Recupero Password
Rivoluzione civile si presenta a Molfetta: obiettivo, ridare dignità
16 febbraio 2013

MOLFETTA - Timidamente anche Rivoluzione civile muove i primi passi a Molfetta. L’esordio della campagna elettorale nella fredda mattina di domenica 10 in strada all’altezza Liceo Classico, che ha visto l’intervento di Matteo Magnisi, educatore, impegnato nel mondo del volontariato e firmatario dell'appello “Cambiare si può”, candidato alla Camera, e Ghita Marzano, lavoratrice in cassa integrazione dell'Agile (ex Eutelia), candidata al Senato (nella foto, Magnisi, Marzano, Zanna). Nomi e volti sconosciuti ai giochi partitocratici che, come nello stile del movimento di cui fanno parte, irriverenti sollevano tematiche “scomode” o poco pubblicizzate.  
Così, nonostante le avversità climatiche e il sottofondo dei festeggiamenti del carnevale, candidati e simpatizzanti hanno dimostrato di “tenere duro” e senza scomporsi hanno rispettato quanto avevano programmato per la mattinata: perché la loro campagna elettorale deve per forza essere giocata sul territorio, nelle piazze, per sopperire alla presenza limitata della lista nelle tv e nei giornali.
Al centro del programma o della rinominata “lista della spesa” di Ingroia la necessità di “ridare dignità”. Dignità ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro, dignità a coloro che lavoratori non lo sono mai stati e che stanno rinunciando a cercarlo, dignità agli immigrati, già provati dalle esperienze nei paesi di origine, dignità alla persona in tutte le sue manifestazioni individuali e collettive.
Negli interventi i candidati danno voce alle esperienze personali, ma anche a quelle di colleghi, amici, conoscenti, persone della società civile che i problemi del Paese li vivono quotidianamente, pagano e sopportano le spese del sistema. Cosi la risposta al lavoro muove le mosse dal ripristinare l’originaria formulazione dell’art. 18 che, nella versione attuale, ha finito secondo l’esperienza della candidata Marzano, col licenziare persone non gradite alle governance, mediante escamotage aziendali.  
Il candidato Magnisi incalza e solleva ancora il problema della lotta ai patrimoni illeciti, non solo di mafiosi, ma anche di italiani evasori che posseggono patrimoni non proporzionati al tenore di vita, situazioni che non possono essere ripianate da leggi fiscali lineari che colpiscono tutti i cittadini indistintamente. La risposta al sistema arriverebbe con la già predisposta proposta di legge Ingroia - La Torre che ha l’obiettivo di confiscare i beni e i capitali di mafie, grande evasione e corruzione e vede l’istituzione dell’Alto commissariato per l’acquisizione dei beni di provenienza criminale.
E ancora la denuncia sull’acquisto (ratificato dal governo Monti) di strumenti di guerra quali caccia bombardieri che hanno avuto un costo pari a 13 miliardi di euro, nonostante il tempo di pace bellica in cui viviamo, alla faccia della spending review e dei tagli indiscriminati alla difesa.
Questi solo alcuni dei temi principali toccati dai candidati che, in ultimo, hanno sottolineato il sogno della “rivoluzione civile” quale unica valida alternativa all’attuale sinistra.
Quanto all’appello al voto utile, il monito del movimento affinché i voti espressi dai cittadini non divengano inutilmente dati ai parti che dominano la scena politica da troppo tempo e senza risultati concreti. Insomma poca retorica, ma tanta forza e tenacia, in questi candidati che sognano e lottano per l’ardente desiderio di ridisegnare un paese a dimensione di uomo.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Rebecca Amato
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet