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REGIONANDO - Il dibattito sul bilancio. Sintesi degli interventi
28 dicembre 2005

BARI - 28.12.2005 Dopo l'approvazione del bilancio da 8 miliardi di euro, ecco una sintesi degli interventi in aula. Sergio Silvestris (An) ha avviato il suo intervento in Aula porgendo i complimenti al presidente del Consiglio regionale Pietro Pepe “per la sua capacità di mediazione tra maggioranza e opposizione finalizzata a cercare momenti di condivisione”. Due sono gli elementi per Silvestris caratterizzanti la manovra finanziaria, e cioè “le divisioni all'interno della maggioranza e la totale mancanza di indirizzi chiari per lo sviluppo della Puglia”. Per il consigliere di An non sono state le “frizioni istituzionali tra Anci, Upi e governo Vendola” a spingere la maggioranza a stralciare un terzo del bilancio regionale, bensì “le polemiche all'interno del centrosinistra che di fatto paralizzano un intero settore della società oltre che il lavoro istituzionale”. Silvestris poi ha ricordato che proprio l'assessore alla sanità Alberto Tedesco ha avviato un confronto con i sindaci della sesta provincia sulla riorganizzazione dei reparti ospedalieri sul territorio. “Confronto – ha detto Silvestris – improponibile oggi alla luce dello stralcio perché senza la senza la norma dell'art. 5, non si può avviare alcuna riorganizzazione”. “E' il gioco delle giostre – ha concluso il consigliere di An - siamo di fronte ad una Disneyland istituzionale”. Alberto Tedesco (assessore alla sanità regione Puglia). “Siamo di fronte ad un dibattito vissuto introno al convitato di pietra, le norme cioè sulla sanità”. L'assessore Tedesco ha evidenziato immediatamente il carattere contraddittorio delle contestazioni giunte dai banchi del centrodestra in merito allo stralcio delle norme sulla sanità. “Anziché incassare un plauso dalle forze di minoranza per aver colto il loro dissapore in commissione proprio sulle norme sulla sanità, assistiamo invece ad esternazioni con toni melodrammatici”. Quindi l'assessore Tedesco, chiarendo l'assenza totale di qualsiasi tipo di conflitto con il presidente Vendola, ha ripercorso la storia degli ultimi mesi. “Noi abbiamo cercato di mettere in pista prima della sessione di bilancio, un provvedimento sulla sanità. Ma non ci siamo riusciti. I tempi sono stati troppo brevi. Abbiamo quindi cercato di salvare l'essenza di quelle norme e le abbiamo riproposte nel ddl sul bilancio, presentandole prima in commissione. Fino a questa mattina sono stati minacciati atteggiamenti ostruzionistici da parte della minoranza se non avessimo ritirato quelle norme. Noi abbiamo colto quindi le perplessità del centrodestra”. L'assessore Tedesco ha poi precisato la volontà del governo Vendola a lavorare su una legge omnibus sulla sanità che sarà presentata in tempi brevissimi (entro due e otre settimane). Bisogna rivedere – ha concluso l'assessore Tedesco – anche le norme sugli standard vecchi di 17 anni (decreto Donat Cattin). Standard organizzativi e di personale che andranno rivisti. E che riproporremo”. Infine un invito di Tedesco al gruppo del Pdci a ripensare e a riconsiderare il loro voto annunciato di astensione sul bilancio ricordando la disponibilità dello stesso Borraccino che in commissione accettò, su richiesta dello stesso assessore alla sanità, di interrompere un percorso legislativo. “Io garantisco che la norma dell'art 11 stralciata sarà riproposta nel ddl sulla sanità che stiamo preparando”. Simone Brizio (Gruppo per le autonomie). “Le battaglie non ci appartengono. Non ho mai minacciato un atteggiamento ostruzionistico sulle norme sulla sanità perché il nostro intento è quello di collaborare insieme. Sin da ora diamo la disponibilità del nostro gruppo ad un dibattito in consiglio regionale e ad una discussione seria e approfondita sul bilancio sperando che la maggioranza possa condividere con noi alcuni emendamenti proposti”. Raffaele Fitto (Forza Italia) è poi intervenuto per motivi personali sulle dichiarazioni dell'assessore Tedesco specificando che “l'assessore ha riaperto la discussione sugli articolo soppressi” e che “quello che è accaduto oggi è segno evidente di una divisione all'interno della maggioranza”. Rocco Palese (Forza Italia). Per l'ex assessore al bilancio Rocco Palese è “positivo lo stop di oggi sulla sanità”. “Prima di procedere dobbiamo fare un'analisi dei bisogni della popolazione. Oggi la sanità, e non solo quella pugliese, è fuori controllo. Cerchiamo quindi, al di là del centrodestra e del centrosinistra, di essere responsabili. Ritengo quindi un atto positivo e responsabile l'aver stralciato le norme sulla sanità per cercare di sbagliare di