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REGIONANDO - Mozione del centrosinistra sui poteri regolamentari
23 novembre 2003

BARI – 23.11.2003 Sono quarantadue i regolamenti adottati dalla Giunta regionale dal 2000 al 2003 che rischiano di essere azzerati a seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha stabilito che la potestà regolamentare appartiene al Consiglio. "Quindi nel caso della Puglia - tuonano dal centrosinistra - si tratta di un potere scippato dal presidente Fitto al Consiglio (nella foto)". La questione è stata affrontata in una conferenza stampa nel corso della quale l'opposizione ha presentato una mozione che intende sottoporre alla discussione del Consiglio regionale. L'articolo 53 dello Statuto ancora non riformato, peraltro, dispone che la potestà regolamentare è esercitata dal Consiglio regionale "pertanto alla luce di quanto affermato dalla sentenza della Consulta - ha spiegato Sandro Frisullo (ds) - e in mancanza di una riforma dello statuto, in alcun modo la Giunta regionale può assumere competenze regolamentari". "È una questione molto delicata - ha detto Arcangelo Sannicandro (rifondazione comunista)- che attiene soprattutto alla legittimità dei provvedimenti assunti a seguito di regolamenti approvati ma che in realtà non hanno alcun valore". Questo significa sostanzialmente che nei prossimi mesi potrebbero piovere contestazioni e ricorsi di cittadini che ritengono di essere stati "vittima" di provvedimenti illegittimi. "Provvedimenti derivanti da regolamenti scritti male e applicati ancora peggio" ha sottolineato Mimmo Lonmelo (verdi). Questo è un aspetto della questione che verrà affrontato in Consiglio quanto prima e in tal senso Pietro Pepe (margherita) chiede "un confronto politico alto sulla questione lontano da strumentalizzazioni, "ritorniamo a dare alla politica le competenze che negli ultimi anni si sono spostate nelle aule dei tribunali - ha detto - ci aspettiamo su questa questione un confronto istituzionale serio". Esiste però un altro aspetto che occorre affrontare e riguarda, invece il futuro. Cosa si pensa di fare quando lo statuto, quello riformato, andrà in seconda lettura. Si intende confermare la linea tracciata dalla sentenza della Corte costituzionale? Lo ricordiamo, la nuova stesura dello Statuto, va in una direzione differente. Conferisce, cioè alla giunta la potestà regolamentare. Il presidente Alberto Tedesco, ha sottolineato che "quando la Commissione da lui presieduta prima ed il Consiglio poi, hanno approvato questa linea, erano in piena coscienza e sapevano esattamente che si stava interpretando correttamente la legge 1 del 1999. Qualche forza politica adesso può ritenere legittimamente che il clima nel quale ha maturato un convincimento è mutato e quindi può decidere se confermare i propri orientamenti o mutarli". E la risposta dei ds arriva immediata "il consiglio regionale - dice Frisullo - deve, alla luce di questa sentenza, potenziare le sue possibilità. Noi non vogliamo assolutamente irrompere in quelle che sono le competenze gestionali ed amministrative che spettano al governo, ma la potestà legislativa e di programmazione sono del Consiglio. Nel rileggere lo statuto ci sarà bisogno di andare in questa direzione". Sulla stessa lunghezza d'onda la posizione del portavoce della margherita, Pepe, che ha sottolineato che "alla luce della sentenza bisognerà riflettere sulle competenze e le attribuzioni del governo e di quello che presto sarà chiamato Parlamento di Puglia". Intanto però il centrosinistra attende che vengano annullati gli effetti dei regolamenti approvati in maniera illegittima dalla giunta e che il Consiglio riassuma le proprie prerogative e potestà così come attualmente riconosciute dallo Statuto in vigore.
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