Problemi che vanno... problemi che vengono
Non c’è solo il quartiere Lazzaretto. Le otto famiglie degli alloggi popolari al 44 di via Mayer (una traversa di via A. Fontana), proprio nelle scorse settimane sono arrivate al traguardo di un’annosa battaglia - iniziata nel lontano 1992 - contro l’Iacp e l’Ente Acquedotto. Tutto ebbe inizio con l’arrivo di una salatissima cartella esattoriale (relativa al consumo di acqua): ben 22 milioni di lire. Colpa di tubature sotterranee guaste che perdevano acqua.
Gli inquilini decidono di pagare solo una parte del dovuto (circa 9 milioni di lire) nella convinzione che per il resto avrebbe provveduto lo stesso Iacp (responsabile delle manutenzioni straordinarie alle strutture). Così non è. L’Ente acquedotto chiude i rubinetti e nelle abitazioni non arriva più acqua.
Passano gli anni, le schermaglie fra Sunia, Iacp e Acquedotto non portano a nessun accordo e il debito, con il carico degli interessi, raggiunge la sconcertante quota di 120 milioni.
E’ solo con la mediazione dei funzionari comunali, negli ultimi tre anni, che si è arrivati a una soluzione della vertenza il meno pesante possibile per gli inquilini. Questi dovranno versare quanto dovuto ma a rate accessibili e snellite grazie all’annullamento delle varie sanzioni pecuniarie. Nelle abitazioni è tornata l’acqua.
Ma se un problema d’acqua si risolve, un altro è ancora in balia delle perizie tecniche. E’ quello delle “vasche” d’acqua stagnante riscontrate a livello delle fondamenta nelle palazzine di proprietà dello Iacp di via Papa Pacelli (zona 167). Sono passati circa sette mesi dai primi accertamenti (che hanno confermato la natura non fognaria delle acque) e in questi ultimi giorni un incontro fra i responsabili del Sunia e dello Iacp dovrebbe portare alla delibera di 15 milioni di lire per ulteriori perizie. Il tempo passa.
C. d. G.