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Più partecipazione per la costruzione del nuovo porto e intervento della Regione Partiti ed associazioni auspicano "un dibattito aperto affinché i cittadini siano consapevoli dei cambiamenti irreversibili cui Molfetta va incontro”
02 dicembre 2006

MOLFETTA - Non smette di far discutere l'imminente avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo porto commerciale della città, fiore all'occhiello dell'amministrazione comunale di centrodestra e del sindaco Antonio Azzollini ma, allo stesso tempo, progetto che desta molte preoccupazioni specie tra le associazioni ambientaliste, particolarmente attente alla qualità della vita ed all'assetto del territorio. E così i partiti di centrosinistra ed una vasta area di realtà dell'associazionismo locale hanno sottoscritto un documento, diffuso in mattinata, con il quale si chiede di avviare un dibattito quanto più ampio possibile per rendere i cittadini consapevoli delle scelte irreversibili che la città sta compiendo. Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa diffuso e sottoscritto da Movimento del Buon Governo e della democrazia partecipata, Casa dei Popoli, Legambiente – Molfetta, L'Altra Campagna, Partito dei Comunisti Italiani, Margherita – DL, Partito della Rifondazione Comunista, Le Macerie – Baracche ribelli, Democratici di Sinistra, Archeoclub – Molfetta, Le Passioni di Sinistra, Riscatto della Città: “La centralità che i cittadini molfettesi attribuiscono al “loro” Porto, riconoscendolo come il crocevia di attività economiche tradizionali e caratterizzanti, simbolo dell'identità collettiva, percependolo come un tutt'uno con il Duomo ed il profilo della città vecchia, con la Basilica della Madonna dei Martiri, con i vecchi capannoni dei cantieri sullo scalo, devono indurre ad applicare ogni cautela nel momento in cui si va a stravolgerne il tradizionale aspetto architettonico e funzionale. Il Sindaco Azzollini e la Giunta comunale hanno deliberato la pubblicazione del bando di gara d'appalto per l'affidamento della progettazione esecutiva e realizzazione del molo commerciale, procedendo di gran carriera, così come promesso in campagna elettorale ai loro grandi elettori, nella realizzazione di un progetto che cambierà in maniera radicale il volto del fronte mare molfettese. Non vogliamo paralizzare lo sviluppo della città. Vogliamo però che la cittadinanza sia resa pienamente consapevole e partecipe dei cambiamenti irreversibili cui Molfetta va incontro. Ai molfettesi, a cui sono state presentate mirabolanti immagini future, è stato chiaramente prospettato che quei progetti, una volta realizzati, cancelleranno, per esempio, il bacino in cui da secoli si svolge la festa a mare della Madonna dei Martiri? È stato esplicitamente presentato il piano economico dell'opera, evidenziando che, al momento, i fondi disponibili non sono neanche la metà di quelli necessari (ammesso che in corso d'opera non aumentino!) e che il rischio è quello di rimanere con un inutile mostro a metà? E non sarebbe, invece, più ragionevole avviare la realizzazione di un porto più leggero, meno invadente, meno costoso e più vicino ai reali bisogni della città? Ci piacerebbe peraltro sapere perchè i finanziamenti disponibili debbano essere impiegati unicamente per il molo commerciale (a chi serve, quali economie mette in moto?), e non interessare in prima battuta le attività più tradizionali (pesca e cantieristica). E semmai puntare sulla valorizzazione del nostro patrimonio artistico ed ambientale, cogliendo quelle opportunità derivanti da settori come quello turistico e della nautica da diporto, caratterizzati da un sensibile incremento di richieste lungo il nostro litorale. Senza dimenticare la prescritta "massima cautela" negli interventi di trasformazione per la zona in cui è prevista la realizzazione del molo commerciale, adiacente all'area protetta "Oasi di Torre Calderina", in cui vige un vincolo faunistico, e le osservazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sulla necessità di una opportuna valutazione sulle previsioni di crescita per i traffici commerciali, in modo tale da poter modulare gli interventi infrastrutturali in base a concrete previsioni di sviluppo in questo settore. È per questi motivi che auspichiamo un dibattito aperto e più esteso in cui sia possibile coinvolgere il più alto numero di cittadini interessati alle scelte strategiche di questa città. Indire una gara d'appalto per un intervento di tale portata con i ritmi con cui a Molfetta non si gestiscono neanche le manutenzioni stradali, fa sorgere non pochi sospetti sulle reali finalità di una così imponente opera pubblica. Chiamiamo pertanto alla mobilitazione i cittadini, le associazioni i movimenti, i partiti politici e gli amministratori regionali. A questi ultimi, in particolare, chiediamo di intervenire affinché il porto regionale di Molfetta non sia preda di avventuristiche visioni ma possa rappresentare un'occasione di sviluppo sostenibile per la città e per i suoi abitanti”.
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