Recupero Password
Porto, assolti Azzollini e Balducci: il fatto non sussiste
15 gennaio 2020

Assolti perché il fatto non sussiste, Antonio Azzollini ex senatore ed ex sindaco di Molfetta e Vincenzo Balducci all›epoca dirigente ai Lavori pubblici e responsabile del procedimento (già assolti in precedenza dall’imputazione di associazione per delinquere). Si è conclusa con questa sentenza, la lunga vicenda giudiziaria, durata 6 anni, e avviata dalla Procura della Repubblica di Trani con l’accusa di presunte irregolarità nei lavori per la realizzazione del nuovo porto commerciale. Il Pm aveva chiesto per i due imputati un anno e sei mesi di reclusione. Azzollini e Balducci, diversamente da altri imputati, avevano rinunciato ad avvalersi della prescrizione. Il 20 dicembre scorso è arrivata la sentenza di primo grado, che ha escluso presunti illeciti e ha scagionato i due imputati di Molfetta dalle accuse mosse dai magistrati inquirenti. Il processo ha coinvolto 42 imputati (ridotti poi a 34, molti dei quali avevano usufruito della prescrizione) e 5 società, solo tre delle quali (Fantozzi Group, Molfetta Newport e Società italiana Dragaggi) hanno avuto una condanna al pagamento di 52mila euro per illecito amministrativo. Azzollini e Balducci avevano rinunciato ad avvalersi della prescrizione. Con le assoluzioni, il Tribunale ha disposto anche il dissequestro in favore del Comune di Molfetta di circa 30 milioni di euro. La vicenda ebbe avuto inizio nell’ottobre del 2013 con una maxi operazione che portò a 2 arresti ai domiciliari (Balducci e il procuratore della Cooperativa Cmc nonché direttore tecnico d’appalto Giorgio Calderoni, poi entrambi scarcerati) e al coinvolgimento di 28 persone oltre al sequestro del porto e dei finanziamenti stanziati, ma non ancora spesi. La richiesta di rinvio a giudizio fu firmata dai Pm Michele Ruggiero e Antonio Savasta e controfirmata dall’allora procuratore aggiunto Michele Giannella e quasi integralmente accolta dal Gup Francesco Messina l’11 novembre del 2016. Queste le accuse che, a vario titolo, erano state contestate agli imputati: associazione per delinquere, falso, abuso d’ufficio, rifiuto di atti d’ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture, violazioni ambientali e paesaggistiche e della disciplina speciale per la bonifica da ordigni bellici, attentato alla sicurezza dei trasporti marittimi. Secondo la Procura di Trani, i lavori del nuovo porto commerciale di Molfetta, mai completati, avevano fatto lievitare la somma inziale di 72 a 147 milioni di euro. I lavori erano stati appaltati nel 2007, senza aver completato la necessaria bonifica dei fondali dagli ordigni bellici. Il cantiere fu sottoposto a sequestro preventivo dal giudice delle indagini preliminari Francesco Zecchillo, poi fu riconsegnato al Comune per ultimare, a sue spese, i lavori di bonifica e di messa in sicurezza, sotto il controllo della Procura e dell’amministratore giudiziale. Ora si attendono le motivazioni della sentenza di assoluzione, che saranno pubblicate fra 90 giorni. Sicuramente la sentenza di primo grado è destinata a diventare definitiva e a passare in giudicato, perché né gli imputati, né la pubblica accusa avranno interesse a proporre appello. © Riproduzione riservata

Nominativo  
Email  
Messaggio  
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet