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REGIONANDO - Sanità: scoperti nei conti regionali altri 327 milioni di debiti Maniglio (DS): Con l'operazione trasparenza nel bilancio consuntivo 2005
07 luglio 2006

BARI - Il presidente del gruppo consiliare dei Democratici di Sinistra, Antonio Maniglio (foto), ha rilasciato una dichiarazione sul bilancio consuntivo 2005 approvato dalla giunta regionale. “Il dato più eclatante del consuntivo 2005 riguarda ancora una volta la spesa sanitaria. E in particolare l'emergere di debiti accumulati negli anni precedenti e non riportati negli esercizi di competenza. Non per fare polemiche ma, a proposito di eredità pesanti, per quale motivo i manager nominati dal centrodestra hanno nascosto la polvere sotto i tappeti? Per poter dire che la spesa era sotto controllo e far fare bella figura ai vecchi amministratori regionali? Ma il trucco del gioco delle tre carte prima o poi viene fuori. E non a caso appena è iniziata l'azione di trasparenza, anche nei conti della sanità, si è tirata fuori la polvere da sotto i tappeti ed è venuto fuori il dato reale: i debiti registrati dalle Asl nel 2005 ammontano a 327 milioni di euro con le punte record della Lecce 1 (-86 milioni), Bari 4 (-98 milioni), Policlinico (- 92 milioni). Il totale dei debiti accumulati sale quindi a 632 milioni di euro. Poiché la spesa sanitaria rappresenta il 70% del bilancio generale della Regione è evidente, che oltre alle ricadute sociali, questo dato condiziona pesantemente la già precaria situazione contabile della Puglia. Così come è chiaro che i tagli operati con il piano di riordino ospedaliero, che proprio nel 2003 e 2004 ha cominciato a produrre i suoi effetti, non hanno neppure contenuto la lievitazione della spesa. E questo, in effetti, è stato il vero capolavoro del centrodestra: tagliare i servizi per i pazienti, colpire il diritto alla salute dei cittadini e, nello stesso tempo, aumentare la spesa e far crescere i debiti. Pieno sostegno, pertanto, all'iniziativa dell'assessore Saponaro finalizzata a rendere trasparenti i conti. Anche perché su quei numeri bisogna innestare le nuove politiche sanitarie, a cominciare dai due disegni di legge approvati in giunta. I Ds, che nei prossimi giorni valuteranno il testo licenziato in giunta, chiedono una più forte azione riformatrice per riorganizzare il sistema sanitario regionale, per introdurre misure più stringenti per il controllo della spesa, con particolare riferimento all'appropriatezza delle prescrizioni farmaceutiche e diagnostiche, per monitorare, in modo continuo e sistematico, le funzioni mediche, farmaceutiche, specialistiche e ospedaliere. Ciò può e deve nascere da un coinvolgimento pieno di tutti i soggetti e le organizzazioni che operano nella sanità. Ma, come ci dice la vicenda del 'decreto Bersani', spetta alla politica, di fronte alla frammentazione degli interessi e alla resistenza di sacche di privilegio, decidere nell'interesse della pluralità dei cittadini. A maggior ragione quando si parla di diritto alla salute”.
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