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Piazzetta Giovene, un restyling con qualche perplessità Perché stravolgere l'aspetto originale della piazza con i marciapiedi? L'amministrazione comunale esperta nel modificare e deturpare l'antico volto della città
14 ottobre 2011

MOLFETTA - Ci siamo recati in Piazzetta Giovene, per vedere lo stato d’avanzamento dei lavori (qui il cartello è stato messo per tempo, contrariamente a quanto avvenuto con i lavori dell’Asm a “Coda della volpe”, dove è stato collocato il giorno dopo la nostra denuncia e a ben 6 mesi dell’inizio dei lavori), delle nuove opere, quali: la risistemazione delle basole; la costruzione di nuovi ampi marciapiedi sia sul lato adiacente alla gelateria che sul lato edificio che si affaccia anche su Corso Dante. Sono stati portati a termine i lavori di ristrutturazione dell’antica cisterna (scoperta qualche anno fa, per lo sprofondamento di una grossa basola) che, purtroppo, contravvenendo a quelli che erano stati i proclami propagandistici iniziali, non vedranno la futura fruibilità, perlomeno visiva, con l’installazione a piano strada, di qualche lastra di vetro che potesse consentire la visione di quegli enormi ambienti sotterranei, fatte salve le smentite ufficiali.

E’ chiaro che l’inibizione assoluta ai veicoli (non anche ai Molfettesi tutti, speriamo…) di quella splendida e storica piazzetta (che aveva una sua storica armonia architettonica, non del tutto rispettata da questi lavori), è sicuramente dovuta al fatto che sarebbe inopportuno oltre che evidentemente molto pericoloso, far circolare, sostare o parcheggiare veicoli, sopra le volte di un’antica cisterna, costruita qualche secolo fa per contenere acqua e non certo per sopportare un po’ di tonnellate di ferraglia sulle volte.
 
La creazione di una piccola isola pedonale, ci vede favorevoli, anzi, a nostro sommesso avviso, tutto il nostro nucleo medioevale, rinascimentale e barocco, andrebbe tutelato, preservato protetto dallo sconcio dei parcheggi selvaggi, dal rumore, dallo smog, dal caos…
Invece è consentito anche il transito, non sporadico, ma sistematico, di numerosi tir in tutte le ore del giorno e della notte. Non è possibile che ancora oggi, sia consentito il transito, da e per tutte le direzioni, di questi grandi pachidermi della strada, tra chiese, monumenti e palazzi antichi di notevole pregio artistico e architettonico. Se pensiamo a Piazza Municipio, o a banchina San Domenico, o allo stesso Corso Dante (dove si affacciano le nostre Chiese storiche, ma non dimentichiamoci del Calvario, in Piazza Garibaldi, appena ristrutturato), a tutt’oggi, invasi da questi piccoli e grandi mostri metallici, del rumore e dell’inquinamento, ci rendiamo conto di quale scarso rispetto ha la nostra Amministrazione, delle nostre antiche vestigia e forse della nostra stessa storia. Non solo, ma di quanto scarso rispetto ha per la salute dei cittadini (e penso alle polveri sottili che respirano a pieni polmoni anche i bambini, nelle tradizionali passeggiate domenicali, sulle stesse strade perennemente intasate dal traffico). Una bestialità!  
 
Il Duomo Romanico, Monumento Nazionale, simbolo della nostra città, perennemente invaso, circondato, aggredito, da autovetture, è l’emblema di questa sciattoneria amministrativa. Non vogliamo affatto essere maliziosi e mal pensanti, ma questa nuova configurazione; quell’allargamento oltre ogni previsione di quei marciapiedi (che ha de facto mutato per sempre lo scenario consolidato nei secoli di quella piazzetta); quell’inusitata chiusura della piazzetta, con quei marciapiedi che non sono mai esistiti (perché era una piazza, appunto), quasi a far presagire una privatizzazione de facto della stessa, siamo così sicuri che sia solo ad esclusivo interesse della collettività, o c’è dell’altro?
Siamo certi che la mancata fruizione della cisterna attraverso la collocazione di quelle spesse lastre di cristallo (soluzione adottata nella Chiesa della Morte, soluzione molto diffusa in Italia), siano solo dovuti ad assenza improvvisa di fondi? Ci consta che le cisterne, sono state ristrutturate, rinforzate, per cui mancava solo quest’ultimo tocco di classe – quello che forse manca a questa Amministrazione - che avrebbe permesso a tanti concittadini, di farsi cogliere dal fascino di uno scorcio della Molfetta sotterranea.
Siamo certi che questi ultimi interventi, la “necessità sopravvenuta” di sigillare nuovamente e per sempre la cisterna e la chiusura in pratica della piazzetta, dal lato Piazza Garibaldi, con un ampio, sinuoso e moderno marciapiede, non siano stati condizionati dal potente di turno, o peggio da qualche parente del potente di turno?
Per evitare l'accesso delle auto sarebbe bastato un cartello di divieto, invece, com'è abitudine di quest'amministrazione Azzollini che non rispetta i luoghi storici (basti pensare allo scempio che si accinge a compiere a Corso Umbarto) e deturpa il volto antico della città, si sono voluti creare brutti e inutili marciapiedi.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Nicola Squeo
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......questo noi chiediamo con estrema chiarezza e direi anche con estrema fiducia. Molti ci rimproverano....ah,ah, ah... di essere in estremo ritardo nella bilancia dei pagamenti, è vero, è vero, ma come potevamo essere in orario nella bilancia dei pagamenti se nella piattaforma salariale, bla, bla, blaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, delle convergenze del preambolo? Amici, era chiaro allora che il governo aveva le mani legate. Molte altre difficoltà il governo sta sopportando. Molti ci accusano di non aver saputo affrontare un piano di risanamento per la spesa pubblica oh! ha,ah!. Ma come potevamo cari amici, affrontare questo problema se già nel 1980 bla, bla, blaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, delle convergenze del preambolo? Amici, a quel tempo il governo aveva le mani legate. Molti inoltre ci accusano, puah, puah…di non aver saputo predisporre un'efficace piano energetico. Ma come potevamo predisporlo se da parte dei paesi arabi non c'era il tempo di arrivare a un chiarimento politico, bla, bla, blaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa convergenze del preambolo? Amici, anche allora il governo aveva le mani legate! Amici, concittadini, concludo questo mio intervento spronandovi all'ottimismo, un'ottimismo basato sulla fiducia e nella consapevolezza delle scelte operative SEMPRE TESE, di miglioramento SEMPRE TESE, SEMPRE TESE al miglioramento SEMPRE TESE, al miglioramento e al progresso civile e culturale………SEMPRE TESE. (Il politico teso - C.Verdone) -(andate a farvi quattro risate, in tutte queste tristezze)





