Recupero Password
Piano di Zona, Comune di Molfetta in linea con gli obiettivi: e le criticità dei report di monitoraggio?
31 luglio 2012

MOLFETTA - Un servizio d’«eccellenza indiscusso». La Relazione Sociale d’ambito al 31 dicembre 2012 e quanto presentato in aula consiliare la scorsa settimana nella conferenza di servizi palesa solo eccellenze esecutive e programmatiche nel Piano Sociale di Zona tra i Comuni di Molfetta e Giovinazzo. Lo stesso comunicato stampa inviato dall’ufficio propaganda del Comune di Molfetta delinea solo i (presunti) successi del Piano di Zona, senza però riportare niente dei due report di monitoraggio sulle attività di ricerca sociale a livello dell’ambito affidati a due imprese specializzate nel settore.
Infatti, durante l’incontro di concertazione (nella foto il dirigente Giusi de Bari e l'assessore Luigi Roselli) sono stati presenti alcuni dei dati raccolti nei due report, alcuni sconvolgenti di fronte all’«eccellenza» manifestata dal Comune di Molfetta: ad esempio, dalle interviste eseguite e dalla mappatura-valutazione dell’offerta/domande si è registrato innanzitutto un accentramento decisionale dei Comuni e una balbettante interazione tra le varie cooperative sociali interessate dal piano (quasi fosse un circuito chiuso), oltre a un necessario potenziamento del rapporto tra utente e servizio (a quanto pare, quasi il 70% degli utenti non conosce i servizi forniti). Tra l’altro, l’assenza di una Carta dei Servizi non consente al cittadino di conoscere i propri diritti e doveri nel settore comunale della socialità.
Dimenticare le criticità del Piano di Zona suscita alcune perplessità, soprattutto perché celate ai cittadini che, invece, dovrebbero conoscere nel sua globalità efficienze e inefficienze del sistema. Del resto, nella stessa Relazione Sociale si accenna molto tiepidamente ad alcune criticità (assenti nel comunicato), tra cui la necessità di «adottare elementi di semplificazione e di snellimento delle procedure amministrative», «di garantire l’uniformità dei criteri di accesso all’intero sistema integrato dei servizi» e «di sviluppare un maggior numero di collaborazioni interistituzionali per l’attuazione di progettualità integrate e condivise».
Inoltre, le relazioni presenti sul sito del Comune di Molfetta sono ferme al giugno-luglio 2011 anche se secondo l’art. 7 della convenzione il Comune capofila (Molfetta) deve «trasmettere semestralmente un rapporto sullo stato di attuazione del Piano di Zona» che analizzi l’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate al territorio, l’efficacia della azioni realizzate e dei processi di partecipazione attivati, il raggiungimento dei parametri di copertura dei servizi rispetto ai relativi bisogni sociali. Un’assenza ingiustificata.
Per avere il quadro esatto e completo della situazione e dello stato di attuazione del Piano di Zona, Quindici ha richiesto verbalmente all’assessorato alla Socialità i due report di monitoraggio: non è possibile ottenerli perché saranno presentati ufficialmente a settembre e si stanno “sistemando” alcuni dati, la risposta raccolta da Quindici. Necessario, dunque, attendere, anche se sarebbe utile consultare (anche dopo una richiesta scritta) quei report per informare la cittadinanza della reale attuazione del piano. Nella speranza che la “sistemazione” sia semplicemente grafica e non numerica, anche perché i dati devono essere necessariamente oggettivi, altrimenti inficerebbero la veridicità degli atti amministrativi successici o conseguenti.
Di seguito il comunicato del Comune di Molfetta.
