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Sagra della Madonna dei Martiri le origini
15 settembre 2013

Attrazione principale della Fiera, che si tiene in concomitanza della festa della Natività della Vergine Maria Santissima l’8 settembre, è la Sagra a mare, quando il simulacro della Madonna dei Martiri viene imbarcato su due barche e portato in giro nello specchio delle acque del porto di Molfetta. E’ una festa molto suggestiva a cui la cittadinanza partecipa con molta devozione; nello stesso tempo è una festa che attira anche molti forestieri. Ma quando iniziò la consuetudine della Sagra a mare? Cerchiamo di ricostruire i vari avvenimenti che hanno portato poi alla sagra. Durante il corso dei secoli il quadro della Madonna dei Martiri si è mosso raramente dalla sua chiesa: era il popolo molfettese, con a capo i due sindaci dei nobili e del popolo, che in unione al vescovo e al clero locale si recava al santuario a pregare e a ringraziare la Madonna nelle diverse occasioni: per implorare la pioggia, per tenere lontano le epidemie che spesso si ricorrevano, per gli scampati pericoli dei terremoti, ecc. Nei giorni della Fiera era il popolo che si recava in massa al santuario a recitare la novena e a pregare e non si svolgeva alcuna processione. Dal 1828 la chiesa fu affidata dal Vescovo di Molfetta, mons. Filippo Caracciolo, ai Padri Riformati. Nel 1840 un devoto, Mauro Oronzo Valente, per un voto fatto alla Madonna fece realizzare dallo scultore Giuseppe Verzella di Napoli un simulacro in legno. Benedetto dal Vescovo, il simulacro da Molfetta in processione fu portato alla chiesa e consegnato ai Frati. Notato il concorso del popolo, i frati pensarono di attribuire un altro aspetto liturgico alla Festa dell’8 settembre, dando inizio ad una processione per le vie della città. Ignoriamo come si svolgeva la processione; sappiamo solo che nel 1860 il tragitto tra il santuario e la città avveniva per mezzo di due bilancelle. Le due barche erano usate solo come vettore1. Il sacerdote e storico don Francesco Samarelli (1874-1952) nel 1938 del secolo scorso ebbe l’idea di conoscere più o meno l’inizio della Sagra a mare, cioè da quando il simulacro della Madonna dei Martiri a bordo di due bilancelle girava nel porto per tutto il pomeriggio. Egli indagò tra la classe marinara (diversi marinai pescatori anziani) che per fortuna si ricordava ancora qualcosa in merito. Un certo Salvemini di 89 anni, padrone di barche, dichiarò che le prime due bilancelle che portarono la Madonna per mare furono quelle di un certo Salvemini detto u smergiasidd e questo avvenne nel 1870 circa. Un certo Cormio fu un po’ più preciso: le bilancelle che portarono la Madonna dei Martiri in giro per il porto all’incirca verso il 1870 furono la Scelsa e la Primavera di proprietà di Ignazio Salvemini (classe 1847) fu Pasquale. Lo stesso Cormio aggiunse che nel 1871 toccò alle due bilancelle Barbone e Caporotto di proprietà di Andrea la Forgia (1831-1896) fu Gennaro, conosciuto col soprannome u argent2. Le indicazioni avute in parte sono esatte in quanto, da un controllo fatto nell’elenco delle barche di Molfetta in nostro possesso, risulta che effettivamente Pasquale Salvemini nel 1870 era proprietario di una paranza formata dalle due bilancelle l’Ascensione (in dialetto in breve la Scelsa) di 12,24 t, e Primavera di 11,33 t; nel mese di ottobre dello stesso anno in occasione del matrimonio di suo figlio Ignazio gli donò 12 carati della paranza in acconto di una futura successione. Le due barche furono iscritte per la prima volta nelle matricole del Compartimento di Bari: L’Ascensione nel 1866 al n.441; Primavera nel 1867 al n.6753. A riguardo delle bilancelle Barbone e Caporotto, queste non risultano essere nell’elenco delle barche di Molfetta in nostro possesso per cui o i marinai a distanza di anni non ricordavano con certezza oppure esse non erano iscritte tra le matricole delle barche di Bari. Per inciso, Andrea la Forgia nel mese di maggio del 1870 aveva venduto le sue quattro bilancelle denominate: Abbattista, Tattoli, San Giovanni e Sant’Anna e fino a settembre del 1873 non risulta proprietario di altra bilancella di Molfetta4. E forse dal 1870 che è in auge secondo il detto il quale le barche che portano la Madonna, nei giorni che seguono la Festa pescano lo storione

Autore: Corrado Pappagallo
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