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REGIONANDO - Con Gaetano Salvemini si apre la quinta edizione di Percorsi Identitari Presentati due volumi dedicati allo storico molfettese nel ciclo "La Puglia che scrive, che edita, che parla di sé”.
15 marzo 2008

BARI - La figura di Gaetano Salvemini (foto), al centro della prima giornata di incontri, promossi dalla rassegna “Percorsi identitari – La Puglia che scrive, che edita, che parla di sé”. Giunto alla quinta edizione, il progetto della Biblioteca Multimediale del Consiglio regionale della Puglia, è stato avviato ufficialmente questa mattina alla presenza del consigliere segretario dell'Ufficio di Presidenza, Giuseppe Cioce, di due testimoni dell'evento, Vito Antonio Leuzzi dell'Istituto pugliese per la storia dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea (IPSAIC) ed Ennio Corvaglia, docente di storia contemporanea dell'Università di Bari. Una inaugurazione dedicata interamente allo storico meridionalista nato a Molfetta nel 1873, messo a nudo dai due volumi presentati dagli stessi autori. Il primo dal titolo “Gaetano Salvemini. Socialista, meridionalista, federalista” di Mary Marangi, Edizioni Nuove Proposte; il secondo, “Gaetano Salvemini. L'uomo, il politico, lo storico” a cura Mirko Grasso, Casa editrice Kurumuny. “I numeri delle precedenti edizioni – ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale, Pietro Pepe – dimostrano la validità dell'iniziativa che punta a costruire, attraverso la riflessione sulla Puglia che scrive, le tracce di una identità regionale aperta, che non alza steccati, ma che si nutre con la contaminazione delle culture dei Paesi a noi vicini”. Il consigliere Giuseppe Cioce, ha espresso la sua soddisfazione per la scelta di aprire e chiudere quest'anno la rassegna con due protagonisti della storia pugliese come Gaetano Salvemini e Giuseppe De Nittis. “Due veri pugliesi – ha detto Cioce – che hanno un'identità che va ben oltre i confini della nostra terra e della nostra regione. Salvemini, un liberal-socialista, riformista vero, che si pose in antitesi con il mondo socialista dell'epoca”. I due libri pongono l'attenzione del lettore su alcuni aspetti poco conosciuti della vita di uno dei maggiori storici che l'Italia abbia mai prodotto. “L'autore Grasso – ha spiegato il prof. Leuzzi – ha svolto un lavoro di scavo e recupero negli archivi facendo venir fuori l'aspetto del terrore fascista presente in Salvemini e poi tradotto da Tommaso Fiore. La scrittrice Marangi ha, invece, posto l'indice su Salvemini educatore, ovvero un altro lato ancora oscuro del meridionalista pugliese. Bisogna riconoscere un grande merito ai due autori e alle case editrici per aver svolto una serie di indagini sulla Puglia civile”. Presenti all'incontro, moderato da Alfonso Marrese, anche un gruppo di studenti-lettori del “Convitto Cirillo” di Bari e dell'istituto tecnico commerciale di Molfetta “G. Salvemini”, che hanno potuto sciogliere dubbi e perplessità rivolgendo direttamente agli autori le loro domande.
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