buona politica si prenda cura del territorio con la programmazione di interventi di mitigazione del rischio, la pulizia e la manutenzione dei canali di scolo per le acque piovane sia nella città che nelle sue nuove zone d'espansione - conclude Rifondazione -. C'è un urgente bisogno di adeguare queste opere alla intervenuta trasformazione urbanistica della città, anziché progettare nuove espansioni che ingrassano soltanto gli speculatori e impoveriscono il territorio.Se continuano i processi di cementificazione e impermeabilizzazione di vaste zone del nostro territorio, la nostra città continuerà a soffrire per questa sua fragilità, le persone saranno a rischio e noi chiameremo a risponderne gli amministratori colpevoli».
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