 
La rete dei servizi sociali del Comune di Molfetta si conferma come modello di eccellenza sia sotto il profilo della qualità dei servizi erogati ai cittadini, sia sotto il profilo della governance con il Distretto socio-sanitario Molfetta-Giovinazzo, il privato sociale e le associazioni di volontariato. Per ogni settore di intervento - disabili, anziani, minori, famiglie in difficoltà, giovani, immigrati - il Piano Sociale di Zona vanta l’attivazione di progetti consolidati e iniziative di riconosciuto successo. È quanto emerso dall’incontro di concertazione che si è tenuto mercoledì 25 luglio nella sala consiliare del Comune di Molfetta, alla presenza dei rappresentanti Asl, dirigenti scolastici, associazioni del privato sociale, realtà del volontariato e le organizzazioni sindacali. L’assessore ai Servizi Socio Educativi Luigi Roselli e l'assessore alla Solidarietà Sociale del Comune di Giovinazzo Michele Sollecito hanno illustrato lo stato di attuazione al 31 dicembre 2011 del Piano Sociale di Zona dei due comuni.
La mappatura dei servizi e delle strutture sociali illustrata nella Relazione Sociale delinea un modello di eccellenza indiscusso per quanto attiene la rete educativa, sanitaria e sociale operante nei Comuni di Molfetta e Giovinazzo. Infatti, oltre al consolidamento di tutti i servizi già erogati negli anni scorsi, il Piano Sociale di Zona aggiornato al 31 dicembre 2011 evidenzia il potenziamento e il miglioramento dei servizi sociali in tutte le aree tematiche di riferimento: dall’assistenza domiciliare in favore dei bambini e delle famiglie in difficoltà agli anziani, passando per i giovani, i diversamente abili e gli immigrati. In particolare, sono stati potenziati il Centro Polivalente per Minori “Liberitutti” e i centri aggregativi per famiglie. Per quanto concerne l’area delle “Responsabilità familiari” è da sottolineare l’attivazione di due equipe integrate multiudisciplinari dedicate una all’affido familiare e all’adozione, l’altra alla lotta all’abuso e al maltrattamento su donne e minori.
Nell’area della “Inclusione Sociale” un elemento di novità è rappresentato dall’indizione della nuova gara d’appalto per il Servizio di Pronto Intervento Sociale. Nel 2011, inoltre, sono stati effettuati inserimenti nelle strutture residenziali denominate “Case per la vita” in favore di persone affette da disturbi psichiatrici con problematiche psico-sociali e prive di validi riferimenti familiari e nelle strutture residenziali denominate “Dopo di noi” in favore di persone diversamente abili gravi prive di riferimenti familiari. L’ambito distrettuale Molfetta-Giovinazzo è stato il primo in Puglia a erogare tempestivamente i contributi “Prima dote”, “Assegno di cura” e “A.I.P.” (assistenza indiretta personalizzata. Rafforzata anche l’area degli anziani con il progetto “Anziani mai più soli”. Sempre nell’area della inclusione sociale sono stati attivati (in collaborazione con il Sert) progetti di prevenzione da forme di dipendenza (intesa in senso lato) con un pool di psicologi che ha operato nelle scuole di ogni ordine e grado per l’emersione del disagio minorile e giovanile. Nell’area della domiciliarità sono attivi i servizi home-care per anziani e disabili e i servizi comunitari a ciclo diurno nei centri per minori, anziani e persone diversamente abili e l’assistenza specialistica nelle scuole in favore dei minori con disabilità.
Per l’area dei servizi alla prima infanzia un importante risultato ottenuto dall’amministrazione Azzollini riguarda l’ampliamento dell’Asilo Nido comunale, l’attivazione delle sezioni “Primavera”, il convenzionamento con i nidi privati, l’ampliamento delle attività didattiche con l’asilo nido aperto anche d’estate (progetto Estate con Noi) e il potenziamento del servizio mensa comunale.
Grande attenzione è rivolta anche all’area dei giovani con interventi che abbracciano il settore dell’istruzione e delle politiche attive del lavoro: il funzionamento dello sportello “Informagiovani”, nonché l’attuazione del Piano locale Giovani con il Progetto Futur@ per la creatività giovanile, l’erogazione di forme di microcredito per favorire l’imprenditoria giovanile (nell’anno 2011 sono state ammesse al finanziamento 9 nuove istanze presentate da giovani imprenditori di età compresa tra i 18 ed i 35 anni). È proseguito, inoltre, il progetto “Parlamento Internazionale dei Giovani” a favore degli alunni delle scuole secondarie.
