MOLFETTA – Anche Rifondazione comunista mette in evidenza lo stato di crisi del sindaco senatore Antonio Azzollini, un uomo ormai al capolinea, che si attacca alla poltrona.
Non possiamo non far rilevare all’opinione pubblica come Rifondazione Comunista, nella nota sul consiglio comunale, dimentichi l’attacco a “Quindici” e alla democrazia: una grave omisissione. “Quindici” non cerca la solidarietà di nessuno, ma quella di Rifondazione è una caduta di stile che non le fa onore (nella foto, il sindaco Azzollini mostra una pagina del giornale "Quindici" con l'articolo sull'ospedale).
Questo conferma come “Quindici” resti il giornale della società civile, un organo di informazione libero, non legato ad alcuna forza politica. Questo dà realmente fastidio al sindaco che non accetta le verità che noi raccontiamo e cerca di colpire l’informazione scomoda, con atteggiamenti fascisti e illiberali.
Ecco il comunicato di Rifondazione comunista:
«Nel Consiglio Comunale di lunedì scorso sul tema del piano di riordino ospedaliero e sugli effetti per l'ospedale di Molfetta, la città ha perso una grande opportunità.
Per colpa del sindaco è stata impedita una presa di posizione comune e unitaria, pur raggiunta dal lavoro dei gruppi consiliari di maggioranza e di opposizione, a difesa dei reparti funzionanti e in una logica di difesa territoriale ampia come anche chiesto dal Tribunale dei diritti del malato e dalla Consulta femminile.
È prevalso lo spirito settario di Azzollini che ha preferito continuare nella polemica contro la Regione – forse dettata da ambizioni elettorali future in campo regionale – anziché la logica del sindaco che si fa portavoce della spinta unanime della comunità locale.
Un ordine del giorno unitario avrebbe avuto più forza nel rivendicare per Molfetta, Corato e Terlizzi una razionalizzazione organica e non penalizzante. Azzollini ha scelto di condurre la battaglia come capopopolo del Pdl anziché come sindaco dei molfettesi.
È la vittoria di Pirro di un uomo ormai al capolinea politico, volgare nella sua assenza durante tutto il dibattito consiliare e capace solo di imporre con le urla alla sua maggioranza il dietrofront e di rapportarsi con stampa e consiglieri solo insultando.
Per fortuna abbiamo capito quale sarà il futuro politico di Azzollini: alzare cartelli di protesta inutili e magari palette dei voti in concorsi di bellezza, in quello ha dimostrato lunedì di essere bravissimo.
Infine, un appunto: ci auguriamo che il Presidente del Consiglio comunale drizzi la schiena e consenta anche nei prossimi consigli comunali l'ingresso in aula delle telecamere per le riprese televisive.
Ai cittadini e ai lettori sottoponiamo la lettura dei due ordini del giorno, quello della maggioranza fatto votare a tutti i costi da Azzollini e quello unitario su cui si era raggiunto l'accordo, votato poi
solo, dalle opposizioni.
Sulla base di questa piattaforma proveremo a difendere il diritto alla salute dei molfettesi e delle comunità territoriali vicine».
Questo l’ordine del giorno concordato tra maggioranza ed opposizioni:
Il Consiglio Comunale della Città di Molfetta
Premesso che
- la seconda fase del Piano di rientro della Regione Puglia per l'Asl Bari comporta una
diminuzione di posti letto da 1.560 a 1.418 e per l'ospedale di Molfetta da 112 a 101;
- per l'ospedale di Molfetta, pur aumentando i posti letto di Chirurgia generale e Ortopedia,
vengono eliminati i 10 posti letto di Nefrologia secondo le previsioni della seconda fase del
Piano di rientro e i 4 posti letto di Utic;
- viene confermato il Centro di emodialisi presso l'ospedale di Molfetta a servizio di un'utenza non inferiore alle 200 unità di pazienti ma in assenza di un reparto di Nefrologia sia presso l'ospedale di Molfetta che in quelli di Terlizzi e Corato;
- tale assenza compromette la funzionalità organica del Centro di emodialisi in casi di emergenza;
considerato che - risulta inopportuno, alla luce delle dichiarate volontà di efficientamento, eliminare reparti funzionanti e sui cui si è investito negli ultimi anni con ottimi risultati in termini di servizio alla cittadinanza;
per le ragioni sopra esposte, il Consiglio Comunale di Molfetta
- chiede all'assessore Ettore Attolini un incontro urgente con l'Amministrazione Comunale e una delegazione del Consiglio comunale al fine di modificare, sulla base di dati ed elementi più precisi, le ipotesi di riordino concernenti l'ospedale di Molfetta;
- propone, nel breve periodo, in attesa di conoscere ulteriori elementi oggettivi sugli effetti del piano di riordino ospedaliero, di salvaguardare le unità operative funzionali nel loro complesso con riferimento ai presidi ospedalieri di Molfetta, Corato e Terlizzi prima della fase "due" del Piano di riordino;
- considerata l'esigenza di garantire ai massimi livelli qualitativi il diritto alla salute dei cittadini e di valorizzare le professionalità di tutto il personale sanitario, dà mandato all'Amministrazione Comunale e al sindaco di procedere con il progetto di Ospedale Territoriale Consortile del nord barese insieme con le amministrazioni comunali interessate e di concerto con le rappresentanze degli operatori sanitari in conformità agli indirizzi programmatici di cui alla DGR. n.613/2010.
