Quelle campagne di Molfetta abbandonate ai rifiuti: una lettrice scrive a “Quindici”
MOLFETTA – Una lettrice scrive a “Quindici” sullo stato della pulizia a Molfetta: «Prima le cose positive. Un grazie all’Amministrazione che ha più volte provveduto a ripulire le zone devastate, in città e nelle campagne. Ma persiste un’area, lasciata a se stessa forse perché al confine tra i Comuni di Molfetta e Giovinazzo, totalmente e tristemente devastata dall’immondizia. Ci troviamo sulla complanare tra l’uscita Pozzo Rosso e Cola Olidda, direzione Giovinazzo.
Le foto parlano ma quasi nessuno parla, denuncia, protesta. Ad avere un terreno lì, c’è da fuggire a gambe levate. Una devastazione che rivela, una volta ancora, l’atavico disprezzo che il cittadino meridionale ha della terra che lo ha generato. Inconsapevole rivolta verso un passato di oppressione? Quando la terra era del padrone che lo opprimeva? Quando eravamo ancora sudditi e dominati?
Forse, ma sarebbe ora di svegliarci. Perché oramai è una nevrosi collettiva. L’immondizia vengono a prendertela da sotto casa, ma si sente l’irrefrenabile bisogno di caricarla in auto e andarla a gettare sotto gli alberi. Che c’è di più indecente, triste, involuto? Come si fa a non sentire l’urto e l’urlo dei campi devastati?
E’ tempo di raccolta delle olive. Come si fa a non inorridirsi di fronte ad uliveti nei quali si riversa di tutto? In molte zone d’Italia le aree rurali sono considerate pregiate, sono protette, sono linde. Qui sono l’oggetto di qualunque insulto.
Non ho risposte. Chiedo solo al Sindaco e all’Amministrazione che, pazientemente, ancora una volta si faccia carico di ripulire quell’area. In molti, di sicuro, gliene saranno riconoscenti. Grazie».