Salvemini: questione morale prima di tutto
Mino Salvemini, 50 anni, avvocato. È sostenuto da Rifondazione comunista, Democratici di sinistra, Socialisti democratici e Comunisti italiani.
1 - «Non amo parlare di me, la mia storia politica personale è la negazione stessa di ogni personalismo. La mia candidatura è espressione di uno straordinario progetto politico, quello dell'unità della sinistra molfettese, che punta a governare la città per realizzare precisi obiettivi programmatici, che essa declina in maniera differente all'interno della coalizione cui appartiene. Forse rappresento anche un elemento discontinuità, visto che non ho mai svolto incarichi amministrativi e sono in politica da poco tempo».
2 - «Vi sono priorità che sono addirittura a monte delle scelte programmatiche. La partecipazione prima di tutto, intesa non mera affermazione di principi, ma come necessario antidoto alla degenerazione della vita pubblica. Deve connotare tutta la vita amministrativa, affinché ogni processo politico venga codeciso e controllato dal basso, attraverso canali strutturati, quali il bilancio partecipato e la pianificazione strategica. Deve essere pratica corrente della vita amministrativa di questa città che scelte importanti si compiano con il coinvolgimento di cittadini, movimenti, associazioni e del mondo delle professioni.
La questione morale, poi, il ripristino di comportamenti di assoluta moralità nella gestione della cosa pubblica, condizione perché nella vita cittadina si ricominci a pensare ed a comportarsi secondo precise regole. E quindi il no ad ogni trasformismo e clientelismo.
Infine, il rispetto della legalità, anche in questo caso precondizione per il ripristino di una serena convivenza all'interno della città. Bisogna cominciare da chi governa, visti anche gli ultimi eventi di cronaca. A Molfetta si dice che il "pesce puzza dalla testa", in questi anni molti si sono sentiti autorizzati dalle vicende di palazzo ad ignorare le regole. Non deve più accadere. Mi sento radicale in questo, nel rifarmi ad un'etica pubblica, che è la condizione per l'efficacia dell'azione amministrativa.
Poi le scelte programmatiche vere e proprie, ne riassumo qualcuna: affrontare in maniera decisa il problema crescente della povertà e del disagio, la questione del nuovo porto, per cui noi riteniamo indispensabile una discussione che coinvolga tutti i soggetti interessati, la riqualificazione delle periferie ed il recupero della città costruita».