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Quindici sull'Amerigo Vespucci a Bari per la difesa dell'ecosistema marino
15 gennaio 2009

Un mare a dimensione delle nuove generazioni: l'argomento è stato affrontato nel corso della conferenza “Clima e infanzia: futuro a rischio”, organizzata di concerto tra l'associazione Marevivo e l'Unicef a bordo del veliero storico della Marina Militare “Amerigo Vespucci”, ormeggiato nel porto di Bari, e su cui Quindici è stato ospitato, assieme alle più importanti testate regionali, dal segretario provinciale di Marevivo, Onofrio Allegretta. Al tavolo della conferenza, sul ponte della nave nella zona di poppa, sono intervenuti, ricevuti dal Capitano di Vascello Maurizio Bonora al suo penultimo giorno di servizio, la dott.ssa Maria Rapini per Marevivo, la dott. Silvana Calaprice, docente all'Università degli Studi di Bari, per Unicef, e il dott. Ito Ruscigni, per il Casinò di Venezia, con la cui partnership si è svolto l'evento. Un tema, quello della salvaguardia dell'ecosistema marino alla luce dei cambiamenti climatici e ambientali, da sempre negli obiettivi di Marevivo, sotto l'emblematico slogan “il mare non è fatto solo d'acqua”, come ha subito esordito la dott. ssa Rapini, segretario generale dell'associazione: “la speranza è quella di arrivare a una governante comune del mare. Il Mediterraneo è un mare che possiede la particolarità di essere quasi chiuso, risentendo maggiormente dei danni che gli vengono provocati. Ecco perché”, ha proseguito la Rapini, “sei Paesi sono insieme per un mare comune: mettere insieme i paesi della costa orientale del Mediterraneo è indispensabile per trovare un accordo sulle politiche comuni in tema ambientale: il primo passo è quello di creare un network delle aree protette. Solo nel momento in cui la biodiversità sarà intesa come patrimonio comune, arriveremo alla reale salvaguardia del mare, concertando insieme una politica per esso”. Sembra quasi nato apposta, visto l'argomento in ballo, il motto che è invece della nave scuola Vespucci da sempre: Non chi comincia, ma quel che persevera. L'interrogativo su quale tipo di mare, se risorsa o addirittura fonte di rischio (e il caso dell'arsenico e dell'iprite disciolti nelle acque molfettesi è rappresentativo), stiamo consegnando all'infanzia di oggi e di domani, non può prescindere dall'intervento della fondazione che a livello globale cura l'assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri nei paesi in via di sviluppo, l'Unicef, rappresentata dal Presidente del Comitato Regionale Pugliese, dott.ssa Calaprice: “ringrazio il Comandante per la disponibilità e l'occasione di visibilità per quella che è la nostra azione”, ha affermato, “un'azione che si muove in silenzio. Quando ovunque scoppia un problema, l'Unicef è magari attivo già da anni in quel Paese; uno dei problemi maggiori che ci troviamo ad affrontare è quello della tutela ambientale, a livello climatico grandi cose si stanno modificando e invece che lasciarci soggiogare dobbiamo capire come prevenire ciò che il cambiamento climatico sta causando”. “L'obiettivo dell'Unicef - ha continuato il presidente regionale - non è solo quello di portare soccorso, ma anche di lavorare preventivamente perché sia la popolazione stessa a trovare la maniera di far fronte alle proprie necessità”. Al termine della conferenza, la possibilità offerta alla stampa e agli ospiti di una passeggiata sul ponte, fino al bompresso, della Nave Scuola dell'Accademia Navale di Livorno, nel corso della quale abbiamo raccolto le immagini che vi offriamo, che pur nella loro bellezza non possono raccontare appieno del profumo del legno, dei giochi di luce dei bronzi, scoperti nei punti più impensabili, del dedalo disegnato, viene da chiedersi con quale abilità, dagli innumerevoli canapi e corde che passano da un albero all'altro dell'imbarcazione, e dell'irrazionale volo di fantasia al momento di varcare la soglia della timoniera. Un'atmosfera che hanno potuto apprezzare anche le scolaresche che, prima della conferenza, hanno avuto la possibilità di salire sul veliero, scelta in linea con il messaggio che la giornata intendeva lanciare: infanzia, mare, e la più affascinante nave italiana, con i suoi cento metri e mezzo di sogno, a fare da indimenticabile legame.
Autore: Vincenzo Azzollini
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