Raccolta differenziata, bidoni per i rifiuti “organici”: ma cosa sono?
Serviva una razionale distribuzione dei cassonetti per evitare il fastidioso peregrinare mattutino in compagnia dei sacchetti frutto di scientifiche selezioni
I nostri acerbi istinti ambientalisti trovano sfogo, al giorno d'oggi nella raccolta differenziata dei rifiuti, che risolleva le sorti della nostra coscienza di consumatori scellerati in difetto con madre natura.
Ci si ritrova ad armeggiare con buste, involucri di ogni genere per separare la carta dal vetro, l'alluminio dai mille contenitori di plastica che ci inondano le case e, pazienti, ogni giorno i molfettesi più volenterosi cercano di far crescere il proprio senso civico.
È degli ultimi anni l'introduzione dei cassonetti marroni per i rifiuti organici, oggetto, in questi giorni, di ulteriori specificazioni da parte dell'Asm con l'affissione di piccoli manifesti che riportano il preciso elenco di ciò che è da ritenersi “rifiuto organico”.
Abbiamo interpellato l'ing. Silvio Binetti, direttore dell'Asm, per conoscere la motivazione di questa iniziativa: “Per un lungo periodo a partire dall'introduzione della raccolta differenziata dei rifiuti organici non si era ancora trovato il sito specifico per il riciclaggio degli stessi, ma si è mantenuto comunque il servizio fino a quando è stato raggiunto l'accordo con l'impianto di compostaggio di Modugno. Si sono verificati, però, alcuni problemi poiché i primi rifiuti inviati venivano respinti non essendo riconosciuti come organici”.
È naturale che sia richiesta, da parte dell'Asm, una precisione quasi scientifica nella suddivisione dei rifiuti e, quindi, è fondamentale precisare cosa si intende per “organico”, ma quante volte ci è capitato di veder fare capolino, tra bucce e contenitori per pizze, plastica e vetro, ben lungi da essere materiali organici?
Per non parlare, poi, di coloro che si ostinano a mantenere le buste bianche di plastica come contenitori anche nei cassonetti marroni.
Altro mal costume diffuso è l'onnipresente sacchettino di plastica che viene morbidamente adagiato ai piedi dell'apposito cassonetto (vuoto) da cittadini troppo stanchi per sollevare il suddetto e riporlo all'interno del contenitore; si creano, così, invitanti richiami per insetti e colombi fortemente tentati dal banchetto così generosamente servito loro.
Contemporaneamente alla campagna di sensibilizzazione ci si aspettava, però, una nuova e più razionale distribuzione dei cassonetti in questione, in maniera da evitare, ai cittadini più ligi, il fastidioso peregrinare mattutino in compagnia dei sacchetti frutto di scientifiche selezioni.
Uno degli esempi più convincenti di questa mancanza è rilevabile nelle strade fra Via Baccarini e Via Gaetano Salvemini, quartiere densamente popolato che si ritrova a fronteggiare cassonetti già colmi alle otto di mattina, conseguenza del risicato numero di contenitori concesso.
È inevitabile dedurre, quindi, che lo spazio destinato alla raccolta dei rifiuti organici è palesemente ridotto rispetto a quello dedicato a carta, vetro e plastica; certo, a rigor di logica, si intuisce che il volume occupato da un cumulo di bucce è parecchio minore di quello di qualsiasi contenitore in plastica o vetro, ma allora perché non moltiplicarne i punti di raccolta?
“Il fine ultimo - ci ha confermato il direttore dell'Asm - è la totale sostituzione dei cassonetti di rifiuti indifferenziati, non solo dannosi, ma anche antiestetici e maleodoranti; si è cominciato con i grandi produttori di rifiuti organici quali fiorai e fruttivendoli, tutti dotati di personale bidone per la raccolta differenziata. La campagna di rieducazione appena iniziata sarà rivolta a tutti i cittadini e verrà svolta su più fronti: dai manifesti illustrativi a un vero e proprio personale preparato che già adesso procura materiale informativo a privati e commercianti”.
Tutto ciò verrà accompagnato a breve da una nuova campagna che partirà proprio dalle zone più popolose, Via Baccarini e Corso Margherita, e che migliorerà sensibilmente il servizio offerto dall'Asm alla cittadinanza: nuovi bidoncini per plastica, vetro e rifiuti organici, e raccolta porta a porta della carta”.
Si prospetta, quindi, una nuova occasione di crescita per la città, un nuovo impegno per tutti i cittadini, nonché una sfida per i più pigri e per le loro sopite coscienze di ambientalisti. Staremo a vedere.