MOLFETTA - Ormoni ai bambini in cambio di denaro e regali, l’ultimo scandalo della sanità italiana. Numerosi i medici di vari ospedali indagati nell’operazione chiamata «Do ut des». Associazione a delinquere, corruzione, truffa in danno del Servizio sanitario nazionale, falso e comparaggio, i reati contestati.
Alcuni specialisti in nefrologia, endocrinologia e pediatria, avrebbero prescritto farmaci ormonali (anche a bambini) in dosaggi superiori alle indicazioni terapeutiche per aumentare l'inserimento in terapia di nuovi pazienti e ricevere in cambio danaro o altri beni materiali. In cambio i medici avrebbero ottenuto benefici come viaggi premio, dispositivi tecnologici (iPad e notebook), vestiti, pranzi al ristorante, gioielli, borse e, in alcuni casi, anche somme di denaro. Questo “baratto” era giustificato con una falsa documentazione per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari e come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali.
Vitangelo Solimini, coordinatore di Cittadinanzattiva ed ex presidente del Tribunale del Malato di Molfetta, esprime tutto il suo diniego su questo ennesimo scandalo sanitario perpetrato sui bambini, le principali vittime di questo sistema.
«Veramente esecrabile, detestabile, abominevole il nuovo scandalo che si è abbattuto sulla nostra sanità pubblica e privata. Questa volta lo scandalo vede coinvolti ben 67 medici, tra cui pediatri ed endocrinologi, spalmati su tutto il territorio italiano. Questi hanno prescritto ormoni della crescita a bambini che forse non ne avevano bisogno, al solo ed unico scopo di ricevere favori dalle case farmaceutiche, quali viaggi, oggetti vari, come iPad, ma anche denaro.
Una pratica indegna e vergognosa. Il farmaco veniva prescritto, forse anche in dosi massicce. Il costo del prodotto somministrato è di 400 euro a confezione, prodotto da una sola casa farmaceutica. Accanto ai medici, ovviamente gli informatori scientifici, anche questi naturalmente accusati come i medici di associazione a delinquere, truffa, corruzione. Accuse tutte da provare, ma sempre accuse molto gravi ed infamanti, perché consumate sulla pelle dei bambini.
Questo vile ed detestabile fatto corruttivo, vede coinvolti ben 15 regioni, tra cui la nostra Puglia. Non è la prima volta che interveniamo in simili vicende, questa però ci colpisce maggiormente per la grande viltà, perché fatta su bambini. Immediata la reazione delle associazioni dei consumatori e di Cittadinanzattiva che si costituirà parte civile, in un eventuale processo.
Vitangelo Solimini, Cittadinanzattiva».
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