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Pulo, duemila euro per il rilancio E a fine recupero una fondazione per la gestione
15 giugno 2002

Che il Pulo di Molfetta fosse un sito archeologico di interesse geologico e paesaggistico lo si sapeva dal 1939. Che assumesse rilievo storico per gli insediamenti neolitici agli albori della civiltà e per la presenza di una nitriera da cui i Borboni ricavavano, nel XVIII secolo, polvere da sparo era noto ai più. Quello tuttavia che non era (e non è) chiaro è cosa aspetti la nostra città ad appropriarsi con consapevolezza del suo gioiello e a sfruttarlo come volano del proprio rilancio turistico. La questione merita un qualche approfondimento. Anzitutto giova precisare che la proprietà della dolina carsica è della Provincia, alla quale compete di stanziare i vari fondi di risistemazione e riattamento, di stilare i relativi progetti e di prevedere i tempi indicativi di realizzazione. E dal 1985 ad oggi sono stati completati due stralci di tali lavori e un terzo è stato di recente approntato. Il primo, costato 615 milioni di vecchie lire, è stato ultimato nel 1990; il secondo, partito nel '94 e terminato nel '99, ha assorbito un fondo POP di un miliardo ma non è bastato a rendere fruibile il sito. Solo col terzo stralcio, finanziato attraverso un POR di 2.065.000 euro (quattro miliardi di lire) per il triennio 2001-2003, si offrirà un servizio completo ai visitatori. “Il progetto ambizioso- ci spiega il consigliere provinciale Gianni Mastropierro, artefice della richiesta dell'ultimo finanziamento- è di inserire il Pulo in un circuito turistico comprendente i capolavori dell'età normanno-sveva: Castel del Monte e Castello di Trani, Museo Iatta di Ruvo, Cattedrali di Ruvo e Trani e Duomo di Molfetta. Bisogna creare un itinerario storico che richiami visitatori da tutta Europa ed offra loro un quadro completo di ciò che fu nella provincia di Bari tre secoli orsono”. Ma come sarà utilizzata l'ingente somma comunitaria (il POR, n.d.r.)? Nel recupero di reperti archeologici, nel completamento dello scavo nella nitriera, nell'ultimazione della rete interna del sentiero percorribile a piedi (oggi ridotto a poche decine di metri) e della ringhiera di sicurezza. Eppoi nella costruzione di un edifico con annessi bar e servizi igienici per i turisti, del parcheggio nella zona Nord e dell'illuminazione dello stesso. Ancora, nei sussidi di informazione al pubblico (cartellonistica e rappresentazioni tridimensionali delle strutture ora non più visibili) e nella fornitura di videocassette e cd-rom alle scuole locali. Insomma, un rilancio massiccio della dolina che all'inizio dovrebbe impegnare un custode e due addetti (un direttore generale ed un impiegato) e per la visita della quale dovrebbe pagarsi un biglietto d'entrata di quattro euro che, moltiplicato per i previsti diecimila visitatori (“è una sottostima”- dice Mastropierro) l'anno, frutterebbe un ricavo di 40.000 euro circa, senza contare i proventi derivanti dalla vendita di gadget e dal funzionamento del bar. Dal deficit del 2003 (anno in cui, teoricamente, l'attività all'interno del complesso dovrebbe entrare a pieno regime) si passerebbe al pareggio nel 2007 per andare in attivo tra dieci anni (più 15.000 euro nel 2012). Intanto, il 10 giugno sulla G.U. n. 134, ci comunica il consigliere provinciale Mastropierro, è stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione dei lavori di riattamento e risistemazione del Pulo di Molfetta (3° e ultimo stralcio funzionale) per un importo complessivo di euro 1.648.618. a valere sui fondi POR Puglia 2000-2006 per l'85% e per il 15% quale quota di cofinanziamento a carico dell'Ente Provinciale. La natura dei lavori prevede: realizzazione di scavi archeologici; restauro e manutenzione di beni sottoposti a tutela in materia di Beni Culturali e Ambientali; opere di ingegneria naturalistica. La durata dei lavori è stata determinata in 480 giorni (naturali e consecutivi) e il termine della presentazione delle offerte è fissato per l'8 luglio 2002. Ora resta solo da assegnare i lavori ai privati e affidare la gestione del Pulo. Per quest'ultima, momentaneamente affidata al Comune da due anni a questa parte in virtù di una convenzione rinnovata ogni tre mesi con la Provincia stessa, sono al vaglio diverse soluzioni: costituire una fondazione, con conseguente possibilità di acquisire finanziamenti dall'esterno, oppure dare origine ad una società mista, in cui far rientrare Provincia, Comune ed eventualmente qualche cooperativa sociale nell'intento di dare occupazione a chi non ha lavoro. Ci sia concessa infine una proposta: perché non allestire, nel Pulo, una sorta di Presepe vivente coi protagonisti vestiti coi costumi dell'epoca in modo da ricreare l'ambiente neolitico o normanno, imitando ciò che fuori del Colosseo avviene da diversi anni ad opera di qualche intraprendente gladiatore romano? Eugenio Tatulli
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