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Piero de Nicolo: lavoriamo per una Multiservizi diversa produttiva ed efficiente Freni da vecchie regole e burocrazia
15 dicembre 2014

Efficiente, competitiva, capace di unire qualità dei servizi offerti a profitti e di innovarsi ampliando la propria offerta. E’ la Multiservizi che vorrebbe costruire il suo presidente, l’avvocato Piero de Nicolo, ospite al Question Time organizzato da Comitando e moderato da Mimmo Favuzzi. “Una partecipata finalmente in grado di uscire da un’ottica parassitaria e di entrarne in una più complessa che permetta di trasformarsi in una vera e propria cassaforte del comune capace di generare profitti. Un po’ come succede a Bari con l’Amgas che ha un utile medio annuo di 500 euro a contratto realizzato. A Molfetta ad esempio non c’è più lo sportello dell’Italgas e chi ha bisogno di segnalare un guasto o di registrare un contratto deve recarsi fino a Barletta. Potremmo aprire uno sportello: sarebbe un servizio ulteriore ai cittadini perché la società partecipata deve fare questo: impresa sociale unendo utile da reinvestire in attività di interesse pubblico e fare qualcosa che serva realmente ai cittadini. Ma serve un cambio di mentalità importante e soprattutto che l’azione di questo tipo di partecipate venga liberata dall’incredibile groviglio di impedimenti burocratici che ne limitano l’autonomia gestionale” ha spiegato de Nicolo che ha passato poi in rassegna le cause che fino ad oggi hanno limitato la sua azione di rinnovamento. IL CASO COTTARELLI Nel novembre del 2013 il governo Letta nomina l’economista Carlo Cottarelli commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica e nel suo mirino al fine di razionalizzare gli sprechi entrano subito le partecipate. Sulla stampa nazionale si parla di un piano di tagli imponente che porti a una riduzione drastica delle municipalizzate: addirittura da 8.000 a 1.000, al fine di avviare uno schema di privatizzazioni che portasse ad eliminare consigli d’amministrazione e consulenze a carico delle pubbliche amministrazioni. “Noi ci eravamo insediati a ottobre e a quel punto non restava che aspettare. Bisognava vedere cosa ne sarebbe stato della Multiservizi. Di certo non siamo rimasti con le mani in mano ma non abbiamo potuto avviare una programmazione ben strutturata”. Intanto di Cottarelli non si sente più parlare fino al 24 aprile 2014 quando un decreto legge gli attribuisce l’incarico di predisporre una razionalizzazione delle varie società, con termine massimo luglio. Ma giunti alla data fatidica si decide di rimandare ogni decisione alla legge di stabilità che finalmente in autunno decide di non decidere affidando ai comuni con scadenza fissata a marzo 2015 tutte le scelte necessarie per diminuire i costi e aumentare i profitti. “Alla fine abbiamo perso un anno nel quale abbiamo vanamente aspettato provvedimenti drastici che non sono arrivati. Un anno che ci sarebbe stato utilissimo per iniziare a muoverci al fine di cambiare la società. Ad esempio avremmo dovuto modificare lo statuto della società in consiglio comunale ma abbiamo aspettato proprio per Cottarelli. Anche per questo ho deciso di concedermi poco ai giornali cittadini: quale piano strategico avrei dovuto presentare se il nostro destino era ancora in alto mare?”. L’IMPEDIMENTO DELLO STATUTO Il Presidente de Nicolo ha fatto presente anche degli ostacoli posti a una qualsiasi azione di rinnovamento da uno statuto, quello della Multiservizi approvato nel 2005 che limita l’azione della società solo a cura del verde pubblico, illuminazione, gestione del canile comunale e dei parcheggi. “Per questo non abbiamo potuto avviare un progetto che ci stava molto a cuore e che era già in avanzata progettazione, quello delle case dell’acqua, impianti cioè che permettono la distribuzione di acqua pubblica di qualità, naturale o frizzante, refrigerata o a temperatura ambiente. Ne sarebbero sorte tre: a Piazza Paradiso, Piazza Principe di Napoli, via Giovinazzo. L’investimento sarebbe stato modesto e dopo il primo anno avremmo raggiunto facilmente i primi utili. E’ stato tutto bloccato a causa dello statuto che ci impedisce di dedicarci ad altre attività rispetto a quelle già previste. E’ un peccato. L’unica soluzione sarebbe quella di cambiare l’oggetto sociale”. PARCHEGGI E GESTIONE DEI CAMPI SPORTIVI “Le zone delle strisce blu consistono a Molfetta in 1.500 stalli, posti auto. Hanno diritto al pass residenti, commercianti, medici, forze dell’ordine, Asm e inspiegabilmente tutti i vigili urbani. Quindi a fronte di 1.500 stalli ci sono 1.700 pass. C’è qualcosa che non va. A questo si aggiunga che sul servizio degli ausiliari della sosta il Comune di Molfetta la Multiservizi ha una perdita annua di quasi 200 euro al giorno contando cioè nel 2013 quasi 90.000 euro di perdita. Perché i contratti che abbiamo ereditato sono in perdita. Il Comune ci dà meno di quello che spendiamo. Per fortuna quello che perdiamo da alcuni servizi come parcheggi a pagamento, segnaletica stradale, manutenzione delle strade, canile, lo guadagniamo dalla pulizia degli immobili dalla gestione del verde pubblico, dalla viabilità delle strade”. Problematica anche la gestione dei grattini: “Il prezzo dei grattini a 0,60 centesimi è fermo dal 2008 ed è assolutamente inadeguato. Il rapporto tra posti disponibili e aventi diritto è diventato critico