MOLFETTA - Ci siamo recati in Piazzetta Giovene, per vedere lo stato d’avanzamento dei lavori (qui il cartello è stato messo per tempo, contrariamente a quanto avvenuto con i lavori dell’Asm a “Coda della volpe”, dove è stato collocato il giorno dopo la nostra denuncia e a ben 6 mesi dell’inizio dei lavori), delle nuove opere, quali: la risistemazione delle basole; la costruzione di nuovi ampi marciapiedi sia sul lato adiacente alla gelateria che sul lato edificio che si affaccia anche su Corso Dante. Sono stati portati a termine i lavori di ristrutturazione dell’antica cisterna (scoperta qualche anno fa, per lo sprofondamento di una grossa basola) che, purtroppo, contravvenendo a quelli che erano stati i proclami propagandistici iniziali, non vedranno la futura fruibilità, perlomeno visiva, con l’installazione a piano strada, di qualche lastra di vetro che potesse consentire la visione di quegli enormi ambienti sotterranei, fatte salve le smentite ufficiali.
E’ chiaro che l’inibizione assoluta ai veicoli (non anche ai Molfettesi tutti, speriamo…) di quella splendida e storica piazzetta (che aveva una sua storica armonia architettonica, non del tutto rispettata da questi lavori), è sicuramente dovuta al fatto che sarebbe inopportuno oltre che evidentemente molto pericoloso, far circolare, sostare o parcheggiare veicoli, sopra le volte di un’antica cisterna, costruita qualche secolo fa per contenere acqua e non certo per sopportare un po’ di tonnellate di ferraglia sulle volte.
La creazione di una piccola isola pedonale, ci vede favorevoli, anzi, a nostro sommesso avviso, tutto il nostro nucleo medioevale, rinascimentale e barocco, andrebbe tutelato, preservato protetto dallo sconcio dei parcheggi selvaggi, dal rumore, dallo smog, dal caos…
Invece è consentito anche il transito, non sporadico, ma sistematico, di numerosi tir in tutte le ore del giorno e della notte. Non è possibile che ancora oggi, sia consentito il transito, da e per tutte le direzioni, di questi grandi pachidermi della strada, tra chiese, monumenti e palazzi antichi di notevole pregio artistico e architettonico. Se pensiamo a Piazza Municipio, o a banchina San Domenico, o allo stesso Corso Dante (dove si affacciano le nostre Chiese storiche, ma non dimentichiamoci del Calvario, in Piazza Garibaldi, appena ristrutturato), a tutt’oggi, invasi da questi piccoli e grandi mostri metallici, del rumore e dell’inquinamento, ci rendiamo conto di quale scarso rispetto ha la nostra Amministrazione, delle nostre antiche vestigia e forse della nostra stessa storia. Non solo, ma di quanto scarso rispetto ha per la salute dei cittadini (e penso alle polveri sottili che respirano a pieni polmoni anche i bambini, nelle tradizionali passeggiate domenicali, sulle stesse strade perennemente intasate dal traffico). Una bestialità!
Il Duomo Romanico, Monumento Nazionale, simbolo della nostra città, perennemente invaso, circondato, aggredito, da autovetture, è l’emblema di questa sciattoneria amministrativa. Non vogliamo affatto essere maliziosi e mal pensanti, ma questa nuova configurazione; quell’allargamento oltre ogni previsione di quei marciapiedi (che ha de facto mutato per sempre lo scenario consolidato nei secoli di quella piazzetta); quell’inusitata chiusura della piazzetta, con quei marciapiedi che non sono mai esistiti (perché era una piazza, appunto), quasi a far presagire una privatizzazione de facto della stessa, siamo così sicuri che sia solo ad esclusivo interesse della collettività, o c’è dell’altro?
Siamo certi che la mancata fruizione della cisterna attraverso la collocazione di quelle spesse lastre di cristallo (soluzione adottata nella Chiesa della Morte, soluzione molto diffusa in Italia), siano solo dovuti ad assenza improvvisa di fondi? Ci consta che le cisterne, sono state ristrutturate, rinforzate, per cui mancava solo quest’ultimo tocco di classe – quello che forse manca a questa Amministrazione - che avrebbe permesso a tanti concittadini, di farsi cogliere dal fascino di uno scorcio della Molfetta sotterranea.
Siamo certi che questi ultimi interventi, la “necessità sopravvenuta” di sigillare nuovamente e per sempre la cisterna e la chiusura in pratica della piazzetta, dal lato Piazza Garibaldi, con un ampio, sinuoso e moderno marciapiede, non siano stati condizionati dal potente di turno, o peggio da qualche parente del potente di turno?
Per evitare l'accesso delle auto sarebbe bastato un cartello di divieto, invece, com'è abitudine di quest'amministrazione Azzollini che non rispetta i luoghi storici (basti pensare allo scempio che si accinge a compiere a Corso Umbarto) e deturpa il volto antico della città, si sono voluti creare brutti e inutili marciapiedi.
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