La città sta rinascendo, la città sta risorgendo come un nuovo sole all'orizzonte, e ancora gli oppositori delle bellezze, i soliti comunisti, ora anche le comuniste si ostinano a osteggiare e a voler ribaltare la realtà a loro favore; ma, sono convinto, l'amore vincerà sull'odio così come la bellezza vincerà sulla bruttezza e il pessimismo dei rossi. Una piazza non è piazza senza i marciapiedi! Questo lo sanno anche i bambini, voi "grandi" invece no. Negate anche la logica dell'evidenza. Quando si scende in piazza, se non ci sono i marciapiedi, come si fa a scendere? Con i marciapiede si può scendere e poi risalire, questa è la realtà di una piazza, rivolgetevi a un architetto e chiedete lumi in merito, ignorantini, come i grattini e i multini, questo siete voi comunisti. Poi non parliamo dei cartelli o ne vogliamo parlare? I lavori si eseguono e tutti vedono, a cosa serve un cartello? Una polemica inutile che non porta da nessuna parte. Andate a guardare il cartello a via G. Salvemini lungo quel ex viale alberato, vicino alla scuola media, c'è un cartello di divieto di portare cani a passeggio, con multa fino a 100.000 lire. A che serve se poi il viale è pieno di cacca di animali? Chi legge il cartello? Chi fa rispettare la legge? Tutti disinteressati, gli stessi dirigenti scolastici, gli studenti, gli abitanti del quartiere. Allora smettetela di pretendere ciò che tanti e tanti se ne sbattono, se la grattano, se la spassano. Svegliatevi COMUNISTI e guardate in faccia la realtà. COMUNISTI! OLTRANZISTI! GRATTINARI! MULTINARI! CARTELLISTI!
Non se ne può fare una buona e subito i soliti "comunisti e comuniste" a gettare fango sul bello che la politica e i politici SEMPRE TESI, cercano SEMPRE TESI di abbellire e trasformare SEMPRE TESI, questa nosta città. Non sembra vero: “A nome del governo, a nome di tutte le autorità mi sia consentito di formulare i più sinceri, i più fervidi, i più cordiali ringraziamenti per tutti coloro che si sono sempre tanto prodigati per l'affermazione e la divulgazione dello spettacolo di varietà in Italia. Il governo intende quindi in primo luogo esprimere la sua più alta riconoscenza e apprezzamento al regista Antonello Falqui il cui alto senso dello spettacolo, tutti i partiti dell'intero arco costituzionale erano perfettamente consci. Non si tratta soltanto, cari amici, di un semplice riconoscimento formale a coloro che sempre tanto si sono prodigati nei vari settori della vita pubblica italiana tanto travagliata, da fenomeni come l'inflazione tanto travagliata, da fenomeni come la disoccupazione tanto travagliata, da fenomeni come la delinquenza…ehm…bla, bla. Si tratta altresì di incoraggiare, di ripromuovere, di prendere atto che oggi si vanno facendo strada uomini nuovi e nuove leve, nuove stelle che già si stanno collocando nel grande firmamento della repubblica italiana SEMPRE TESA al miglioramento, SEMPRE TESA al rinnovamento SEMPRE TESA, al progresso civile ed culturale SEMPRE TESA…….. Ma un'amarezza mi sta percorrendo in questo istante le corde vocali. Dico questo perché indubbiamente il nostro paese sta attraversando un periodo di grave crisi, dalla crisi energetica alla crisi degli alloggi; alla crisi dell'industria alla crisi dei valori morali, ma alla sfiducia deve subentrare la fiducia, una fiducia nelle istituzioni, una fiducia nello stato, una fiducia verso la soluzione delle vertenze, e questa fiducia il governo la otterrà anche a costo di chiedere la non sfiducia a chi prima era in totale sfiducia, e in questo il governo è molto fiducioso e pieno di speranze. Una speranza SEMPRE TESA alla consapevolezza, una speranza SEMPRE TESA, alla certezza, una speranza SEMPRE TESA all'ottimismo. E non c'è ottimismo se non si è SEMPRE TESI, al chiarimento SEMPRE TESI, alla verifica SEMPRE TESI…………… (Carlo verdone – Il politico sempre teso – You Tube).


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