Per gli immigrati da segnalare i corsi di alfabetizzazione e di lingua e cultura italiana, promossi dai Centri per le Famiglie in favore degli immigrati, l’attività dello sportello che offre informazioni sui diritti sanitari, permessi di soggiorno, possibilità di inserimento lavorativo presso le aziende.
«Ad appena un anno e mezzo dall’attuazione del Piano sociale di Zona abbiamo già impegnato oltre il 50 per cento delle risorse finanziarie che ci sono state affidate su base triennale - ha affermato Giusi de Bari, dirigente del settore Socio Educativo e responsabile dell’Ufficio di Piano -. Stiamo lavorando in linea con gli obiettivi strategici imposti dal piano che sono qualità e ampliamento dell’offerta dei servizi, deistituzionalizzazione, domiciliarità dell’assistenza e creazione di una rete. Abbiamo raggiunto e soddisfatto diversi obiettivi di servizio previsti dal Piano sociale nelle varie aree tematiche. Si tratta di un riconoscimento che proviene dagli uffici regionali preposti alla verifica del Piano sociale di zona».  
L’assessore Luigi Roselli esprime soddisfazione per le sinergie create con il territorio. «Uno dei punti di forza che emerge da questo Piano sociale di Zona è la significativa collaborazione con il Distretto Socio Sanitario Asl, con le scuole e soprattutto con la rete delle associazioni di volontariato che in questi ultimi anni si è affermata come una realtà di riferimento per le fasce di popolazione in difficoltà. Mi riferisco alle tante persone, donne e uomini, giovani e meno giovani, che quotidianamente operano in prima linea anche in contesti estremamente difficili. Esemplari sono - ricorda l’assessore Luigi Roselli - realtà cittadine come il SerMolfetta che continua ad assicurare attività di sostegno scolastico e attività socio-ricreative per 40 minori circa; l’associazione “Girotondo Onlus” che si occupa dell’affido diurno di bambini tra i 6 ed i 15 anni con l’accompagnamento e il finanziamento di attività varie (palestra, danza, piscine e periodo estivo di vacanza); l’ANFFAS, che da tempo rappresenta un punto di riferimento per le persone diversamente abili e i loro familiari; la Croce Rossa Italiana e le Misericordie che svolgono attività sanitarie di primo intervento e pronto soccorso, ma anche attività sociali; il Volontariato Vincenziano che svolge la propria attività in tutte le parrocchie della città con l’obiettivo di contrastare fenomeni di povertà e di emarginazione sociale ed opera, in particolare, in realtà sensibili come il Centro Storico in sinergia con il Servizio Sociale Professionale per l’elaborazione congiunta di progetti socio-educativi».
Sempre della rete del volontariato fanno parte le associazioni come l’AIDO (Associazione Italiana Donazione Organi), l’AITO (Associazione Italiana Trapiantati Organi), la FIDAS (Associazione Donatori Sangue), l’AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue) l’ANT (Associazione Nazionale Tumori), l’UNITALSI, FRATES e D.L.M. (Donazione latte materno) che hanno partecipato al progetto interistituzionale “Città Sane” con una campagna di sensibilizzazione per la promozione della cultura della donazione degli organi e dei tessuti rivolta agli studenti e alle famiglie. Grazie al contributo delle associazioni di volontariato non sono mancati interventi di promozione della salute (“Il Buon giorno si vede dal mattino”) nelle scuole primarie e secondarie della città (in collaborazione con l’Associazione Pallavolo e il Movimento Consumatori) finalizzati alla promozione di buone prassi nell’alimentazione e nell’attività fisica. E ancora: azioni di contrasto alla dislessia in partnership con l’associazione Lions Club e l’Associazione Italiana Dislessia con attività di screening nelle scuole e l’attuazione di un percorso formativo rivolto a docenti, medici e psicologi.
Per l’assessore Luigi Roselli «le associazioni di volontariato sono partner fondamentali per il buon lavoro svolto sul territorio. Coloro che ogni giorno lavorano all’interno di queste associazioni sono veri e propri eroi silenziosi che, insieme con le istituzioni, formano l’ossatura del sistema sociale cittadino. Il loro impegno quotidiano esprime il sentimento di solidarietà di un’intera città».
 
© Riproduzione riservata
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2024
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet