BARI - Passa con 30 voti favorevoli e 17 contrari la legge che regola l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione. Il testo giunto in Aula è il risultato di due proposte di legge, la prima a firma di De Santis, Ventricelli, Lonigro e Costantino, l’altra del consigliere Stefàno, inerenti sempre il tema dell’istruzione.
Rispetto al testo originario, l’Aula ha approvato all’unanimità un pacchetto di 5 emendamenti “bipartisan” che hanno posto l’accento sul ruolo delle scuole paritarie private. Fondamentale il passaggio in cui si chiede ai Comuni di coinvolgere questi istituti nella predisposizione del programma di interventi.
Nodo centrale della votazione, la soppressione di un articolo il quale presupponeva il transito del personale attualmente in servizio presso i Gruppi di lavoro provinciali del diritto allo studio e i CRSEC nei Luoghi del diritto allo studio e negli Sportelli territoriali, entrambi soppressi.
“In questo modo – ha spiegato il consigliere regionale Paolo Costantino – abbiamo voluto limitare al massimo la mobilità. Quelle unità potranno essere impiegate dai Comuni, sempre in carenza di personale, che potranno disporre di questa forza-lavoro senza spendere un euro in più, dato che questi lavoratori continueranno ad essere pagati dalla Regione”
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