REGIONANDO – Rifondazione sullo Statuto e sul Policlinico: “avevamo ragione noi”
BARI – 6.11.2003
I consiglieri regionali di Rifondazione Comunista, Michele Losappio e Arcangelo Sannicandro hanno emesso un comunicato sulla vicenda dello Statuto regionale. “Avevano ragione i Consiglieri di Rifondazione e della sinistra (compreso alcuni DS) a battersi contro la cessione dei compiti e delle funzioni del Consiglio Regionale a vantaggio del Presidente della Giunta dice il comunicato -. L'ultima conferma proviene da fonte insospettabile, quella Corte Costituzionale più volte richiamata in aula dai sostenitori del presidenzialismo dei due poli a copertura delle proprie scelte, come il si allo scioglimento del Consiglio in caso di impedimento del Presidente della Giunta.Ebbene la Corte Costituzionale con propria recente sentenza n. 313/03 sollecitata proprio dal Governo Berlusconi, (cade un altro argomento pretestuoso, quello della irreversibilità delle scelte politiche nazionali), ha sancito che la potestà regolamentare è del Consiglio e che Giunte e loro Presidenti, a iniziare da Fitto, se ne sono appropriate indebitamente. Se qualcosa è a rischio, dunque, sono proprio gli atti della Giunta di questi anni, atti che non le spettavano così come abbiamo sempre sostenuto. Si conferma che la fretta degli autonominatisi costituenti pugliesi ha reso un pessimo servizio alla nostra comunità ed alla democrazia e che il centro sinistra ha abboccato all'amo avvelenato di Fitto anche per l'eccessiva solerzia dei propri "esperti" consiglieri, a iniziare dalla Commissione Statuto. C'è però ancora tempo per riparare. La vicenda statuto non è chiusa, si può e si deve utilizzare la seconda sessione per riequilibrare i poteri a favore del Consiglio. Vogliamo sperare che di fronte a tanta evidenza gli amici e colleghi del centro sinistra possano finalmente avviare una riflessione e una svolta di cui c'è davvero necessità”.
Rifondazione interviene anche sulla vicenda del Policlinico, in riferimento alla fiducia riconfermata da parte del Presidente Fitto, dopo la vicenda della “Cascina”. “La fiducia del Presidente Fitto al Direttore Traversi dicono i due consiglieri regionali - non chiarisce e non risolve nessuno degli interrogativi che nascono dall'appalto concesso dal policlinico alla Cascina.
Come dimostra l'atto di revoca dello stesso Traversi qualcosa in quell'appalto non era in regola, non era lecito.
L'inchiesta della Magistratura è stata determinante per arrivare a tale chiarezza che il manager avrebbe dovuto avere in proprio, nell'esercizio delle proprie funzioni e responsabilità. La differenza di costo a carico della Regione fra la Cascina e la Ditta Onama, circa 20 miliardi, costituisce un altro campanello d'allarme per la Direzione Aziendale ed i controllori della Regione. Per molto meno – vedi vicenda della comunicazione istituzionale - la Regione è intervenuta annullando il bando. Per la Cascina, invece?
Infine il centro cottura con i primi 5 miliardi di lire versati alla Cascina in cambio di nulla. Anche su questo punto, al di là dell'indagine giudiziaria e dell'ipotesi accusatoria di peculato, c'è da chiedersi perché Policlinico e Regione abbaino tardato ad intervenire e non siano stati loro i protagonisti di quell'azione di trasparenza e sana amministrazione che Fitto e Traversi rivendicano nella propria carta di identità.