invita
il Presidente del Consiglio Comunale di Molfetta a trasmettere al Presidente della Regione Puglia, all'Assessore regionale alla Sanità, al Presidente del Consiglio Regionale della Puglia e Capigruppo Regionali, nonché ai Sindaci e ai Presidenti dei Consigli comunali di Corato e Terlizzi il presente o.d.g.
sollecita
altresì il Sindaco a sostenere nell’ambito dell’ANCI-Puglia e in tutte le sedi opportune le iniziative utili a sostegno delle richieste contenute nel presente o.d.g.
L’ORDINE DEL GIORNO IMPOSTO DAL SINDACO E APPROVATO DALLA SOLA MAGGIORANZA
PREMESSO
- CHE il 5 giugno scorso la Regione Puglia ha deliberato il piano di rientro e di
riqualificazione del sistema sanitario regionale che, per quanto riguarda l'Ospedale
"Don Tonino Bello" di Molfetta, prevede la disattivazione delle Unità Operative di
Nefrologia (da 10 a zero posti letto), Unità Coronarica (da 4 a zero posti letto),
Lungodegenza (da 4 a zero posti letto), Oncologia (da 2 a zero posti letto) e il
ridimensionamento dell'U.O di Cardiologia da 10 a 8 posti letto, riducendo la
dotazione di posti letto da 112 (nel 2010) a 101 (nel 2012);
- CHE tale rimodulazione di posti letto è stata effettuata senza un preliminare confronto
con il territorio e senza un'attenta analisi dei fabbisogno di salute, sicché si rivela una
mera operazione aritmetica che sottrae servizi ai malati, disorienta il personale medico
e infermieristico e ne svilisce competenze e professionalità;
- CHE il piano di riordino ospedaliero risulta, inoltre, privo di qualunque riscontro sia in
termini di risparmio di costi, sia in termini di migliori livelli assistenziali ai cittadini;
- CHE a fronte della chiusura o del depotenziamento di interi reparti, non c'è un
rafforzamento di pari valenza dei servizi territoriali e di prevenzione extraospedaliera;
- CHE in particolare, a Molfetta, la perdita di unità operative di Nefrologia, Oncologia e
l'Unità di terapia intensiva coronarica (Utic), senza alternative assistenziali presenti sul
territorio, comporta gravissime conseguenze a danno dei cittadini (Centinaia di malati
dializzati e malati nefrologici cronici, provenienti da tutto il nord barese, che finora
trovavano assistenza specialistica nel nostro ospedale, da domani rischiano di non
sapere a quale struttura ospedaliera rivolgersi nei casi di emergenza);
- CHE il piano di riordino della Regione Puglia manca di razionalità ed economicità in
quanto si spezzettano i servizi, senza prevedere alcuna struttura adeguata alle
urgenze;
- CHE la nostra proposta è di collocare il riordino della rete ospedaliera entro un piano
della salute che offra efficienza e qualità a costi inferiori;
- CHE sin dal novembre del 2011, l'amministrazione comunale di Molfetta si è fatta
promotrice presso altre amministrazione (tra le quali quelle di Giovinazzo, Bisceglie,
Terlizzi, Bitonto, Palo del Cole, Ruvo) della proposta di realizzare un polo ospedaliero
territoriale consorziale nel nord barese a servizio di un bacino di utenza di 350 mila
abitanti, con un minimo di 600 posti letto, capace di fornire risposte specialistiche a
tutte le esigenze di salute dei cittadini, lasciando nelle singole città strutture di pronto
soccorso per la gestione delle emergenze:
PER LE RAGIONI SOPRA ESPOSTE, IL CONSIGLIO COMUNALE DI MOLFETTA
1. Chiede all'assessore Ettore Attolini un incontro urgente con l'Amministrazione
comunale e una delegazione del Consiglio comunale al fine di modificare, sulla base
di dati ed elementi più precisi, le ipotesi di riordino concernenti l'ospedale di
Molfetta;
2. Propone, nel breve periodo, in attesa di conoscere ulteriori elementi oggettivi sugli
effetti del piano di riordino ospedaliero, di lasciare inalterate le unità operative e i
servizi esistenti nel presidio cittadino prima della "fase due" del piano di riordino;
3. Considerata l'esigenza di garantire ai massimi livelli qualitativi il diritto alla salute dei
cittadini e di valorizzare le professionalità di tutto il personale sanitario, dà mandato
all'Amministrazione Comunale e al sindaco di procedere con il progetto di Ospedale
Territoriale Consortile del nord barese insieme con le amministrazioni comunali
interessante e di concerto con le rappresentanze degli operatori sanitari.