Quello che la… legalità, il sen. Antonio Azzollini beccato da una lettrice di “Quindici” con l'auto in controsenso e in divieto di sosta a Molfetta
MOLFETTA – Quello che la… legalità, potremmo intitolare così la lettera inviata a Quindici da una signora indignata per il comportamento non rispettoso della legge e delle regole di chi rappresenta Molfetta nelle istituzioni nazionali, il sen. Antonio Azzollini, sorpreso ancora una volta a non rispettare le regole e la legge del codice della strada.
Il parlamentare del Pdl, non nuovo a queste violazioni del codice della strada, documentate da “Quindici”, pretende poi di insegnare la legalità a chi ne fa uno stile di vita, per dimostrare che sono tutti uguali, come dice il padrone del suo partito il PDL Silvio Berlusconi, pregiudicato che viola le leggi. Non è così, caro senatore: occorre dare l’esempio, la legge va rispettata sempre, nessuno è al di sopra delle leggi, né si può pretendere che valgano per gli altri e non per sé, arrogandosi il diritto di percorrere le strade in doppio senso e parcheggiare in divieto di sosta. “Lei non sa chi sono io” in democrazia non è tollerabile. E l’Italia va male anche per questo. Insomma, non si può predicare bene (?) e razzolare male. Caro senatore, prima di dare lezioni a chi le leggi le rispetta, impari a dare l'esempio.
Ecco la lettera della cittadina di Molfetta: «Sabato sera percorrevo, alle 20,30 circa, via San Domenico, con la mia famiglia. All’altezza del sagrato della Chiesa ci siamo fermati per osservare il traffico con attenzione, prima di attraversare.
Transitava in quel momento un’autovettura berlina blu di grossa cilindrata, la quale svoltava a sinistra, senza freccia di segnalazione per fermarsi proprio a sinistra delle scale del sagrato, ove è collocato un cartello stradale triangolare che impone di dare la precedenza alle autovetture che percorrono san Rocco per immettersi, svoltando a sinistra, in via san Carlo, quindi in controsenso. Poiché sostavano sulle scale del sagrato diverse persone, ho pensato che si trattasse di una sosta temporanea per far salire qualche bambino, per non metterlo in pericolo durante l’attraversamento invece scendono dall’autovettura due uomini di cui quello alla guida era il Senatore della Repubblica Antonio Azzollini che chiudeva l’autovettura ed attraversava raggiungendo altri due uomini che l’attendevano.
Nessuno dei cittadini che erano sul sagrato della chiesa ha detto nulla. Mi sono sentita montare la rabbia dentro. Ero con i miei figli ai quali cerco sempre di insegnare i valori della legalità ed il rispetto delle regole. Ho deciso di scattare la foto e l’ho fatto in fretta , perché i due uomini che attendevano il Senatore hanno attraversato la strada, forse per raggiungermi, o forse è stata la paura a farmi pensare questo, facendoci allontanare velocemente.
Egregio direttore, non è questo il rimprovero di una cittadina di sinistra “bacchettona” che non ha mai infranto le regole, ma credo che chi predica bene non debba razzolare male, anzi! Chi ricopre cariche pubbliche e prestigiose come un senatore debba essere un esempio di legalità per tutti. Il Senatore non aveva trovato parcheggio lungo via San Domenico? Posso assicurare che a 100m. di distanza, in via Mameli, dove sostava la nostra autovettura, l’avrebbe trovato, giovando dei benefici di una passeggiata tra le vie di una città che dichiara di amare tanto».
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