meno”. “E' un bilancio comunque che lascia grandi perplessità” per Palese. “Tutto quello che ci avete contestato negli scorsi anni lo ritroviamo oggi nella impostazione del primo bilancio della giunta Vendola. A questo punto non capisco perché avete sempre votato contro”. Palese poi ha difeso l'istituzione del fondo intersettoriale previsto tra l'altro dall'art. 54 della legge di contabilità e ha esternato le sue preoccupazioni per il possibile “mancato rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interna e per la sottostima che è stata fatta della quota di cofinanziamento per i fondi comunitari”. Francesco Saponaro (assessore al bilancio e alla programmazione regione Puglia). “E' fisiologica la dialettica politica ma anche la logica deve avare una sua custodia permanente”. L'assessore al bilancio Francesco Saponaro ha sottolineato un dato fondamentale che dal 1970 riguarda tutta la finanza regionale. “Le regioni sono rimaste cioè sostanzialmente quelle che erano all'origine. Hanno subito grandi attenzioni normative che hanno posto enfasi sulle nuove funzioni, ma nulla è stato fatto per rendere coerente il quadro normativo con quello finanziario”. Saponaro in merito poi alle mancanze evidenziate da Baldassarre (“un elenco sterminato di bisogni”) è ricorso alla figura di Einaudi per ribadire quanto “sia fondamentale per un dibattito politico partire da un principio di realtà”. Ha poi ricordato la mancanza di un documentoregionale di sviluppo che la vecchia giunta Fitto non aveva ancora adottato e approvato. “Oggi la Giunta Vendola sta già lavorando ad un documento unitario di programmazione strategica che possa diventare punto di riferimento per tutta la finanza pugliese e per lo sviluppo stesso della regione”. Ha infine rassicurato l'ex assessore al bilancio Palese che “ci sarà la massima attenzione da parte dell'assessorato al bilancio per osservare i vincoli del Patto di stabilità interna”. Antonio Maniglio (Ds): Non era facile, in tempi di tagli feroci e di debiti da pagare, presentare alla Puglia un bilancio ricco di novità e di scelte che incideranno sulla qualità sociale della nostra regione”. Il capogruppo dei Ds in Consiglio regionale, Antonio Maniglio, sottolinea in una dichiarazione la “prova di serietà e di coesione della maggioranza, che ha dovuto muoversi tra le sforbiciate imposte dalla finanziaria nazionale, con i tagli soprattutto per la sanità e i servizi sociali, e la pesante rata annuale (pari a circa 300 milioni di euro) da staccare dal bilancio autonomo per onorare i debiti del passato. Eppure nonostante la ristrettezza dei margini la maggioranza ha votato un bilancio che, in coerenza con il programma di Vendola, interviene su settori decisivi della Puglia. Maniglio mette in risalto gli aspetti principali. “Si stanziano circa 160 milioni di euro per un piano casa che la Puglia non ha mai avuto; in tal modo si darà una risposta ai ceti popolari e si interverrà per recuperare il patrimonio edilizio pubblico e le stesse periferie delle nostre città. Si dà un altro colpo alla precarietà consentendo lo svolgimento dei concorsi per gli ausiliari che in questi anni hanno lavorato nelle Asl con contratti a tempo determinato, riservando loro una quota del 50% dei posti vacanti. Si autorizza, infine, l'Arpa a una piano straordinario di assunzioni per consentire all'agenzia di svolgere pienamente i suoi compiti di controllo e di prevenzione in materia ambientale”. “E' questa – per il capogruppo Ds - la prova concreta che anche in Puglia le leggi di bilancio possono essere ricche di contenuti innovativi e snelle sul piano formale (meno di 30 articoli). Non si può non rilevare, d'altro canto, l'atteggiamento schizofrenico del centrodestra che, dopo avere presentato leggi di bilancio di 84 articoli (la n. 1/2005), mettendoci di tutto (dall'accompagnamento dei cani guida agli educatori professionali, dalle disposizioni sull'Ipres a quelle in materia urbanistica), ha continuato ad ondeggiare tra la tentazione ostruzionistica e una normale dialettica d'aula suggerendo, ad esempio, lo stralcio delle norme riguardanti la sanità salvo poi lamentarsi in aula per una presunta leggerezza della finanziaria regionale. E che l'opposizione sia priva di una strategia comune è emerso ripetutamente nel corso della lunga seduta consiliare con l'espressione di modalità di voto sempre differenti nell'opposizione (a parte lo scontato voto finale)”. “Ecco perché merita un plauso – conclude Antonio Maniglio - l'impegno e la serietà dei consiglieri di maggioranza che, senza rinunciare a discutere, hanno approvato una legge finanziaria utile per la Puglia e i suoi cittadini”.
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