Question time la trasparenza come regola Bilancio dei primi sei mesi assessori a confronto con i cittadini
La Ztl, i conti del Comune, le periferie, il Pai, lo streaming in consiglio comunale e i parchi cittadini riaperti al pubblico. Sei mesi ed è già tempo dei primi bilanci per l’amministrazione di centrosinistra targata Paola Natalicchio. E quale modo migliore farlo davanti al giudice più severo e critico che possa esserci? Per questo il 27 dicembre scorso l’amministrazione quasi al gran completo, hanno partecipato gli assessori comunali Francesco Bellifemine (politiche del lavoro, sviluppo economico e innovazione), Serena La Ghezza (sport, commercio, pesca e agricoltura), Betta Mongelli (cultura), Rosalba Gadaleta (urbanistica e ambiente) e nella seconda parte della serata Giovanni Abbattista (lavori pubblici), Angela Amato (bilancio) e il sindaco Paola Natalicchio (assente solo l’assessore alla legalità Bepi Maralfa) ha risposto alle domande che i cittadini hanno potuto liberamente porre senza nessun filtro preventivo, né controllo. È avvenuto nell’ambito dell’ormai consueto appuntamento del Question Time, organizzato da “Comitando” presso la sua sede in via Ugo Bassi (a moderare la serata Mimmo Favuzzi). Si parte con una breve relazione riassuntiva di 10 minuti, concessa a ogni assessore presente, per tracciare la linea d’azione fin qui seguita, poi solo spazio alle questioni poste dal numeroso pubblico presente. Unica nota stonata della serata, è stata l’assenza della stampa cittadina, che pure era stata invitata. Presenti, come sempre, solo noi di Quindici. Una vera e propria gragnuola di domande, curiosità, suggerimenti e qualche critica, alla quale gli assessori hanno dovuto rispondere in diretta, spesso senza potersi documentare precedentemente. L’ennesimo segnale di una “comunità in effervescenza, di un risveglio civico profondo e travolgente, che ci inchioda a serie di bisogni, di aspettative, di necessità”, per usare le parole del sindaco Paola Natalicchio, che gonfia il petto per quanto fatto in questo primissimo scampolo di governo cittadino: “il bilancio fin qui è entusiasmante. Abbiamo avuto il coraggio di compiere alcune operazioni storiche e noi dobbiamo tirare fuori l’orgoglio di come stiamo governando questa città. Penso all’accensione delle telecamere sul consiglio comunale. Adesso le famiglie seguono lo streaming delle sedute da casa, ne parlano, ne discutono. Persino Ignazio Marino (il sindaco di Roma, ndr) si è congratulato con me, era sorpreso. Così abbiamo restituito il ruolo pubblico e profondo della democrazia partecipativa: il popolo che controlla gli eletti”. Rivendicare quanto fatto non solo un’assunzione di responsabilità, obbligata per chi amministra, ma anche la convinzione di aver segnato un percorso dal quale non si tornerà più indietro: “il 27 agosto con due delibere abbiamo compiuto uno strappo: via alla ZTL, Comune e Duomo liberi dalle machine. Ci hanno detto di lasciar perdere, che i molfettesi avrebbero continuato a parcheggiare perché non c’erano le telecamere (che comunque stanno per arrivare). E invece non è stato così. E’ stata una scommessa vinta e lo stesso è avvenuto con l’abusivismo. Abbiamo lanciato due operazioni anti abusivismo. Una davanti a piazza Minuto Pesce, che ora è recintata in attesa che saltino fuori progetti utili per recuperarla e riqualificarla. Agli abusivi feroci dico: qui voi non ci tornate più! E sapevamo bene che sarebbero seguite le minacce e non solo. Penso alle gomme tagliate alla macchina di mia sorella o all’aggressione fisica subita dal comandante dei vigili urbani. Ma la città è cambiata”. Anche le analisi svolte dagli assessori hanno insistito sul lavoro svolto, si è fatto tanto del poco che si poteva in questi primi mesi: la partecipazione a numerosi bandi per intercettare risorse da convogliare al settore dello sviluppo economico; l’attivazione di un forum dello sport per dare ascolto alle varie realtà che vivono lo sport in città; un nuovo modo di intendere la cultura in rotta di collisione con quello precedente familistico e verticistico; l’estate molfettese e il dicembre verde che hanno ripopolato il centro cittadino dopo anni di grigio tenace; un’attività di efficientamento della struttura amministrativa e riordino della pianificazione urbana. L’assessore alla Cultura Betta Mongelli ha ricordato la difficile situazione della cittadella degli artisti: “era un cavallo di battaglia della campagna elettorale di Azzollini e invece, abbiamo constatato che sono presenti molti problemi. Una parte della struttura è stata ultimata, un’altra no. Ci diamo un tempo massimo per l’inaugurazione: giugno 2014”. Complessa anche la vicenda del Palazzo Dogana: “quando siamo arrivati i giochi erano già fatti. C’è un ATI che ha vinto un appalto (per trasformare l’edificio in una struttura alberghiera, ndr). Ci hanno subito chiesto di poter usufruire della parte antistante l’edificio ma abbiamo preso tempo rinviando la prima conferenza dei servizi che doveva tenersi il 4 luglio” ha ricordato l’assessore all’urbanistica e ambiente Rosalba Gadaleta che è intervenuta anche a riguardo della delicata situazione del comparto n.18 (l’area situata a sud della stazione ferroviaria, che da tempo versa in uno stato di abbandono) ora sottoposto a vincolo paesaggistico regionale e che sarà sottoposto a bonifica il prima possibile e le case popolari del quartiere Madonna dei Martiri che potranno usufruire per eventuali ristrutturazioni dei fondi ERP (quasi 2 milioni di euro) attribuiti all’emergenza abitativa. I cittadini chiedono notizie su qualunque argomento, sempre interessati. Molfetta quindi discute (per davvero) e guarda al futuro ma senza dimenticare il passato, come ricorda Paola Natalicchio: “abbiamo ereditato una città bloccata, con un’urbanistica dove le strade sono storte, i palazzi addossati uno sull’altro, cicatrici infami del passato. Le scuole, i comparti, i bilanci comunali: un disastro sul quale stiamo conducendo un’operazione verità come avvenuto nell’ultimo consiglio comunale dove abbiamo riconosciuto 4,6 milioni di euro fuori bilancio”.
Autore: Onofrio Bellifemine