e c’è un problema parcheggi. Ho proposto l’istituzione di un unica zona che parta dall’angolo del Liceo Classico e arrivi fino a a quello di Cesare Battisti con un’unica tariffa di sosta di 2 euro l’ora e con 55 posti macchina in più buoni per chi vuole fare compere in centro. I commercianti poi si possono organizzare. Ad esempio a Bari a via Argiro misero il grattino sui 2 euro ma se facevi acquisti in un negozio ne avevi uno in omaggio. Così nasceva una forma di incentivazione. Il tutto sarebbe più efficace con una circolare che faccia la spola tra un parcheggio di scambio e il centro ma sappiamo quanti pochi mezzi ha a disposizione la MTM". La Multiservizi di de Nicolo cercherà gli utili anche verso altre vie: “come azienda vorremmo partecipare anche alla gestione di alcuni impianti sportivi che anni sono chiusi in città come gli impianti comunali di tennis che adesso sono deserti. Stessa cosa per i parcheggi custoditi che in città servono e potremmo passare diversi dipendenti dal part time al tempo pieno. O ancora i gommoni: moltissimi molfettesi l’inverno lasciano i propri a Trani e Giovinazzo perché i depositi cittadini sono ingolfati. Noi potremmo recuperare aree comunali dismesse e utilizzarle per questo scopo come succede in Emilia Romagna utilizzando prezzi calmierati. Ci sarebbe poi l’area verde antistante la Multiservizi che potrebbe essere utilizzata per la costruzione di impianti sportivi. Sappiamo tutti che in città è fortissima la richiesta di campi da calcio: un investimento che costa poco e si ripaga in tempi rapidissimi. C’era un vecchio progetto della Multiservizi che prevedeva la costruzione di diversi campi di calcetto ma poi il progetto venne cambiato prevedendo una pista di go kart forse perché, è una mia malignità, non si voleva fare concorrenza a qualcuno. Bene si potrebbe riprendere quell’idea. PUBBLICA ILLUMINAZIONE, TRASPARENZA, RAPPORTI CON LA CITTÀ La Multiservizi ha la gestione degli impianti della pubblica illuminazione. Nei vecchi contratti è previsto come la nostra partecipata potesse organizzare la gestione di impianti pubblicitari sui pali della pubblica illuminazione. Un’occasione da non perdere secondo de Nicolo: “in piazza della signoria a Firenze, uno dei più belli d’Italia ce ne sono diversi e non sono per niente ostativi. Nel nostro contratto tra l’altro non si prevede che vengano sistemati in città centro ma lungo le tre grandi arterie di accesso alla città. Non è stato mai fatto inspiegabilmente e noi non abbiamo potuto farlo perché questo era previsto da un contratto della pubblica amministrazione che doveva essere ancora rinnovato. Quando ciò accadrà procederemo perché produce utile. E tra l’altro questi impianti potranno pubblicizzare anche eventi culturali, mostre, percorsi artistici cittadini, quindi si possono sfruttare bene”. Ma nel corso della serata il presidente non ha speso solo dei “farò”: “nel corso di quest’anno nonostante tutti gli impedimenti detti, qualcosa di concreto l’abbiamo portato a casa. Ad esempio abbiamo aperto i front office dove arrivano le segnalazioni dei cittadini per buche, pubblica illuminazione, recupero di ingombranti per l’Asm. E’ aperto ogni mattina dalle 8 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 18 ed è aperto il sabato mattina dalle 8 alle 13. Nessuna regione italiana credo abbia un servizio del genere. Purtroppo arrivano poche segnalazioni: dall’8 settembre solo 100 segnalazioni, tra l’altro quasi tutte risolte nell’arco delle 24 ore”. Il Presidente de Nicolo gonfia il petto sulla questione trasparenza. La Multiservizi infatti per ogni acquisto superiore ai 500 euro deve effettuare una gara: “prima si usava criterio incomprensibile: dalle pagine gialle si invitavano aziende. Ora c’è albo dei fornitori da noi istituito aperto a tutte le aziende e sarà aggiornato mensilmente e così potrà inserirsi anche la giovane impresa senza aspettare anni. Da quando ci siamo insediati sono gare che non hanno altri meccanismi se non quello del prezzo più conveniente”. DEBITI FUORI BILANCIO Toccata anche la spinosa questione dei debiti fuori bilancio: “negli ultimi anni l’amministrazione Azzollini affidava alla Multiservizi molti servizi che non avevano copertura finanziaria per un totale di 1,9 milioni. Arrivavano ordini senza copertura! Sono somme che si sono accumulate nel tempo e così venivano eseguiti lavori ma non pagati. A un certo punto comune ha deciso per una transazione accettata dalla Multiservizi: si è deciso di pagare somme in 5 anni Ma c’è stato un problema: la legge non permette questa manovra perché la dilazione massima permessa è di tre anni. Paola quindi ha annullato ovviamente questa intesa e riportato all’interno dei debiti fuori bilancio quelle somme e decurtate di due voci importanti: interessi moratori e del 10% pari da quello supposto come utile di impresa. Ciò ha comportato alla Multiservizi la rinuncia di diverse centinaia di migliaia di euro. L’amministrazione ha poi spalmato la somma in tre anni per cui abbiamo anche provocato un buon utile per il Comune. Questa situazione si ripercuoterà anche quest’anno per una parte di servizi che non hanno copertura. Nel 2013 sono state svolte operazioni riguardati l’illuminazione pubblica mancano coperture per 500.000 euro. Sono i regali della Giunta Azzollini”.

Autore: Onofrio Bellifemine
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